Oggi ascoltando la radio (popolare milano – nuvole n.d.r.) una ascoltatrice proponeva il sogno di una sorta di multi-sala aperto ad ogni religione, con spazi aperti di confronto, luoghi collettivi e sale destinate ad ogni culto, dove ognuno possa scegliere la religione che preferisce; la sua visione prevedeva anche una sala vuota per fare meditazione, yoga o nulla.
La redattrice ha chiuso il sogno bollandolo come irrealizzabile. (Ora).
E’ vero, è ovvio, è razionale, è logico, è improbabile, è irrealizzabile.
Ma lasciamogli spazio al sogno …
Ma i sogni che ci proiettano nel futuro ed offrono speranze non hanno qualche sfumatura di sogno, di utopia, di improbabilità che qualcuno è bravo a raccogliere e rilanciare con progetti folli e concreti, ma reali?
La questione ancora una volta è il dialogo, non perdere la nostra capacità dialogica con ciò che è differente. E nemmeno perdere l’arte di sognare ….
2 dicembre 2009 alle 14:05
metto questo link, un cameo, all’impossibilità del sogno
http://www.repubblica.it/2009/11/sezioni/scuola_e_universita/servizi/celli-lettera/celli-lettera/celli-lettera.html
2 dicembre 2009 alle 21:44
credo d’aver sentito lo stesso intervento nella trasmissione di ieri sera e sinceramente non l’ho trovato così irrealizzabile…
credo che siamo in un bivio dove stanno nascendo delle esperienze di dialogo tra persone appartenenti a culture e religioni differenti molto interessanti e dall’altra parte delle agghiaccianti ristrettezze culturali e sguardi poveri. ed ho come l’impressione che in un caso si guardi all’oggi sognando il domani, nell’altro ci si volta a guardare il passato senza voler vedere la società – multietnica e interculturale- che ci circonda.
da una parte i sogni e dall’altra la paura.
devo dirvi cosa scelgo io???
2 dicembre 2009 alle 22:07
@anna … lo stesso che vorrei scegliere io …. ?
4 dicembre 2009 alle 13:57
DOLCEMENTE VIAGGIARE rallentando per poi accellerare…
4 dicembre 2009 alle 21:23
Ricordo un amico che (quasi) scherzando un giorno mi diceva che guardandosi intorno si imbizzarriva al sol pensiero che il voto di quel cretino incontrato per caso valesse quanto il suo ….
Ok, boutade a parte, io l’intervento non l’ho sentito ma penso che un’ipotesi di multi-sala dei culti non sarebbe poi così un’utopia se il mondo attorno a me fosse composto di persone riflessive, tolleranti ed intelligenti. Visto che purtroppo esso mondo che mi gira intorno ospita personaggi che pare non conoscano la sottile arte del dubbio, persone da due pesi e due misure, volgari, ipocriti, baciapile e voltagabbana, borghezi e capezzoni per intenderci … allora penso che sì il sogno è davvero irrealizzabile
/graz
4 dicembre 2009 alle 21:54
@ graz
il me di me assurdo vuole sogni irrealizzabili, tanto il me di me logico mi cazzia subito!!!