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casalinghità, un lavoro del cavolo ….

22 commenti

E’ vero.
non mi ci abituo, e magari nemmeno faccio troppi sforzi …
diciamo che non ho nemmeno troppa voglia di sforzarmici.
la casalinghità mi espone ad un non ruolo sociale, sofferto e silenzioso.
privo di quella ricchezza che permette il lavoro, mi sento scacciata in un ruolo svuotato la complessità espressiva e creativa che comporta risolvere o affrontare un problema, e forse soprattutto svilito dalla inutilità di comunicare attorno al suo oggetto.
a nessuno della mia famiglia (com’è ovvio, nemmeno a me interesserebbe) fotte nulla se ho lavato i vetri o i pavimenti, o tantomento interessa discutere sulla tipologia di detergente sarebbe più proficuo usare, o sulla profumazione più gradevole.

la comunicazione è parte delle mie necessità esistenziali, così pure la ricchezza riflessiva sull’oggetto attorno al quale si ronza (lavoro educativo, nello specifico), per non dimenticare il gusto della problematicità che obbiga a trovare nuove strategie per fare ed imparare, ed infine la possibilità di costruire insieme agli altri, cooperare, riflettere, scambiare etc etc etc
come a dire che l’avere un cesso luminosissimo, scintillante, pulitissimo, non mi pare così interessante, e per quanto mi risulti essere una personalissima necessità igienica ed olfattiva fondamentale, umanamente mi indispone.
non ci trovo gusto.
forse la casalinghità richiede qualche abilità che non è contenuta nel mio dna, esige una competenza zen nel fare cose bene, rilassate, per sè, senza attender un ritorno su un piano più esteso, è un fare che non abbisogna riconoscimento.
magari bisogna essere in pace con se stesse, e saper stare in un luogo circoscritto.
non so e non capisco.
davvero


22 thoughts on “casalinghità, un lavoro del cavolo ….

  1. Sai cosa mi annoia dei lavori di casa? La loro ripetizione. E certo il fatto che mica si può discutere ore su una marca di detersivo! Non c'è imprevisto, non c'è difficoltà di risolvere. Solo noia. Per quanto dicano sull'aspetto zen di certe mansioni casalinghe, io propendo per una bella passeggiata nel verde per meditare…

  2. Sai cosa mi annoia dei lavori di casa? La loro ripetizione. E certo il fatto che mica si può discutere ore su una marca di detersivo! Non c'è imprevisto, non c'è difficoltà di risolvere. Solo noia. Per quanto dicano sull'aspetto zen di certe mansioni casalinghe, io propendo per una bella passeggiata nel verde per meditare…

  3. Mah, non so che dirti. Io non sono portata per i lavori casalinghi a parte il cucinare, ma il mio "non lavorare" all'esterno è bilanciato dalla gratificazione e dal poter fare quello che più mi interessa con i miei tempi e i miei ritmi. Poi chissenefrega se il water non risplende, l'importate è che sia pulito, tutto il resto è relativo

  4. Mah, non so che dirti. Io non sono portata per i lavori casalinghi a parte il cucinare, ma il mio "non lavorare" all'esterno è bilanciato dalla gratificazione e dal poter fare quello che più mi interessa con i miei tempi e i miei ritmi. Poi chissenefrega se il water non risplende, l'importate è che sia pulito, tutto il resto è relativo

  5. mi ci sono ritrovata in tutto. mi piace il pulito ma odio la ripetitività dei lavori domestici. e diciamocelo, la mia famiglia nn ha un gran che rispetto del lavoro svolto, capace di mettere tutto allo stato brado in 5 minuti.
    forse manca anche nel mio dna

  6. mi ci sono ritrovata in tutto. mi piace il pulito ma odio la ripetitività dei lavori domestici. e diciamocelo, la mia famiglia nn ha un gran che rispetto del lavoro svolto, capace di mettere tutto allo stato brado in 5 minuti.
    forse manca anche nel mio dna

  7. Il punto è che il lato pulizie dei lavori di casa è alienante. Necessario, ma alienante, perché con tutto l'amore per sé e i suoi con cui lo fai, nessuno vede quando è fatto (bene) ma vedono solo quando non è fatto, quindi attira più commenti negativi che positivi.

    La soluzione è: quantificarlo in soldi. Se io faccio le pulizie perché mi pagano, questo diventa il mio lavoro, ha una sua professionalità e un ruolo sociale.

    Allora, come suggeriva Jacopo Fo sulla vita coniugale, magari farti pagare per fare l'amore con tuo marito ha risvegliato grand rapporti addormentti. O una fa lo stesso, ognuno fa la sua parte di lavori di casa noiosi e si paga da una cassa comune, o tanto vale andare a fare le pulizie altrove e pagarsi la signora che tele fa a te.

    Tranne che nel caso di Emily, mi pare, che paga la signora per il piacere di pulire o fare il preordine lei, che ognuno cià le sue belle variazioni sul tema (Emily, non mi ricordo bene se eri tu che raccontavi una cosa del genere, se sbaglio non toglirmi il saluto).

  8. Il punto è che il lato pulizie dei lavori di casa è alienante. Necessario, ma alienante, perché con tutto l'amore per sé e i suoi con cui lo fai, nessuno vede quando è fatto (bene) ma vedono solo quando non è fatto, quindi attira più commenti negativi che positivi.

    La soluzione è: quantificarlo in soldi. Se io faccio le pulizie perché mi pagano, questo diventa il mio lavoro, ha una sua professionalità e un ruolo sociale.

    Allora, come suggeriva Jacopo Fo sulla vita coniugale, magari farti pagare per fare l'amore con tuo marito ha risvegliato grand rapporti addormentti. O una fa lo stesso, ognuno fa la sua parte di lavori di casa noiosi e si paga da una cassa comune, o tanto vale andare a fare le pulizie altrove e pagarsi la signora che tele fa a te.

    Tranne che nel caso di Emily, mi pare, che paga la signora per il piacere di pulire o fare il preordine lei, che ognuno cià le sue belle variazioni sul tema (Emily, non mi ricordo bene se eri tu che raccontavi una cosa del genere, se sbaglio non toglirmi il saluto).

  9. fare la casalinga e' restare a casa almeno quanto lavorare e' andare in ufficio. Non e' detto che sia cosi', conosco casalinghe che in effetti stanno fuori casa tutto il giorno con una vita sociale intensa, e lasciano il gabinetto essenzialmente nelle condizioni del mio. Altrettanto conosco persone che lavorano da casa, che non parlano con nessuno (e in verita' capita anche a me alle volte se ho una scadenza e mi devo metter sotto) e che lo stesso lasciano il gabinetto al suo destino. Cio' che ti devi chiedere e' se la vita sociale che vuoi e' fuori o dentro un lavoro. E se il lavorare e' importante, a prescindere da MastroLindo. Certo se mancano altri impegni, tanto vale pulire le piastrelle, per dire, ma non e' fondamentale.

  10. fare la casalinga e' restare a casa almeno quanto lavorare e' andare in ufficio. Non e' detto che sia cosi', conosco casalinghe che in effetti stanno fuori casa tutto il giorno con una vita sociale intensa, e lasciano il gabinetto essenzialmente nelle condizioni del mio. Altrettanto conosco persone che lavorano da casa, che non parlano con nessuno (e in verita' capita anche a me alle volte se ho una scadenza e mi devo metter sotto) e che lo stesso lasciano il gabinetto al suo destino. Cio' che ti devi chiedere e' se la vita sociale che vuoi e' fuori o dentro un lavoro. E se il lavorare e' importante, a prescindere da MastroLindo. Certo se mancano altri impegni, tanto vale pulire le piastrelle, per dire, ma non e' fondamentale.

  11. Ed eccomi qui! Quando si parla di casilinghitudine, lo sai, arrivo a tirati su di morale.
    Non perchè io sia una casalinga, ma perchè mi piacerebbe esserlo.
    Intendiamoci, non sono il tipo che discute di marche di detersivi o che lucida la casa, ma non parlo quasi mai neppure del mio lavoro ufficiale.

    Porti un esempio… lavaggio del bagno, beh vai sul pesante 🙂 hai portato come esempio forse uno dei peggiori lavori, ma fare la casalinga non è solo questo.
    E' tutta una serie di piccole cose, è vero ripetitive, che fanno si che la tua casa sia davvero la tua casa e che tu e gli altri membri della famiglia possiate essere più comodi e sereni e lo fai come decidi tu e con i ritmi che vuoi tu.
    Lavori per te stessa e per le persone che ami e questo è una cosa che io trovo bellissima, ma
    innanzi tutto per non sentirsi inutili bisogna che il proprio lavoro, sia rispettato e capito.

    Tu dici che a nessuno della tua famiglia fotte se lavi i vetri o i pavimenti, non credo che sia esatto.
    Diciamo che non si accorgono che lavi i vetri e i pavimenti, prova a non fare più niente e lascia passare qualche settimana poi ne riparliamo.

    Ora parliamo di te …
    vorrei chiederti…
    ma quello che odi sono i lavori, le mansioni e la vita da casalinga o quello che odi è non potere fare il lavoro che facevi prima o che avresti in mente di fare se potessi?
    Perchè se la risposta è la seconda allora ti capisco, per forza di cose, se hai in mente altro non potrai mai sentirti realizzata in casa.
    Se invece non è così il mio consiglio trova la tua dimensione trova il tuo ritmo più che altro.

    C'è una cosa che io odio: Stirare.
    Lasciavo che si accumulasse una marea di roba ( Mio marito usa una camicia al giorno per andare a lavorare) e quando non potevo più rimandare stiravo tutto di un colpo nervosa come una pazza e più veloce possibile, un vero pomeriggio di merda e quasi sempre al termine della stiratura cercavo la litigata.
    Ora stiro più spesso,ma meno roba, tre cose oggi… tre cose domani, ho trovato il mio ritmo. Lo faccio con calma, con tutto il tempo che ci vuole, non cerco di finire in fretta.
    Mi metto su una musichetta che mi piace, a metà se ho voglia mi stendo un attimo sul divano, poi riprendo…
    è questo il bello, nessuno dietro di me che giudica il mio lavoro o che mi impone il suo ritmo di produzione.
    Produci solo per te stessa.

    P.S: Scusa la lunghezza della risposta

  12. Ed eccomi qui! Quando si parla di casilinghitudine, lo sai, arrivo a tirati su di morale.
    Non perchè io sia una casalinga, ma perchè mi piacerebbe esserlo.
    Intendiamoci, non sono il tipo che discute di marche di detersivi o che lucida la casa, ma non parlo quasi mai neppure del mio lavoro ufficiale.

    Porti un esempio… lavaggio del bagno, beh vai sul pesante 🙂 hai portato come esempio forse uno dei peggiori lavori, ma fare la casalinga non è solo questo.
    E' tutta una serie di piccole cose, è vero ripetitive, che fanno si che la tua casa sia davvero la tua casa e che tu e gli altri membri della famiglia possiate essere più comodi e sereni e lo fai come decidi tu e con i ritmi che vuoi tu.
    Lavori per te stessa e per le persone che ami e questo è una cosa che io trovo bellissima, ma
    innanzi tutto per non sentirsi inutili bisogna che il proprio lavoro, sia rispettato e capito.

    Tu dici che a nessuno della tua famiglia fotte se lavi i vetri o i pavimenti, non credo che sia esatto.
    Diciamo che non si accorgono che lavi i vetri e i pavimenti, prova a non fare più niente e lascia passare qualche settimana poi ne riparliamo.

    Ora parliamo di te …
    vorrei chiederti…
    ma quello che odi sono i lavori, le mansioni e la vita da casalinga o quello che odi è non potere fare il lavoro che facevi prima o che avresti in mente di fare se potessi?
    Perchè se la risposta è la seconda allora ti capisco, per forza di cose, se hai in mente altro non potrai mai sentirti realizzata in casa.
    Se invece non è così il mio consiglio trova la tua dimensione trova il tuo ritmo più che altro.

    C'è una cosa che io odio: Stirare.
    Lasciavo che si accumulasse una marea di roba ( Mio marito usa una camicia al giorno per andare a lavorare) e quando non potevo più rimandare stiravo tutto di un colpo nervosa come una pazza e più veloce possibile, un vero pomeriggio di merda e quasi sempre al termine della stiratura cercavo la litigata.
    Ora stiro più spesso,ma meno roba, tre cose oggi… tre cose domani, ho trovato il mio ritmo. Lo faccio con calma, con tutto il tempo che ci vuole, non cerco di finire in fretta.
    Mi metto su una musichetta che mi piace, a metà se ho voglia mi stendo un attimo sul divano, poi riprendo…
    è questo il bello, nessuno dietro di me che giudica il mio lavoro o che mi impone il suo ritmo di produzione.
    Produci solo per te stessa.

    P.S: Scusa la lunghezza della risposta

  13. Mah … secondo me dipende anche dalla tua storia personale e dalla fase che stai passando, probabilmente anche dall'età. Io sono casalinga al 100% da 6 mesi dopo altrettanti mesi con un lavoro molto parziale. Sicchè dai 19 ai 51 lavoro, lavoro, lavoro, fuori e dentro la casa. In effetti non mi ci vedo a stare a casa, chessò un bel 15 anni fa. E quando son tornata in ufficio dopo le mie maternità ricordo quel senso di estraniazione e quel sentirmi 'rallentata' rispetto ai miei ritmi da conciliazione dei tempi alla Tempi Moderni!!

    Oggi però ci sto davvero bene, mi piace la mia casa e ciò che faccio non lo faccio per gli altri ma per me, per la soddisfazione che mi dà e la serenità che mi trasmette.

    E poi mi piace il lavoro di cura delle persone che amo.

    Certo che rischi di far sì che la tua prospettiva si stringa alquanto e ci vuole una bella volontà nel non farsi assorbire troppo, nel non diventare maniacale. Ma a voler trovare attività anche impegnative al di fuori della casa, c'è tutto quello che una può volere. E fare qualsiasi cosa, dall'uncinetto alla palestra passando per il corso del non so che, con i tuoi tempi invece che con il pepe al cul* costante … beh è un'altra vita, signora mia!!

    /graz

  14. Mah … secondo me dipende anche dalla tua storia personale e dalla fase che stai passando, probabilmente anche dall'età. Io sono casalinga al 100% da 6 mesi dopo altrettanti mesi con un lavoro molto parziale. Sicchè dai 19 ai 51 lavoro, lavoro, lavoro, fuori e dentro la casa. In effetti non mi ci vedo a stare a casa, chessò un bel 15 anni fa. E quando son tornata in ufficio dopo le mie maternità ricordo quel senso di estraniazione e quel sentirmi 'rallentata' rispetto ai miei ritmi da conciliazione dei tempi alla Tempi Moderni!!

    Oggi però ci sto davvero bene, mi piace la mia casa e ciò che faccio non lo faccio per gli altri ma per me, per la soddisfazione che mi dà e la serenità che mi trasmette.

    E poi mi piace il lavoro di cura delle persone che amo.

    Certo che rischi di far sì che la tua prospettiva si stringa alquanto e ci vuole una bella volontà nel non farsi assorbire troppo, nel non diventare maniacale. Ma a voler trovare attività anche impegnative al di fuori della casa, c'è tutto quello che una può volere. E fare qualsiasi cosa, dall'uncinetto alla palestra passando per il corso del non so che, con i tuoi tempi invece che con il pepe al cul* costante … beh è un'altra vita, signora mia!!

    /graz

  15. dalla mie parti c'è un detto sugli educatori … che nel lavoro sono come il maiale … non si butta mai via nulla.
    così quelli che ho conosciuto sono spessissimo bravi anche a cavar sangue dalle rape, e a trovar un senso forse persino dove un seno non c'è.

    detto ciò mi piace nel lavoro dare un senso a ciò che faccio ma anche condividerlo.
    alle volte ho fatto qualcosa che nulla ci azzeccava ma alla fine era impossibile non trovarci un senso.
    è una abilità costruita nel tempo, a24 anni non ero così, tutta piena di "lass-me-ste" (lasciami stare…).
    poi ho imparato e mi ci sono trovata bene, proprio bene.

    ecco come suggerisce cindry, dovrei produrre me stessa, ma la me stessa che conosco è dannatamente sociale, cooperativa, collaborativa pur nella testardaggine, nel gusto dei perfezionismo inutile, fine a se stesso, nel fare le cose da sola…

    mi chiedo se una lunga vita di randagismo abitativo ed "esistenzial-emotivo" non mi abbiano reso antipatica sta cosa.

    e in fondo il lavoro non manca e talvolta ora lo faccio anche da casa …

    missà che mi manca gente con cui lavorar spalla a spalla, anche pulendo il wc!!!


    se mi vengono idee più furbe procedo a rispondervi, ma se avete altri suggerimenti son bene accetti, benissimo accetti….

  16. dalla mie parti c'è un detto sugli educatori … che nel lavoro sono come il maiale … non si butta mai via nulla.
    così quelli che ho conosciuto sono spessissimo bravi anche a cavar sangue dalle rape, e a trovar un senso forse persino dove un seno non c'è.

    detto ciò mi piace nel lavoro dare un senso a ciò che faccio ma anche condividerlo.
    alle volte ho fatto qualcosa che nulla ci azzeccava ma alla fine era impossibile non trovarci un senso.
    è una abilità costruita nel tempo, a24 anni non ero così, tutta piena di "lass-me-ste" (lasciami stare…).
    poi ho imparato e mi ci sono trovata bene, proprio bene.

    ecco come suggerisce cindry, dovrei produrre me stessa, ma la me stessa che conosco è dannatamente sociale, cooperativa, collaborativa pur nella testardaggine, nel gusto dei perfezionismo inutile, fine a se stesso, nel fare le cose da sola…

    mi chiedo se una lunga vita di randagismo abitativo ed "esistenzial-emotivo" non mi abbiano reso antipatica sta cosa.

    e in fondo il lavoro non manca e talvolta ora lo faccio anche da casa …

    missà che mi manca gente con cui lavorar spalla a spalla, anche pulendo il wc!!!


    se mi vengono idee più furbe procedo a rispondervi, ma se avete altri suggerimenti son bene accetti, benissimo accetti….

  17. ah mi fermo …. perchè devo postare una cosa importante …

    🙂

  18. ah mi fermo …. perchè devo postare una cosa importante …

    🙂

  19. ahahah MAMMAMSTERDAM ti adoro troppo x toglierti il saluto!
    nn so cosa intendi, io con la signora che viene a farmi le pulizie ho un rapporto di amore incondizionato: è ormai una persona di famiglia e io la stimo enormemente.
    mi secca che trovi il zozzume che certe volte siamo capaci di fare e cerco di evitare che lo pulisca lei!

  20. ahahah MAMMAMSTERDAM ti adoro troppo x toglierti il saluto!
    nn so cosa intendi, io con la signora che viene a farmi le pulizie ho un rapporto di amore incondizionato: è ormai una persona di famiglia e io la stimo enormemente.
    mi secca che trovi il zozzume che certe volte siamo capaci di fare e cerco di evitare che lo pulisca lei!

  21. @mammamsterdam/emily l'unica volta che ho avuto una persona che aiutava in casa mi vedevo costretta a pulire prima per non farle trovare casino…… così ho deciso di smettere di pulire e farmi pulire…. 😉

    @cindry la necessita che il lavoro casalingo sia rispettato sembrerebbe essere un prerequisito minimo ma è pura teoria. sul fatto che poi se ne accorgano ho i miei dubbi … come dice mammasterdam dovrebbe essere retribuito a monte, allora tutti si accorgerebbero, come dice cindry, se viene fatto o meno….

  22. @mammamsterdam/emily l'unica volta che ho avuto una persona che aiutava in casa mi vedevo costretta a pulire prima per non farle trovare casino…… così ho deciso di smettere di pulire e farmi pulire…. 😉

    @cindry la necessita che il lavoro casalingo sia rispettato sembrerebbe essere un prerequisito minimo ma è pura teoria. sul fatto che poi se ne accorgano ho i miei dubbi … come dice mammasterdam dovrebbe essere retribuito a monte, allora tutti si accorgerebbero, come dice cindry, se viene fatto o meno….

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