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quando una mamma “cattiva” …

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accadono giornate, che sono nominabili solo come giornatacce, in cui tutto piomba giù in modo grezzo e volgare, ogni cosa si trasforma e si traduce in gesti brutti e pesanti.

ad un certo punto di quella giornata senti la rabbia che sale, e l’affetto per i figli non basta più a proteggerti e proteggerli dalla tua giornata nera.

ti arrabbi malamente.

ti senti una cattiva madre, una mamma cattiva.

poi cerchi qualcuno e ne parli, come se ciò ti assolvesse, togliendoti quel gusto amaro, di giornata spenta e sgradevole.

cose se le parole bastassero a consolarti, a redimerti verso una giornata migliore e redenta dal male che senti e temi.

alla fine mentre lavi i piatti … sai che chi ti dirà non è vero, sei una brava persona, le cattive madri sono altre,

sai … sai fino in fondo che quelle parole non bastano.

nessuna vera assoluzione.

solo il giorno dopo si può (puoi) ricominciare a lottare per non farti abbattere da una giornata dal gusto greve, e gommoso, indigesto come un rospo freddo.

che sia quella la ricetta per non degenerare verso una serie di giornate assurde, vuole ed assolute?

3 thoughts on “quando una mamma “cattiva” …

  1. io ho un motto, ed e’ che i giorni in cui sei una ‘mother earth’ sono li’ soltanto perche’ tu possa permetterti di sopportare i giorni in cui sei una medea. L’importante e’ sapere che passeranno. E l’importante e’ anche sapere che non ne sei immune, e che ritorneranno. E passeranno di nuovo. Love.

  2. Siamo icone o esseri umani? E per i nostri figli, vogliamo una vita a due dimensioni, o quella che è?

    Meglio che si abituino con noi di cosa le giornate no riescono a fare a una persona. E soprattutto, meglio che con calma, a giochi chiusi, glielo spieghiamo e ci spieghiamo e chiediamo a loro un consiglio.

    Che ne sanno più di noi, a volerli ascoltare.

  3. Non temere. I giorni zavorra rendono gli altri più leggeri e i nostri bambini leggono in noi quello che non vedono chi ci definisce una cattiva madre. Parlarne fa bene.

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