Era un pò che ‘sto post mi girava attorno, ronzando e pungendo. Imponendo di essere tirato fuori dalla scatola dei pensieri.
Ecco, lo accontento.
Un grazie a graz/ … vabbè spero mi perdoni il gioco di parole, ma il suo post ultimo venturo ha risvegliato il ronzio.
In più l’oracola (l’amica oracola) mi aveva anche lei, seppure su un altro piano, inzigato sull’argomento.
E cioè che luogo del dire è il blog?
Che esposizione ci si dà, quali sono le aree su cui è possibile raccontare/raccontarsi e che relazione mettiamo tra la vita privata extrawww e quella nel www.
Raramente mi sono chiesta se dall’altra parte della connessione chi c’era fosse davvero chi dichiarava, cosa che invece avevo rilevato nel mondo dei forum svariati anni fa.
Spesso chi scriveva nei forum sembrava esser altro da chi dichiarava di essere.
La cosa non mi ha mai disturbato troppo, sono consapevole di essere portata a credere che la gente non racconti “le bugie” ….
(anche se so benissimo che non è così, senno come mi spiegherei i quotidiani imbufalimenti da notiziario sulla politica italiana??)
Inoltre il ruolo del “pollo” non mi disturba troppo, se uno si prende il disturbo di raccontar palle, è un problema suo e non mio, penso che sia una perdita secca sua, un non saper trattare la quotidianità che riguarda lui e non me.
La blogosfera quindi mi sembra sempre piuttosto reale, una sorta di diario collettivo, una piazza o un villaggio.
Le cui regole sono ancora un pò da capire e inventare.
In cui la confidenza è ancora velata di mistero, di ombre e pudori.
In cui le parole raccontano tanto.
In cui si ha paura di ferire e c’è lo stupore dell’incontro.
Alchimie.
mah ….
28 aprile 2009 alle 13:48
Ma bugie in che senso?
Per esempio dichirare di avere 30 anni e invece averne 60, o di essere un esperto di libri e non averne mai letto uno? ( in questo caso uno prende in giro più che altro se stesso).
O intendi per balle il fatto che uno si propone diversamente sul web rispetto com’è nella vita reale? Più poetico,più comprensivo, più simpatico…
Perchè in questo senso si potrebbe dire che non sono vere balle. Forse che il fatto dell’anonimato ci rende più liberi e allora esce un’altra parte di noi che però è sempre noi.
Nella mia esperienza ho scoperto che nei forum ci s’incazza in modo esagerato. Mio marito è moderatore in un forum e ho visto utenti pluribannati senza speranza che poi conosciuti nella vita reale erano persone miti.
Forse dietro ad uno schermo perdevano più facilmente il senno. Ma non erano bugie costruite,chi lo sa forse erano più veri nel web che nella loro controllata vita reale. l’unica cosa sicura è che qui di regole ce ne sono ben poche e a me sta bene così.
28 aprile 2009 alle 13:48
Ma bugie in che senso?
Per esempio dichirare di avere 30 anni e invece averne 60, o di essere un esperto di libri e non averne mai letto uno? ( in questo caso uno prende in giro più che altro se stesso).
O intendi per balle il fatto che uno si propone diversamente sul web rispetto com’è nella vita reale? Più poetico,più comprensivo, più simpatico…
Perchè in questo senso si potrebbe dire che non sono vere balle. Forse che il fatto dell’anonimato ci rende più liberi e allora esce un’altra parte di noi che però è sempre noi.
Nella mia esperienza ho scoperto che nei forum ci s’incazza in modo esagerato. Mio marito è moderatore in un forum e ho visto utenti pluribannati senza speranza che poi conosciuti nella vita reale erano persone miti.
Forse dietro ad uno schermo perdevano più facilmente il senno. Ma non erano bugie costruite,chi lo sa forse erano più veri nel web che nella loro controllata vita reale. l’unica cosa sicura è che qui di regole ce ne sono ben poche e a me sta bene così.
28 aprile 2009 alle 13:52
io ho una lunga esperienza di virtuale, prima con la chat e poi col blog.
potrei scrivere un libro di mille pagine su tutto quello che è successo in quei 3 anni di chat, compresi nick che nn erano quello che dicevano di essere.
qui sinceramente mi sembra che la situazione sia diversa: forse xkè chi scrive in un blog è necessariamente dotato di capacità di esprimersi in italiano e rappresenta una minoranza (!!!!!) e poi mi sembra di nn aver a che fare con arrapati maschietti in cerca di sesso ma con donne intelligenti e mi pare che ci sia una bella differenza.
solo in un caso ho sentito puzza di bruciato ma dipende dalla mia diffidenza: una situazione descritta in un blog che mi sembrava scritta ad arte, sapevo già cosa avrebbe scritto e siccome la vita nn è mai così scontata mi sembrava irreale.
avevo predetto la sua scomparsa e quando è avvenuta ho pensato di aver fatto centro.
ma poi x altre vie ho saputo che era reale…mah, il dubbio rimane, cmq nn importa
28 aprile 2009 alle 13:52
io ho una lunga esperienza di virtuale, prima con la chat e poi col blog.
potrei scrivere un libro di mille pagine su tutto quello che è successo in quei 3 anni di chat, compresi nick che nn erano quello che dicevano di essere.
qui sinceramente mi sembra che la situazione sia diversa: forse xkè chi scrive in un blog è necessariamente dotato di capacità di esprimersi in italiano e rappresenta una minoranza (!!!!!) e poi mi sembra di nn aver a che fare con arrapati maschietti in cerca di sesso ma con donne intelligenti e mi pare che ci sia una bella differenza.
solo in un caso ho sentito puzza di bruciato ma dipende dalla mia diffidenza: una situazione descritta in un blog che mi sembrava scritta ad arte, sapevo già cosa avrebbe scritto e siccome la vita nn è mai così scontata mi sembrava irreale.
avevo predetto la sua scomparsa e quando è avvenuta ho pensato di aver fatto centro.
ma poi x altre vie ho saputo che era reale…mah, il dubbio rimane, cmq nn importa
28 aprile 2009 alle 21:13
idem
🙂
28 aprile 2009 alle 21:13
idem
🙂
28 aprile 2009 alle 22:29
Guarda, secondo me c’è davvero di tutto però mi sembra che ci sia una prevalenza di verità.
Intendo dire che anche coloro che mistificano forse fanno uscire quel che davvero hanno dentro e che nella vita reale tengono sotto controllo per via degli ovvi compromessi che sempre fai e per le convenzioni sociali e perchè non sempre si ha il coraggio di essere ciò che si vorrebbe.
Il tutto nel bene e nel male.
Ci si trovano anche primedonne che fingono di scrivere per caso e poi si capisce benissimo che mirano alla popolarità, alcune sono spontanee e simpatiche altre più forzate, alcune fastidiose proprio.
Poi ognuno di noi sceglie le scritture verso le quali trova più eco e si costruisce una rete di rapporti in cui trova riscontro nei modi e nei contenuti.
Non ci sono regole se non quelle che le reti di rapporti si danno. Non vedersi in faccia, non poter utilizzare tutto il non verbale e paraverbale che abbiamo a disposizione ci rende consapevoli che dobbiamo essere molto più cauti e selettivi con le parole. E poi la scrittura è un processo lento, un affinare, rifilare, riformulare che aiuta a dire senza essere sfrontati e troppo plateali.
(e poi c’è anche chi – vedi me – non ha ancora imparato a non scriversi addosso. Sorry per la scrittorrea)
/graz
28 aprile 2009 alle 22:29
Guarda, secondo me c’è davvero di tutto però mi sembra che ci sia una prevalenza di verità.
Intendo dire che anche coloro che mistificano forse fanno uscire quel che davvero hanno dentro e che nella vita reale tengono sotto controllo per via degli ovvi compromessi che sempre fai e per le convenzioni sociali e perchè non sempre si ha il coraggio di essere ciò che si vorrebbe.
Il tutto nel bene e nel male.
Ci si trovano anche primedonne che fingono di scrivere per caso e poi si capisce benissimo che mirano alla popolarità, alcune sono spontanee e simpatiche altre più forzate, alcune fastidiose proprio.
Poi ognuno di noi sceglie le scritture verso le quali trova più eco e si costruisce una rete di rapporti in cui trova riscontro nei modi e nei contenuti.
Non ci sono regole se non quelle che le reti di rapporti si danno. Non vedersi in faccia, non poter utilizzare tutto il non verbale e paraverbale che abbiamo a disposizione ci rende consapevoli che dobbiamo essere molto più cauti e selettivi con le parole. E poi la scrittura è un processo lento, un affinare, rifilare, riformulare che aiuta a dire senza essere sfrontati e troppo plateali.
(e poi c’è anche chi – vedi me – non ha ancora imparato a non scriversi addosso. Sorry per la scrittorrea)
/graz
29 aprile 2009 alle 05:16
e la scrittura diventa il mezzo per provare ad esprimersi attraverso canali diversi.
in questo mi pare esprimersi l’autenticità della blogosfera.
per quanto ci sia anche la necessità spesso di tutelare le parti più delicate della vita: spesso i figli (che sono nominati attraverso un vezzeggiativo, nel mio caso la mini e la grande, e non con il loro vero nome) o il conosrte/compagno o dove si abita….
regole … è bello anche il concetto che le regole vado a ridefinisrsi nell’incontro con gli altri.
non è che manchino, ma mancando i marcatori sociali usuali, perciò devono venire costruite quasi ogni volta e quasi ex novo…..
29 aprile 2009 alle 05:16
e la scrittura diventa il mezzo per provare ad esprimersi attraverso canali diversi.
in questo mi pare esprimersi l’autenticità della blogosfera.
per quanto ci sia anche la necessità spesso di tutelare le parti più delicate della vita: spesso i figli (che sono nominati attraverso un vezzeggiativo, nel mio caso la mini e la grande, e non con il loro vero nome) o il conosrte/compagno o dove si abita….
regole … è bello anche il concetto che le regole vado a ridefinisrsi nell’incontro con gli altri.
non è che manchino, ma mancando i marcatori sociali usuali, perciò devono venire costruite quasi ogni volta e quasi ex novo…..
29 aprile 2009 alle 08:00
E che siamo, tutti Pessoa (magari)? Io non ho esperienza di forum, ma immagino che ci sia meno spazio per elaborare, allora a doversi esprimere in breve vengono fuori le reazioni più estreme.
Però io ci credo tanto che scrivere sia una grande terapia e quando scrivi in modo ampio sul tuo blog, poi riprendi l’argomento reagendo a un post di qualcun altro.Donzelle, siamo sempre noi che ci ritroviamo un po’ ovunque, non trovate?
Il dialogo non si esaurisce in quel post, in quella reazione e a mio avviso è molto difficile fingersi per tanto tempo, con persone che comunque ti leggono qua e la, e a un certo punto il nocciolo umano che ci caratterizza salta fuori da sé, nulla da fare.
Cioè, se fossimo capaci di farlo sempre e in maniera convincente o saremmo schizofreniche, o, appunto, un enorme talento letterario.
A me è successo, conoscendo dal vero quel paio di blogger che seguivo da un po’, di riconoscerle subito, anche quelle anonime. ti dici tre parole e sai già chi è la persona che ti sta di fronte, e il discorso quindi non deve neanche iniziare, continua.
29 aprile 2009 alle 08:00
E che siamo, tutti Pessoa (magari)? Io non ho esperienza di forum, ma immagino che ci sia meno spazio per elaborare, allora a doversi esprimere in breve vengono fuori le reazioni più estreme.
Però io ci credo tanto che scrivere sia una grande terapia e quando scrivi in modo ampio sul tuo blog, poi riprendi l’argomento reagendo a un post di qualcun altro.Donzelle, siamo sempre noi che ci ritroviamo un po’ ovunque, non trovate?
Il dialogo non si esaurisce in quel post, in quella reazione e a mio avviso è molto difficile fingersi per tanto tempo, con persone che comunque ti leggono qua e la, e a un certo punto il nocciolo umano che ci caratterizza salta fuori da sé, nulla da fare.
Cioè, se fossimo capaci di farlo sempre e in maniera convincente o saremmo schizofreniche, o, appunto, un enorme talento letterario.
A me è successo, conoscendo dal vero quel paio di blogger che seguivo da un po’, di riconoscerle subito, anche quelle anonime. ti dici tre parole e sai già chi è la persona che ti sta di fronte, e il discorso quindi non deve neanche iniziare, continua.