Non molto tempo fa per motivi vari ho seguito un bellissimo seminario sulla pazienza tenuto da un lama tibetano (buddhismo tibetano).
per un pò mi ha ispirato. poi è passato nel dimenticatoio
questa sera ho capito che ad una mamma non servono certe cose, mi dettaglio:
serata affannosa la piccola turbina pelton monta smonta sale sulle sedie sposta minitavolini saltella sul seggiolone mangiucchia fa casino pesta la sorella influenzatissima con un pacco di latte (in faccia) e poi con un pacco di pasta.
se la mamma non sbrocca vuole dire che il monastero buddhista non serve, e nemmeno la contemplazione.
l’arte della pazienza materna è dinamismo.
tentare di salvare capra e cavoli senza impazzire.
se ci riuscite siete sante ad honorem …
28 ottobre 2009 alle 19:56
Santa ad honorem? O dannata?
29 ottobre 2009 alle 00:00
sante subito! basta avere un figlio o due. (per tre cosa mi danno?)
29 ottobre 2009 alle 09:33
@grigio tra santità e dannazione, la via è il filo della pazienza
@luisa non credo ci sia un benefit… se non quello della sopravvivenza …
29 ottobre 2009 alle 09:55
santa subito !
29 ottobre 2009 alle 10:07
@troppo buono troppo buono…. è solo che mi pare facile esercitare la pazienza chiusi in un eremo … quaggiù nella mischia poca mistica, al limite si mastica (nervoso) e poi si procede un pò…
;-))