mi ricorda lo stato di grazia, in attesa della figlia grande, tempo pigro, sospeso, dilatato, impigrito in un dentro che si espande, mentre il fuori continua a correre frenetico e forse inutile.
ora che lei me lo ricorda con tanta freschezza, sento una lieve malinconia di quello stato.
bisognerebbe saperlo tenere di riguardo e conservare … e rinnovare ogni giorno.
un momento di pacificazione.
la sosta.
devo solo capire in quale cassetto l’avrò mai nascosto … c’è disordine in questa mente!
22 gennaio 2010 alle 15:05
Come il profumo che fanno i bambini, il profumo che esce dai loro armadi mentre prepari tutine e bavaglini, mentre te li immagini con gli occhi dell’amore…te li immagini come angioletti, con gli occhioni tondi e i boccoli bioni…sono tutti ricordi che arrivano all’improvviso portati da altre parole, da momneti già vissuti ed ora vissuti da altri
22 gennaio 2010 alle 19:17
Che belle immagini!!
23 gennaio 2010 alle 09:53
@zia cris … quello è il dopo … 🙂
la grande sapeva di biscotto fino ai 16 mesi! 🙂
@marilde .. grazie …. è incredibile quante immagini ci siano in rete sulla matrenità, e nella loro similitudine …ognuna narra una sfumatura diversa….
24 gennaio 2010 alle 13:33
mi sa che tutto ciò lo capirò tra un po’ di tempo. ora ne vedo solo le sfumature contingenti, e la sensazione di non tenere il passo, di perdersi il mondo fuori è forte. e un po’ sconcertante…
24 gennaio 2010 alle 14:48
@anna
il mondo fuori resta, ma è bello di tanto in tanto che sia solo uno sfondo, tanto poi ne vieni riattratta e coinvolta di nuovo. una specie di vacanza dal mondo, per vederlo un pò appannato…
:-)))