un autista calabrese diceva incredulo:
“sembra il mare a quadretti … come fate a vivere così. e senza il mare!” (risaie)
non lo so, non lo posso sapere.
io non sono nata qui. non sono di qui. nemmeno mi ci riconosco in questa geografia.
disamore per il territorio, coltivazioni intensive e aggressive per un riso chimicamente significativo.
alberi azzerati per la geografia del mare a quadretti.
paesaggi involontariamente minimalisti. una raffineria che sembra una astronave, che viaggia nello spazio, nel disinteresse e sprezzo del pericolo. di tutti.
ma offre lavoro e muove l’economia locale … anche se transitano nelle cisterne catalizzatori chimic, capaci di esplodere creando un danno ambientale assai simile a chernobil ….
capite che, questo luogo, io non lo comprendo …?
ornitologia: per ora imperano i corvacci, sui campi spianati con l’ausilio del laser e poi seminati.
loro (i corvacci) sono i signori delle strade e dei campi – tutti l’anno.
oggi ci sono alcuni uccelletti graziosissimi – livrea bianca e nera, un ciuffetto sbarazzino in cima al capo – che attendono assieme ai corvacci che i trattori passino lasciando cibo, sementi e insetti nella terra smossa.
un improbabile falchetto che sosta nel campo insieme agli altri uccelli.
marrone e serio.
aspetta.
i falchi aspettano sempre.
guardano le auto passare.
questo un pò mi riconcilia con i luoghi.
29 marzo 2009 alle 20:27
Neppure io lo comprendo, ma guarda il lato positivo. Trovo che gli specchi d’acqua delle risaie siano molto pittoreschi…
Tutti gli anni non vedo l’ora di fotografarli… e ogni tanto ci si vede svolazzare anche qualche elegante airone.
29 marzo 2009 alle 20:27
Neppure io lo comprendo, ma guarda il lato positivo. Trovo che gli specchi d’acqua delle risaie siano molto pittoreschi…
Tutti gli anni non vedo l’ora di fotografarli… e ogni tanto ci si vede svolazzare anche qualche elegante airone.
30 marzo 2009 alle 07:25
infatti è quel minimalismo delle risaie che ogni anno cambia così tanto il paesaggio che mi seduce e emoziona.
mi dispiace solo che il territorio sia così violato e inquinato …
aspetto le tue foto, allora … 🙂
30 marzo 2009 alle 07:25
infatti è quel minimalismo delle risaie che ogni anno cambia così tanto il paesaggio che mi seduce e emoziona.
mi dispiace solo che il territorio sia così violato e inquinato …
aspetto le tue foto, allora … 🙂
30 marzo 2009 alle 16:30
Il paesaggio urbano ti è più familiare?
30 marzo 2009 alle 16:30
Il paesaggio urbano ti è più familiare?
30 marzo 2009 alle 16:43
@lgo.
per nascita e abitudini di vita si.
in fondo milano, com’era – come l’ho vissuta – era la mia città.
lasciata consapevolmente per il troppo caos.
forse non c’è un posto che mi appartiene o a cui appartengo.
o forse mi sento a casa nei profumi della liguria, nelle estati passate dal nonno, forse nel paesaggio collinare toscano. radici …
30 marzo 2009 alle 16:43
@lgo.
per nascita e abitudini di vita si.
in fondo milano, com’era – come l’ho vissuta – era la mia città.
lasciata consapevolmente per il troppo caos.
forse non c’è un posto che mi appartiene o a cui appartengo.
o forse mi sento a casa nei profumi della liguria, nelle estati passate dal nonno, forse nel paesaggio collinare toscano. radici …
30 marzo 2009 alle 16:55
solo mi dispiace che chi a questa terra appartiene, e il mio compagno è uno di questi. lui tenta di spiegarmi che qui è legame, è casa, è indissolubile radice. ma attorno il legame non diventa cura del territorio … e mi rattrista….
30 marzo 2009 alle 16:55
solo mi dispiace che chi a questa terra appartiene, e il mio compagno è uno di questi. lui tenta di spiegarmi che qui è legame, è casa, è indissolubile radice. ma attorno il legame non diventa cura del territorio … e mi rattrista….
30 marzo 2009 alle 21:25
Ah, non lo so, non conosco la lomellina. Ho sempre associato le risaie alle mondine, alla fatica del lavoro duro (lavoro di donne) provando un senso istintivo di condivisione. Forse immotivato…
30 marzo 2009 alle 21:25
Ah, non lo so, non conosco la lomellina. Ho sempre associato le risaie alle mondine, alla fatica del lavoro duro (lavoro di donne) provando un senso istintivo di condivisione. Forse immotivato…
31 marzo 2009 alle 06:31
oramai le mondine sono la storia, ci sono rimasti solo i cori di mondine che vanno in giro a fare concerti e a trasmettere la tradizione dei canti di lavoro.
ora i campi cono spianati con l’aiuto del laser e la chimica impedisce la necessità di quel duro lavoro….
31 marzo 2009 alle 06:31
oramai le mondine sono la storia, ci sono rimasti solo i cori di mondine che vanno in giro a fare concerti e a trasmettere la tradizione dei canti di lavoro.
ora i campi cono spianati con l’aiuto del laser e la chimica impedisce la necessità di quel duro lavoro….