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strani ospedali

4 commenti

Si vede che quest’anno, se lo guardiamo usando le stagioni e non il calendario ovverosia l’anno che comincia in autunno e finisce d’estate (2010), non è partito con i migliori presupposti …

Così mi trovavo in ospedale a trovare una persona vicina.

L’ospedale di una cittadina medio piccola assomiglia di più alla dependance di una RSA che non ad un ospedale, per via dei numerosissimi “grandi anziani” ricoverati, diciamo più del 60 % dei pazienti del reparto medicina.

I ritmi sono lenti, scivolati, le regole un pò lasse.

La vicina di letto, della persona che andavo a trovare, era una vecchina un pò persa in un mondo ovattato da una certa sordità e da un pensiero ormai insicuro e ripetitivo, continuava a dire e chiedere le stesse cose: dov’è mio figlio? vado a casa?

Ogni rassicurazione sembrava calmarla e poi di nuovo la domanda si rinnovava ad ogni ingresso si trattasse di un visitatore, di un paziente, del personale sanitario.

Ma insomma  … la domanda non era importante e nemmeno la risposta,  … è stato sufficiente accarezzarle piano le dita della mano e stropicciarle delicatamente la testa arruffata per fare l’unica cosa sensata, farsi sentire e sentirla, aver un contatto, un sorriso, un piccolo scambio. Non grandi cose ma sufficienti, ci sei, ci sono, non sei sola e non sono sola. Per un attimo, per un incontro breve.

Dopo qualche gg la signora è morta.

Ma in ospedale non c’è una stanza pensata per ospitare la morte ed il lutto di eventuali parenti; hanno sgomberato la sala tv e hanno deposto lì la signora.

E’ strano che non sia stata pensata una stanza così, non ci sia un luogo pensato per accogliere gli ultimi momenti e i primi saluti prima che arrivino i tecnici del funerale …

Come se la morte non avesse posto in ospedale, come se fosse una sorpresa, in evento imprevedibile ed eccezionale, sorprendente.

4 thoughts on “strani ospedali

  1. sono strane le coincidenze di temi ed argomenti: proprio pochi giorni fa leggevo un’intervista a Luigi Zoja e guarda cosa dice (inizia parlando di Penelope): “L’atto di tessere la tela è simbolico, si lega alla continuità delle generazioni perché quello che fa e disfa è il mantello in cui verrà avvolto il corpo di Laerte, una volta defunto. Ed è un atto bellissimo e anche impressionante, se uno ci pensa: testimonia come la presenza della morte e del negativo sia vissuta come elemento costitutivo della vita quotidiana. Se pensiamo, viceversa, a come la società moderna censura e cancella la morte, che viene, infatti, sbrigata come disgrazia affidandola ad un meccanismo commerciale predisposto, la differenza è quella di un vero e proprio capovolgimento. La rimozione è totale”. Personalmente non ho altro da aggiungere (e come si fa, poi?!) e Zoja è proprio un grande, uno ce pone delle riflessioni fondamentali. Ciao!

  2. lo dico .. si può dire? si è il mio blog!
    ‘sti cazzi!!!
    seriamente è una bella riflessione e mi sa che cercherò info su zoja che non so chi sia…. ma questa riflessione è molto bella
    grazie m.

  3. Luigi Zoja, psicanalista junghiano, già presidente della IAAP, l’associazione che raggruppa gli analisti junghiani nel mondo, ha lavorato a Zurigo, New York e Milano. I suoi lavori, scritti con un stile elegante di rara limpidezza, descrivono ed interpretano, attraverso lo studio del mito, i pericoli regressivi, le aberrazioni culturali e le patologie sociali del nostro tempo. I suoi libri sono tradotti in quattordici lingue. Fra le sue ultime pubblicazioni ricordiamo: Nascere non basta. Iniziazione e tossicodipendenza (Cortina, Milano 1985 e 2003); Il gesto di Ettore. Preistoria, storia, attualità e scomparsa del padre (Bollati Boringhieri, Torino 2000); Giustizia e Bellezza (Bollati Boringhieri, Torino 2007); Contro Ismene. Considerazioni sulla violenza (Bollati Boringhieri, Torino 2008); La scomparsa del prossimo (Einaudi, Torino 2008).
    …e poi, naturalmente, Google.

  4. grazie mille 🙂

    sono in fase di acquisto di la scomparsa del prossimo

    P.s. la psicologia spesso mi irrita ma gli junghiani altrettanto spesso continuano a darmi spunti interessanti … 🙂

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