lavoro con l’handicap, con la disabilità come si dice oggi.
da una vita, una delle vite che ho vissuto.
mi piace.
non so perché, ma mi piace, al dì là di ogni penosa interpretabilità psicologica.
sarà che con quella “realtà lì” mi ci sono incontrata a 18 anni.
ne sono fuggita solo per tornarci un pò più pronta.
mi piace lavorare con la sfida imposta dal limite.
mi piace la sfida del pensare che è parte del vivere.
e non cadere nella autocommisarazione di una vita buttata nel ciclo rammarico/rancore/rammarico …
certo non è toccato a me.
non devo riparare qualche trauma personale.
ho gioco facile.
fino ad un certo punto.
digressione:
oggi al supermercato – con la grande che spingeva il passeggino contenente la mini- pinga.
io – borsa cestello – spesa, cercavo un sonaglino che la mini potesse tenere in mano. cercando di tenere tuttosott’occhio e non dimenticare nulla e nessuno.
nella corsia c’è una mamma, una come me, che cerca un giochino per .. (direi ad occhio e croce) per un bimbo/a coetaneo della mini. una carina, tantissima pancia, è incinta aspetta il 2° bimbo, diciamo ottavo mese.
mi immedesimo subito in lei/me 5 mesi fa e in lei/me oggi alla ricerca del giochino.
la ritrovo, alle casse, 3 file accanto alla mia, carrozzina nuova di pacca (come me), marito ben vestito ed incravattato.
sul carrello è seduta la destinataria del giochino.
10/12 mesi.
direi.
biondina, vestita di tutto punto.
down. inequivocabilmente.
cazzo. (!)
lei/me qualche mese fa e la villocentesi, il genetista, mesi di paura.
io abbracciata alla mia pancia e alla mia paura.
la mini ha solo una tripla x, nulla di grave, nessun danno, da nessuna parte.
va tutto dannatamente bene, normale.
cazzo!
lei/me … tenerezza, magone ricacciato giù a forza, voglia di abbracciare lei e la sua mini bellissima.
lei/me … va tutto bene. ricordati di dirti sempre che è “solo” una figlia.
mia figlia/tua figlia.
non un handicap, non una disabilità.
(alla faccia di pediatri, specialisti, maestri, insegnanti, dottori, psicomotricisti,
logopedisti, educatori etc etc)
una figlia.
un concentrato di affetto, paura, incazzature, sonni persi e ancora amore, cura, pappe e pannolini.
vorrei che non se ne dimenticasse mai.
vorrei non dimenticarmene mai.
vorrei non dimenticarmene mai.
si comincia sempre lì.
tenerezza e affetto.
dicevo?
ah si, a me, quel lavoro lì, a me piace farlo …………………………….
monica
leggere:
christy brown “il mio piede sinistro”
igor salomone “con occhi di padre” (cfr link)
27 ottobre 2008 alle 22:32
E’ incredibile, io e il mio compagno abbiamo appena finito di discutere su questo argomento, perchè gli ho parlato di un ragazzino disabile della mia scuola.
E adesso leggere queste righe mi ha lasciato senza fiato.
27 ottobre 2008 alle 22:32
E’ incredibile, io e il mio compagno abbiamo appena finito di discutere su questo argomento, perchè gli ho parlato di un ragazzino disabile della mia scuola.
E adesso leggere queste righe mi ha lasciato senza fiato.
28 ottobre 2008 alle 08:22
e ti ci sei ritrovata?
🙂
monica
28 ottobre 2008 alle 08:22
e ti ci sei ritrovata?
🙂
monica
28 ottobre 2008 alle 13:57
quando parlano di mio figlio come di un diverso non lo sopporto. quando ti chiedono solo le cose tecniche, le cose mediche, non lo sopporto.
a me sembra parecchio diverso, certo, mica son cieca, ma è diverso in un modo anni luce lontano da quello che intendono loro.
è il mio ragazzo e ne vado fiera.
ps. il tuo post è bellissimo. peccato che io al supermercato di persone come te ne incontri davvero raramente !
28 ottobre 2008 alle 13:57
quando parlano di mio figlio come di un diverso non lo sopporto. quando ti chiedono solo le cose tecniche, le cose mediche, non lo sopporto.
a me sembra parecchio diverso, certo, mica son cieca, ma è diverso in un modo anni luce lontano da quello che intendono loro.
è il mio ragazzo e ne vado fiera.
ps. il tuo post è bellissimo. peccato che io al supermercato di persone come te ne incontri davvero raramente !
29 ottobre 2008 alle 06:59
Grazie Monica.
Grazie Simona.
Un buon inizio di giornata, questo post.
Un abbraccio.
Silvia
PS: ho un’amica che è da giorni diventata zia di un bimbo down. Non se lo aspettavano.
Le sue parole mi hanno molto colpito, diceva più o meno: nel vederlo mi è venuta voglia di neonato, esattamente come davanti a tutti gli altri neonati del mondo.
Sono 3 giorni che queste parole mi bombardano la testa.
Silvia
http://mammaimperfetta.iobloggo.com/
29 ottobre 2008 alle 06:59
Grazie Monica.
Grazie Simona.
Un buon inizio di giornata, questo post.
Un abbraccio.
Silvia
PS: ho un’amica che è da giorni diventata zia di un bimbo down. Non se lo aspettavano.
Le sue parole mi hanno molto colpito, diceva più o meno: nel vederlo mi è venuta voglia di neonato, esattamente come davanti a tutti gli altri neonati del mondo.
Sono 3 giorni che queste parole mi bombardano la testa.
Silvia
http://mammaimperfetta.iobloggo.com/
29 ottobre 2008 alle 07:02
ho pensato al tuo post.
già … sembra che essere diversi sia una sorta di orrendo reato.
ma, nel senso che sembra che esista una normalità perfetta e poi … tutto ciò si che differenzia dalla normalità.
ci sono un sacco di modi di essere diversi e quindi paradossalmnene è più normale essere diversi, sfumati, sfaccettati, complessi.
quello che dicevo nel post e che tu dici … è tuo figlio, perchè non andarne fieri?
monica
29 ottobre 2008 alle 07:02
ho pensato al tuo post.
già … sembra che essere diversi sia una sorta di orrendo reato.
ma, nel senso che sembra che esista una normalità perfetta e poi … tutto ciò si che differenzia dalla normalità.
ci sono un sacco di modi di essere diversi e quindi paradossalmnene è più normale essere diversi, sfumati, sfaccettati, complessi.
quello che dicevo nel post e che tu dici … è tuo figlio, perchè non andarne fieri?
monica
29 ottobre 2008 alle 07:05
x silvia
hai visto la foto …?
è quella voglia di neonato, di coccole, di cucciolo da abbracciare.
voglia di figli … come per simona, per me e per te.
monica
29 ottobre 2008 alle 07:05
x silvia
hai visto la foto …?
è quella voglia di neonato, di coccole, di cucciolo da abbracciare.
voglia di figli … come per simona, per me e per te.
monica
29 ottobre 2008 alle 09:51
è il nostro pensiero, ma non è il pensiero comune.
quando ho partorito i gemelli e uno di loro era morto, il ginecologo mi ha detto…si consoli signora, sicuramente non sarebbe stato normale.
anche quello che mi è rimasto “non è normale” come intendeva lui ma è vivo e vitale ed è così incredibilmente sè stesso da non poter essere in nessun altro modo.
noi lo amiamo così, pazzamente.
un bacio
simo
( lasimopuntoit.splinder.com)
29 ottobre 2008 alle 09:51
è il nostro pensiero, ma non è il pensiero comune.
quando ho partorito i gemelli e uno di loro era morto, il ginecologo mi ha detto…si consoli signora, sicuramente non sarebbe stato normale.
anche quello che mi è rimasto “non è normale” come intendeva lui ma è vivo e vitale ed è così incredibilmente sè stesso da non poter essere in nessun altro modo.
noi lo amiamo così, pazzamente.
un bacio
simo
( lasimopuntoit.splinder.com)
29 ottobre 2008 alle 10:46
p.s. ginecologo idiota???
quando aspettavo la prima, ho fatto il tritest, il ginecologo mi paventava l’idea di un figlio down vista la mie età. .. e di abortire (ho pensato con la pancia “cazzate”)
il problema è che qualunque cosa una donna scelga di fare davanti ad un figli disabile, lo tenga o meno. quello lì è e resterà un figlio.
(e lo dico da donna laica).
ogni figlio è prima dentro.
lo porti dento, comunque.
dico che c’è pancia, istinto, amore, dubbio, paura, incazzatre fulminee e ancora amore. a prescindere da ogni logica di normalità o meno.
e bello leggere che tuo “figlio è incredibilmente se stesso da non poter essere altro”.
è così … è quello che volevo dire io.
un abbraccio a voi
con tenerezza e rispetto
monica/pontitibetani
29 ottobre 2008 alle 10:46
p.s. ginecologo idiota???
quando aspettavo la prima, ho fatto il tritest, il ginecologo mi paventava l’idea di un figlio down vista la mie età. .. e di abortire (ho pensato con la pancia “cazzate”)
il problema è che qualunque cosa una donna scelga di fare davanti ad un figli disabile, lo tenga o meno. quello lì è e resterà un figlio.
(e lo dico da donna laica).
ogni figlio è prima dentro.
lo porti dento, comunque.
dico che c’è pancia, istinto, amore, dubbio, paura, incazzatre fulminee e ancora amore. a prescindere da ogni logica di normalità o meno.
e bello leggere che tuo “figlio è incredibilmente se stesso da non poter essere altro”.
è così … è quello che volevo dire io.
un abbraccio a voi
con tenerezza e rispetto
monica/pontitibetani