nel percorso di formazione come psicomotricista, come non mai, credo di aver provato la nudità dell’anima, lasciando che il corpo parlasse.
enya mi ricorda quel periodo.
e solo toccando quella nudità esposta, e lo strazio dell’anima è stata possibilile rinascere.
col senno di poi dico ….. bello.
e un pò mi manca….
20 marzo 2009 alle 21:02
Questa musica mi accompagna ogni giorno. Non potrei più farne a meno ed è davvero una delle più adatte a un contatto profondo. (non ho mai fatto psicomotricità, ma le esperienze che ho di lavoro corporeo mi hanno fatto sempre pensare che mi sarebbe piaciuto)
20 marzo 2009 alle 21:02
Questa musica mi accompagna ogni giorno. Non potrei più farne a meno ed è davvero una delle più adatte a un contatto profondo. (non ho mai fatto psicomotricità, ma le esperienze che ho di lavoro corporeo mi hanno fatto sempre pensare che mi sarebbe piaciuto)
21 marzo 2009 alle 11:18
musica e corpo raggiungono profondità inusitate…
la psicomotricità ben fatta, in un contesto formativo, cambia il mondo e la vita. più difficile è l’arte della conservazione. grazie del passaggio
monica
21 marzo 2009 alle 11:18
musica e corpo raggiungono profondità inusitate…
la psicomotricità ben fatta, in un contesto formativo, cambia il mondo e la vita. più difficile è l’arte della conservazione. grazie del passaggio
monica