venerdì 12 giugno.
è finita la scuola. o meglio è finito il ciclo della scuola elementare per la grande.
sembrava tutto molto scontato: fine scuola = vacanza.
invece no.
all’uscita da scuola vedo la maestra uno che indossa frettolosamente gli occhiali da sole, as usual, no?
per quanto mi sembri di vedere l’occhio un pò pallato: lacrime?( noooooooooo!!!!??)
poi cominciano ad uscire i maschi:
“ecco la mamma,
vedi la nonna, dove’è la nonna, là, là in fondo, vai, ciao…
ciao …”
a seguire le bambine, occhi gonfi e rossi di pianto, e poi la maestra due, fazzoletto in mano.
piange, piangono due o tre mamme, e (mannaggia) mi commuovo come una idiota anche io.
esce anche la figlia grande accolta da un abbraccio grande come i suoi singhiozzi, che dureranno a lungo. attimi di commozione punteggeranno anche il pomeriggio.
dice “ma io non ho pianto mai per tutto l’anno” …
non ce la faccio, a tutta quella commozione, mi strizza lo stomaco. (saranno gli ormoni ancora ballerini, si dice che ci mettano un anno a stabilizzarsi, dopo il parto, vero??)
mi accorgo che forse è successo qualcosa.
è finita un epoca, e non è solo quella dei grembiulini neri.
è quella delle maestre e della prima volta a scuola tenendo quella manina piccola, morbida e caldissima, mostrando che quel luogo era un luogo dell’affetto, e non solo dell’imparare:
la maestra E., presto andata in pensione, che la prendeva in braccio come una nonna –
la maestra T. che la considerava e considera la sua migliore allieva, e che le portava uova e pomodori dal suo orto, a casa del papà.
la maestra S. giovane e bella come una attrice, capace di matematica e di chiacchiere “femminili” (con lei mi trovavo bene e le dicevo come sentivo – mi raccontava l’anno scorso) …
erano le maestre della vecchia scuola, quella piccola, dei paesino, dove la grande ha imparato a leggere e scrivere …
è finita anche l’epoca della scuola nuova, quella grande, della grande città, maestre e compagni nuovi … già, le due maestre di quest’anno: maestra uno e maestra due, il percorso tutto in salita nella nuova scuola, come scrivevo qui e qui alcuni mesi orsono …
evidentemente da allora qualcosa è successo, per lei e per me.
questi saluti mi hanno commosso, intenerito, ma soprattutto obbligato a prendere atto che è stato un percorso molto importante per tutti.
ieri sera anche il mio compagno diceva che quelle lacrime gli hanno indicato/ricordato che dall’anno prossimo qualcosa cambierà ancheper lui: non sarà più lui ad accompagnare la grande a scuola, nei loro silenzi mattutini, nelle complicità sotterranee, in un rapporto che va ancora scritto
la grande andrà alle medie, da sola e con il pulmino giallo. non sarò più io ad accompagnarla ogni mattina com’è successo per i primi 4 anni o il mio compagno, in questo ultimo anno.
non ci sarà la mamma o la nonna, ad attenderla alla fine delle lezioni …
l’abbraccio e lo stringere quella mano piccola, sempre morbida e calda, come 5 anni fa ….
la grande è davvero ormai la figlia “grande” e non solo in relazione alla piccolina di 11 mesi …
un primo traguardo, un primo step è stato passato, traghettandoci tutti in quest’estate verso una nuova storia.
per colpa di una manciata di lacrime che mi hanno restituito tutto questo ….
14 giugno 2009 alle 12:28
Le cose che finiscono, i saluti. A me sembrano rituali sempre più importanti. Che ci danno il senso dei passaggi, che ci fanno fare bilanci. Quanti ne accumuliamo nella vita! E sono emozioni ricchissime.
14 giugno 2009 alle 12:28
Le cose che finiscono, i saluti. A me sembrano rituali sempre più importanti. Che ci danno il senso dei passaggi, che ci fanno fare bilanci. Quanti ne accumuliamo nella vita! E sono emozioni ricchissime.
14 giugno 2009 alle 20:09
E' un momento importante, davvero. E un po' di commozione aiuta a metterlo a fuoco.
14 giugno 2009 alle 20:09
E' un momento importante, davvero. E un po' di commozione aiuta a metterlo a fuoco.
14 giugno 2009 alle 22:31
Davvero!!! senza la commozione, magari un pò scontata e retorica, questo passaggio sarebbe magari stato sottovalutato, un pò smarrito nelle mille cose di tutti i giorni.
E invece è un passaggio grande, davvero. Soprattutto se la scuola elementare è stata un'esperienza bella e positiva come tu la descrivi. La scuola media è un altro mondo, spero altrettanto positivo.
Ed è bello e intimorente al tempo stesso vederli crescere, passare alla fase successiva, no?
/graz
14 giugno 2009 alle 22:31
Davvero!!! senza la commozione, magari un pò scontata e retorica, questo passaggio sarebbe magari stato sottovalutato, un pò smarrito nelle mille cose di tutti i giorni.
E invece è un passaggio grande, davvero. Soprattutto se la scuola elementare è stata un'esperienza bella e positiva come tu la descrivi. La scuola media è un altro mondo, spero altrettanto positivo.
Ed è bello e intimorente al tempo stesso vederli crescere, passare alla fase successiva, no?
/graz
15 giugno 2009 alle 14:00
Io mi sono commossa venerdì pomeriggio nel salutare un'amica che è partita per il mare e rimane lontana per 2 settimana, mi sono commossa venerd' sera alla festa della materna della Tata e sabato pomeriggio all festa di compleanno dell'A….forse sono gli ormoni mancanti che mi fanno co0mmuovere così facilmente?
15 giugno 2009 alle 14:00
Io mi sono commossa venerdì pomeriggio nel salutare un'amica che è partita per il mare e rimane lontana per 2 settimana, mi sono commossa venerd' sera alla festa della materna della Tata e sabato pomeriggio all festa di compleanno dell'A….forse sono gli ormoni mancanti che mi fanno co0mmuovere così facilmente?
16 giugno 2009 alle 11:50
sono passaggi importanti, è doveroso commuoversi perché così possiamo ricordarceli. ancora ricordo la mia fine scuola, e l'anno prossimo tocca a noi, col grande
16 giugno 2009 alle 11:50
sono passaggi importanti, è doveroso commuoversi perché così possiamo ricordarceli. ancora ricordo la mia fine scuola, e l'anno prossimo tocca a noi, col grande
16 giugno 2009 alle 16:05
senza lacrime credo non avremmo percepito il passaggio, lo stacco…..
perciò sono state davvero necessarie.
adesso comincia l'avventura con una che è a tutti gli effetti una preadolescente
…. arggggggggggg
16 giugno 2009 alle 16:05
senza lacrime credo non avremmo percepito il passaggio, lo stacco…..
perciò sono state davvero necessarie.
adesso comincia l'avventura con una che è a tutti gli effetti una preadolescente
…. arggggggggggg