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s.o.s. consulenza vò cercando: la figlia “secchiona”

16 commenti

la prendono in giro, la ritengono colpevole di andare bene mostrando così che qualcuno non ha studiato, lo fanno un pò tutti.

e la cosa si protrae nel tempo e da tempo.

la grande è sempre andata bene, ma non è mai stata la “più brava” in assoluto, il suo piacere di studiava si stemperava in mezzo agli altri “bravi” …

ora in prima media, in questa classe è evidentemente la più “brava”, suo malgrado, e le prese in giro fioccano.

e qualche volte pesano come sassi … anche il gruppetto delle amiche più fidate la prende in giro.

insomma le ho parlato ma non so cosa occorre per smontare questo gioco, lasciando che sia lei a farlo funzionare, a trovare una strategia per stare bene a scuola e senza smettere di studiare per gratificare i compagni…

idee???

16 thoughts on “s.o.s. consulenza vò cercando: la figlia “secchiona”

  1. mio figlio piccolo non è mai stato il più bravo ma ha sofferto anche lui per la sua “diversità”: non gioca a calcio, non conosce tronisti e grandi fratelli, non bestemmia, si interessa di politica e di musica classica…
    si è sempre sentito emarginato, fino a pochi mesi fa (prima superiore per la seconda volta). sarà cresciuto? forse.
    quello che succede a tua figlia non è grave se non la fa stare “troppo” male. l’importante è che lei non cambi, che faccia quello che si sente di fare e che riesca a stare con gli amici senza dare troppo peso a quello che dicono. e in questo tu devi sostenerla.
    darti dei consigli specifici senza conoscervi è un po’ difficile…
    abbraccia tua figlia da parte mia, comunque!

  2. sembro io tanti anni fa. a me ha salvato a un certo punto lo sport agonistico. continuavo a essere brava (la più?) però avevo così poco tempo per studiare ed ero così tanto concentrata sullo sport che non ero neanche da prendere in giro, probabilmente ero così stanca che a nessuno veniva voglia di invidiarmi. Insomma, fare due cose che mi piacevano invece di una ha costretto tutti a vedermi come una persona in toto invece che una “sfornavoti”.
    un abbraccio a tua figlia, silvietta

  3. Alors, io per motivi uguali i miei primi amici seri me li sono fatta all’uniersità, anche se poi al liceo andavo talmente male. Perché esser bravi, se fatichi a relazionarti, ti spinge delle volte a dissimulare, prestar meno di quello che puoi. Ora la domanda è: co`s’è per tua figlia l’esser b’brava’? è il suo modo di essere, di occuparsi di cose che la interessano e lasciar perdere quelle che le sembrano stupide anche se le sue amiche ne sono affascinate? Allora meglio non farci nulla e coltivarsi i propri interessi fino a che la vita, u acquario più grande e la fortuna ti facciano incontrare altri a cui vai bene come sei, che condividono le tue curiosità ed interessi. Fingere di esser stupidi non funziona e si fa fatica, in più non paga.

    O il suo essere brava ed avere l’ambizione di mostrarlo è la sua difesa? tipo: voi non mi capite e mi prendete per culo e io ve lo sbatto in faccia.

    Guarda, h avuto davvero questo problema enorme, adeso si chiama bullismo ma lo so io cosa ho patito a scuola e quanto mi abbia resa insicura. Ma su una cosa ero sicurissima: quello che so, lo so, non me lo può togliere nessuno, non può contestarmi nessuno.

    In al caso, meglio che trovi sicurezza in questo. Poi l’ambiente cambia, si cresce, se ne esce.

    Perché guarda, si può anche imparare a diventare diplomatici, minimizzare, farsi compatire per avere degli amici. Ma è una strada persicolosa e si [paga in autostima.

    Coraggio, non è facile, ma se è una bambina intelligente l’importante è che ne possa parlare serenamente con te.

    E se il problema è che è iperintelligente, prova a farle dae un’occhiata al sito di Mensa.

  4. Purtroppo come abbiamo già scritto il contorno è di un livello molto basso, quindi per una ragazzina brava, intelligente, che non abbia modelli idioti e trash la vita sociale non è semplice. Anche mia figlia grande ha questi problemi e in più era timidissima, ora però si è “amalgamata” con un gruppo di sgallettate della classe che ovviamente non hanno la mia ammirazione ma le vede solo a scuola e a qualche compleanno.
    E’ l’unico escamotage per non essere isolata e per farsi ben volere credo che suggerisca e lasci copiare.. cose del genere. Cmq ne abbiamo parlato insieme e lei mi ha spiegato che, le sono anche simpatiche ma non condivide tutto, però non c’è molta altra scelta al di là dell’isolamento. Penso che se tua figlia si confida con te, questo sia importante e molto utile per non farla soffrire troppo della situazione.

  5. A me capita sempre meno spesso di vedere la classe che prende in giro il secchione. Al contrario, i bravi in genere sono ammirati e se si rendono disponibili creano un bel clima in classe. Però forse da piccoli sono più immaturi e tendono più facilmente a emarginare, non so.
    Succede anche tra fratelli: a volte è difficile raggiungere quell’equilibrio in cui si capisce che le doti e i pregi di ciascuno possono essere una risorsa per tutti, piuttosto che servire a sminuire gli altri, speriamo che lei riesca a tener duro!
    Coraggio 🙂

    • @lgo … forse arriva dopo quando si è più grandi … alle superiori sia il senso dello studio, dell’applicazione del pensiero che la logica delle sinergie e simmetrie tra pari … spero per lei i per i suoi compagni che la logica cooperativa vinca su quella competitiva …

  6. nn è un problema di mia figlia che i suoi guai in greco la mettono in difficoltà , ma mi racconta spesso di una ragazza in gambissima che è isolata dalla classe.
    sto parlando di un liceo di fighette, mi si passi il termine, tutte molte competitive e crudelissimi tra di loro.
    lei invece ha cominciato a conoscere questa ragazza, l’ha trovata splendida e sono diventate amiche e ultimamente viene emarginata anche mia figlia, xkè ne è diventata amica…e sto parlando di ragazze di 18 anni!
    che dire? insegnargli sempre che è stupido vergognarsi dei propri meriti, che gli altri spesso si sentono inferiori nel confronto e se nn si ha un’autostima solida è facile sentirsi una caccolina al confronto…..quindi occhio alla superbia e un’attenzione particolare a nn far sentire gli altri idioti. e nn tirare in ballo in continuazione i voti,la vita nn è mica fatta solo di voti e scuola, ci sono tanti campi in cui distinguersi

  7. ostreghetta…la tua grande con i lunghi capelli…io ho scoperto di essere una delle più brave solo tempo dopo. al primo incontro con mia madre, in prima media, la coordinatrice di classe le ha chiesto se potevo affiancare un paio di ragazze che faticavano parecchio. io questo non lo ricordo neanche. so che per un paio di anni sono state le mie amiche con cui passavo i pomeriggi e con cui studiavo.
    poi ho capito che esisteva anche un mondo fatto di amicizie con cui fare altro oltre ai compiti ma ero già in terza media e ho coinvolto le due amiche di studio. poi ho fatto l’educatrice!
    il casino che vedo negli anni passati a lavorare nei pomeriggi con i ragazzi delle medie è che se i ragazzi “bravi” non vengono supportati dagli adulti che gli stanno attorno, sono casini per loro. le forme poi possono essere tante e sicuramente la mamma e la family fanno tanto (e ci siete di sicuro!!); non si riesce ad incontrare un insegnante di cui M. ha stima e che ti sembra in gamba per capire come e cosa possono sostenere anche loro dentro la scuola/classe? non so, ma credo che non esistano molti spazi aggregativi dalle vostre parti, perchè certo, quello sarebbe un ottimo campo di gioco per la tua grande…

  8. @lucia, grazie per il sostegno … io spero che si tratti di una fase in cui la classe deve ancora imparare a conoscersi…

    @silvietta … per ora alla grande piace studiare, sembra divertirsi, o comunque non fare troppa fatica.
    Perchè deve risultare una cosa brutta agli occhi altrui … mah…. comuque sto cercando di sollecitarla proprio nel senso di costruire amicizie che oltrepassino il conoscersi attraverso il voto per arrivare a consoscersi un pò più complessivamente …

    @mammamsterdam…
    domande complesse e strutturate .. non si possono liquidare così …
    io ho avuto una adolescenza socialmente facile e piacevole (i casini stavano altrove) e non sono ancora in grado di capire quale sia il nodo per la figlia grande (il problema è piuttosto fresco) …
    ma il “sapere” capire studiare in famiglia è una merce piuttosto comune, e temo che questa sia una impronta piuttosto forte, non credo che noi si viaggi tra punte di genialità assoluta, ne tra teste intellettuali e superiori alla media, ma purtroppo le testa pensanti in giro sono molte e il modello che passa è quello.
    per parte della famiglia lo studio è un passaggio quasi necessario e quindi lei è immersa in questo clima.
    difficile sfuggirne a 12 anni …. e alle volte le viene una sfacciataggine alla hermione granger (vedi l’amichetta studiosa di harry potter) che a me stimolerebbero schiaffoni … perciò se si s’atteggia cos’ anche a scuola… capisco il rischio di risultar secchiona …
    ma è anche una adattiva e risulta socievole e disponibile (almeno quando la vedo con altri) …

    diciamo che gli spostamenti di case, gli adattamenti alla separazione, i cambi di scuola non le hanno facilitato di avere un gruppo di amici fisso e quella sarebbe una via di fuga….o salvezza.

    @emily come sopra gli amici servono anche a conoscere/conoscersi e dosarsi … qui ci dobbiamo attrezzare di lime e scalpelli e costruire un pò di rapporti amicali … ma il micropaesello non offre molto anche in termini numerici!!! azzz!!!

    @anna alla fine vedo che si finisce l’ “with a little help from my friends” …
    qui sul blog per me e come proposta futura per la grande lunghi capelli.

    è quello che ci serve un pò a tutti/e per relativizzare vittorie e sconfitte, per sentirci sostenuti, meno fragili, più umili, più concreti.
    per uscire dai singoli bozzoli in cui ci richiudiamo o facciamo rinchiudere ….

  9. beh grazie a tutte!!!!
    :-))))))))))))))))))

  10. Sicuramente avrebbe vita più facile se fosse più popolare o “integrata” ma è così importante? Popolare per chi? Integrata a chi? Più simile a cosa? Meno diversa da chi? Sembrano più forti, più felici quei ragazzi?Vera forza? Vera felicità. Secondo me per loro, in questo momento, è solo più semplice. In questo momento. Tra qualche anno vedrai quanto la sua intelligenza renderà la vita facile a lei… e quanto superare questo momentaneo disagio l’avrà resa migliore.
    Falle capire che non è così importante quanto le sembra ora, che non deve lasciarsi ferire o condizionare, che la libertà è la cosa più importante, non la popolarità…

  11. ciao
    la mia figliola è sempre stata la più brava fino alla terza media ma devo dire che non ha sperimentato le prese in giro di cui tu parli. In compenso adesso, al liceo classico la sua posizione si è decisamente spostata verso “quelle che se la cavano” visto che ha una classe con un livello decisamente alto e devo dire che ne sta soffrendo abbastanza… questa scuola…

    • credo di poterti rilanciare quello che scrive due righe sopra una mamma sulla luna .. sull’imparare a caopire che libertà e meglio di popoloarità …
      insegnarglielo … credo sia un buon dono da fare alle nostre figlie
      ciao

  12. copio incollo il commento che mi ha fatto una collega consulente pedagogica … credo sia interessante

    vuoi dire che forse dovremmo anche introdurre l’idea di – educare al fallimento – per non essere circondati da tanto disagio?
    A me l’idea non dispiace e forse questa riflessione ci aiuterebbe anche a riappropriarci di valori smarriti che, invece, fanno tanto bene all’anima, oltre che all’educazione!

  13. e anche il link che ha suscitato la sua riflessione e che le avevo inviatohttp://loredanalipperini.blog.kataweb.it/lipperatura/2010/02/22/leducazione-fallimentare/

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