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La carta obiettivo del RisiKo – Vorrei i tacchi a spillo e la Kelly bag …

8 commenti

Un mio collega/amico girava con una carta obiettivo del risiko nel portafoglio; un modo per tener a mente i macro obiettivi da raggiungere nella vita.

Ma l’idea non era male. E gli obiettivi sono lì, magari scritti, sulla mia bella carta del risiko.

Però prima devo fare outing:

Ho scoperto in questi giorni che 20 anni di lavoro, una solida autostima professionale in me stessa (credevo fosse solida), una certa flessibilità di pensiero e i miei meritati 46 anni valessero qualcosa.

Non è vero, non è così.

La gavetta c’è sempre, non si transita da un luogo ad un altro senza attraversare le forche caudine, e talvolta le donne sono anche più inflessibili degli uomini. (Rileggetevi i miei post sulla soldarietà femminile, eh …). Nessuna concessione alla competenza maturata, si deve ricominciare da zero, e non intendo a conoscere una orgnizzazione e le sue regole e i non detti; intendo da zero rispetto al ruolo.

In più basta che ti vedano con una scatola in mano (consegni merce per il lavoro del tuo compagno) che subito scendi nella scala sociale al ruolo di sguattera.

D’accordo io non mi vesto questi mai – cioè mai – come una signora chic.

Ma ero vestita accettabilmente e un piumino bianco, con sciarpina in tessuto stropicciato e setoso rosa cangiante fanno sempre la loro bella figura, no?

Forse avrei davvero bisogno del tacco a spillo, un bel suv e una borsa assurdamente costosa che si chiama kellybag (della quale ho scoperto l’esistenza grazie ad uno splendido racconto di Nora Ephron) per prender quota e credibilità sociale.

Che fare?

Alle volte i ponti tibetani sono molto instabili, assai instabili  …. se i venti sono forti.

Posso scendere?

8 thoughts on “La carta obiettivo del RisiKo – Vorrei i tacchi a spillo e la Kelly bag …

  1. Anche il vino funziona così solo guardando e annusando puoi descriverlo al 90./. Perché non dovrebbe essere lo stesso per noi? Il punto e che bisogna sapere a cosa guardare e di solito la gente non e capace.

  2. … ma resistono sempre. Per quello li costruiscono così.

  3. vai avanti così. e i soldi del suv o della kellybag li spendiamo (sì, vengo anch’io) in un bel viaggetto.

  4. @eri
    si, ma vorrei un posto veramente ma veramente da donnafancazzista: buon cibo, sole, mare e nulla da fare!!!
    auffffffffffff
    ok?

  5. …l’omologazione non sa apprezzare altri modelli…non vede la semplicità zen di un piumino bianco e una sciarpina setosa…
    ..mi viene in mente la massa di borghesi ridondanti di status symbol (e non solo di oggetti, ma anche di “sapere” da mostrare come status) nel libro “L’eleganza del riccio” e invece, la grazia e la pulizia interna ed esterna della protagonista e del nuovo inquilino giapponese…ma per “vedere” ci vogliono occhi e non kellybag…
    🙂

  6. il libro è nella lista dei desideri, magari estivi …..
    ne ho letto qualche commento, bella l’idea della donna sottotraccia ….

    socialmente però sono curiosi gli over dressing fatti di status symbol che incombono, non pesano?
    🙂

  7. Pingback: 2010 in review .. il bilancio del blog by wordpress « PONTITIBETANI

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