simapticamente metto su un post che è una lettera che ha inviato una persona che conosco da vicino e che come me condivide le fatiche della banda stretta … ma molto stretta!!
http://www.repubblica.it/2009/05/sezioni/tecnologia/banda-larga/sos-aziende/sos-aziende.html
sono un rivenditore di forniture per ufficio, lavoro a Strange City dove ho un negozio.
Internet è per me un veicolo indispensabile di lavoro, in quanto ricevo gli ordini dai clienti via mail o via e-commerce, e comunico i miei ordini ai fornitori attraverso programmi che poggiano su server remoti sul web.
Nel punto vendita mi occupo anche di articoli scolastici, di cartoleria e regalistica, ma se devo essere sincero il negozio finanziariamente non sta in piedi.
Il vicino centro commerciale assorbe tutte le esigenze legate a questi articoli, e mi spiace dirlo ma la città di Voghera sta sacrificando tutto il commercio al dettaglio a favore della grande distribuzione.
Il centro commerciale sta diventando oltre che un luogo (o non luogo) di acquisto, anche un luogo di incontro e vita sociale, e questo è a mio avviso molto triste.
Paradossalmente un mio collega di The Big City lavora molto meglio nel punto vendita, come se gli abitanti di quel quartiere (zona via WXHLKY valorizzassero di più le risorse “vicine” a fronte di un faticoso spostamento al centro commerciale.
Ma questa è un’altra storia.
Da qualche mese ho deciso di cedere l’attività del negozio, sperando che qualcuno abbia voglia di reinvestirci, e continuare ad occuparmi di forniture agli uffici attraverso chiaramente le mie visite ai clienti, ma attraverso quegli strumenti che ho già attivato e che mi stanno permettendo di compensare le perdite del negozio, cioè l’e-commerce e la posta elettronica.
Ho potuto fino ad ora usare questi strumenti perché a è coperta da banda larga, indispensabile per farli funzionare.
La mia residenza è Infinitely small town , dove avrei intenzione di stabilire l’ufficio di riferimento. Purtroppo però in questo paese non è ancora arrivata la banda larga!!!
Periodicamente chiamo la Telecom per aggiornarmi sulla copertura, ma non c’è ad ora nessuna previsione di ampliamento.
Anche il comune ha sollecitato l’azienda, ma si è sentito rispondere che il nostro è un paese in cui non c’è convenienza da parte loro investire, perché non ci sono abbastanza potenziali utenti da rendere appetibile l’investimento.
Bene! Internet è la nuova tecnologia del futuro(…nuova si fa per dire) ma non per noi perché siamo troppo pochi a Mezzana Bigli!
Peccato non essere nati nel paese vicino. Infatti tutti i paese limitrofi sono coperti!!!!
Mi trovo praticamente in scacco: ho un’attività che non funziona (negozio) ed una che funziona (forniture uffici).
Se lascio la prima per ridurre le spese e dedicarmi a tempo pieno alla seconda dovrei comunque affittare un ufficio fuori paese, perché senza banda larga non vado da nessuna parte.
Tra l’altro non siamo nemmeno coperti dal servizio mobile umts. Abbiamo solo una linea analogica a 56kb, oppure i piccioni viaggiatori!
Mi sembra davvero una buona idea quella di bloccare i finanziamenti per l’ampliamento dalla banda larga!!!
Ovviamente ci si chiede anche come si vuole che l’Italia emerga dalla crisi in assenza di sviluppo tecnologico: mai asnetito parlare di digital divide, laggiù a The Capital
12 novembre 2009 alle 23:17
Infatti uno dei pochi motivi validi per abitare a Milano è che la città è cablata con la fibra ottica… ma è veramente schifoso essere ridotti così. I soldi per questo non ci sono mentre per tutte le altre ruberie saltano fuori. E’ una situazione sempre più schifosa 😦
13 novembre 2009 alle 10:20
serve più il ponte sullo stretto … che ci costa 1,300.000 mln di euro
cablare con la banda larga invece circa 400.000 mln di euro.
ma il ponte è intoccabile, mentre la scuola affonda, l’economia non viene sostenuta, le banche tengono stretti i soldi.
perchè il ponte si?