i fili di ragno penzolano agghiacciati dai rami, e dalle tettoie

paesaggi surreali di alberi bianchi popolati da rapaci e corvacci, 

osservano le nostre auto di passaggio.

sostanzialmente fa un freddo boia

DUE.

una questione di etichetta.

si è proceduto all’acquisto di nuova biancheria intima presso noto negozio di catena in franchising:

il peso dell’indumento è almeno la metà di quello delle 3 etichiette, della spilletta e del cartellino del prezzo, immagino anche il costo all’origine.

il prurito epidermico mi assicurerà sempiterna memoria del MARCHIO!

idem vale per la delicata epidermide della mini, il cui body prevede l’esistenza di:

1. cartellino del prezzo

1. etichetta (in morbido cotone  o prodotto simile in sintetico) posta sulla zona collo, più o meno facilmente asportabile

3. etichette in plasticaccia o cosa simile, subdolamente nascosta in zona punto vita (dicesi tre aggiuntive etichette con istruzioni tradotte in 14 lingue – della misura di cm 11 x 4).

la pelle dei bimbi è delicata, ma non per la pubblicità che verrà tatuata sul punto vita.

le suddette etichette benchè asportate lasceranno un simpatico residuo destinato a grattare e infastidire a meno di tagliare via …. 4 cm di stoffa. 

Evviva!

TRE.

la mini ha 6 mesi, e la cosa potrebbe anche non stupire.

ma mi stupisce eccome trattandosi di un concentrato di attività sensomotorie e psicomotorie che avvengono ad una velocità di poco inferiori a quella della luce.

ma mi stupisce ed instupidisce di orgoglio e intontimento materno, e mi sconvolge del tutto se paragonata alla grande, figlia zen e minimalista nel movimento sin dalla più tenera età.

la cosa peraltro prevede una subitanea e potente riduzione del tempo materno per fare altre cose: i panni stesi in 4/7 puntate e una pagina di libro letta in 5/9 pezzetti …..

QUATTR…………………