ho studiato, lo giuro, l’inglese 3 anni alle medie, 5 alle superiori, 1 all’università (superando l’esame al primo colpo).
ammetto la colpa di non aver dedicato del tempo alla lettura quotidiana dei giornali, almeno quelli, in inglese …
peraltro, senza averlo studiato, riesco a leggere più agevolmente un giornale in francese o opzionalmente in spagnolo.
così da quando bazzico il blog e l’html, il css e alcuni manualetti d’uso di ammennicoli tecnologici comprendo meglio la mia grande lacuna, e pertanto, dove posso, shifto e leggo lingue più a me consone.
ultimamente mi sforzo anche di comprendere l’astruso dialetto parlato nel micropaese in cui mi trovo a vivere.
ma mi chiedo l’utilità di insegnarlo a scuola, visto che i bimbi spesso lo imparano dai nonni ed in casa e tanto occorrerà in caso nella loro vita, e mi chiedo pure se non sarebbe meglio insegnare l’inglese e verificare che resti ben piantato nella testa degli studenti …
insegnarlo così tanto che detti bambini, come dice vincenzo cerami sull’unità di ieri, possano realmente proiettarsi sul” loro futuro concreto, di cittadini nel mondo” …
siamo come al solito all’ennesimo mono pensiero.
monopensiero fuoriuscito dal mono neurone che alcuni politici, peraltro usano, come un libro nel bookcrossing … prestandoselo l’un con l’altro.
26 agosto 2009 alle 06:53
Quando si inizierà a insegnare alcune materie scolastiche in inglese, trattando l'inglese al pari di una seconda lingua e non solo di una materia di studio a sè stante, solo allora si potrà pensare ai dialetti, che poi non mi sembrano così fondamentali nella vita.
Sì, certo, io ogni tanto gioco con uno scioglilingua milanese, così, tanto per far ridere le piccolette, ma di qui a volere che sia insegnato a scuola ce ne corre.
26 agosto 2009 alle 19:51
Il fatto di non parlare e neppure capire il dialetto non mi ha dato nessun problema nella vita di tutti i giorni, non vedo assolutamente dove stia l'utilità di insegnarlo a scuola.Il tempo scareseggia sempre e le cose da imparare sono già tante.
Ai miei tempi era utile imparare l'inglese, oggi è fondamentale. Ai miei tempi il pc non esisteva, oggi c'è e non si finisce mai di rimanere aggiornati.
Direi che è meglio rimanere concentrati sulle cose realmente utili e se avanza tempo in classe avrei delle altre proposte prima dell'ora dedicata al dialetto…
Che ne dite ad esempio di un po' di educazione alimentare?
Perchè lavoro in un pub ristorante e sto notando che la gente non sa più ne cucinare ne mangiare decentemente.
27 agosto 2009 alle 07:38
@orma, infatti i dialetti possono benissimo restare un patrimonio familiare, fatto anche di storie, leggende, racconti dei nonni ma non diventare legge dello stato .. a meno di rinunciare a vivere nel mondo ma scegliere l'eremitaggio in paesetti di 300 abitanti ….
@cindry … magari. basterebbe anche solo fornire mense decenti ai bimbi, in modo che capiscano la differenza tra buoni cibi e cibi cattivi.
io credo che la differenza dei sapori si comprenda anche in tenera età.
in ogni caso poi fornire un pò di empirica esperienza alimentare nei primi cicli e teorica nei cicli superiori non sarebbe male, visto i tassi esponenziali di disturbi alimentari ….
ma a fare i ministri ci si mette poco, basta non pensare e basta non chiedere opinioni a chi di educazione si occupa…