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cerchiamo di capire che …

2 commenti

Passando da japhy trovo un tema che mi è caro e un ritornare di link sulla comunicazione di genere.

Così mi fermo faccio il mio bel commentino e vado avanti. Poi incuriosita viaggio per blog e trovo questo.

Alla fine nasce questo post.

Perchè se da un lato c’è la comune reazione (più o meno “comune” visto che chi la TV produce non se ne da per inteso) ad un immaginario pubblicitario oramai poco tollerabile o comprensibile, dall’altra c’è anche una seria preoccupazione per ciò che la rete stessa, sui cui stiamo scrivendo e/o leggendo, offra così tanto ma anche facilmente contenuti pedopornografici o simili.

Vero è che legislativamente ci si muove ma la questione è anche (se c’è) chi insegna a guardare le immagini, che aiuta a declinarle, a leggerle interpretarle, e poi (se c’è) chi insegna da interpretare la rete, le immagini, i suoi contenuti la facilità di trovare e interpretare certi link e via dicendo.

Insomma tra la protesta, la libertà, l’eccesso, il reato, la repressione normativa manca una cosa qualcuno che pensi al futuro e che insegni a noi ma soprattutto ai più piccoli fruitori non solo il famoso abecedario e la divina commedia ma anche l’html o la geografia dei link … e via discorrendo.

Parlo della scuola. Si. Una scuola appena riformata, ad un modello obsoleto, purtroppo.

disclaimer

alcune delle immagini relative che si trovano relativamente ai bambini sulla comunicazione di genere sono decisamente perturbanti.

mi sono chiesta se mettere il link e ancora ho qualche dubbio ma credo sia importante sapere di quali immagini siamo spesso inconsapevoli fruitori, anche se adulti.

2 thoughts on “cerchiamo di capire che …

  1. Guarda, io ho anche chiesto, un mese e mezzo fa, informazioni su quel corso, per proporlo a scuola. Il problema è che costa troppo. E le scuole sono alla canna del gas, per noi per esempio il costo – per un corso che alla fine è una sola giornata di formazione per i docenti – è quasi proibitivo.
    E torniamo al cuore del problema, che è quanto si decide di investire e su cosa.

  2. @lgo
    tanto per tornare alla faccenda sogni …. bisognerebbe che gli educatori professionali facessero il corso (è il mio sogno) e proponessero all’interno di attività predefinite piccoli spazi per introdurre l’argomento.

    fermo restando che qui la riforma è ancora al grembiulino nero.
    c’est a dire alla clava.

    caro quanto? se si può dire …

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