Storia di vacanza: scritto il 13 agosto 2010
La minina ha un amichetto di campeggio, L. 5 anni. Al mattino si trovano e giocano davanti ai bungalow, lei più silente dati i due anni che ancora non le consentono la parlantina disinvolta che mostra in casa,
lui intraprendente e gentile, più disinvolto nei suoi tre anni in più.
L. le propone la gamma dei giochi da maschi che conosce: pistole ad acqua e mitraglietta.
Lei offre i giochi da mare che stazionano davanti al bungalow, formine, secchielli, palette, sassi, aghi di pino …
Io e il papa’ della minina, li abbiamo osservati, anche considerando le differenti proposte di gioco, ci e ‘ sembrato che ci siano alcune peculiarità che sono consentite alle femmine, e non ai maschi.
La fortuna culturale delle femmine (di questi tempi, ammettiamolo) consente loro di esplorare luoghi, giochi, saperi anche maschili senza incontrare una riprovazione sociale e culturale così massiccia, come succederebbe (succede) se fosse un maschietto a volere una bambola.
Nonostante tutto abbiamo comperato, alla minima, alcuni giochi da ” maschio” e altri da femmina, altri ancora unisex.
Non ci siamo formalizzati davanti alla proposta delle pistolette ad acqua (anche se non siamo amanti del corredo piccolo Rambo), ne crediamo ci formalizzeremmo davanti a rischieste di attività sportive più maschili.
Per parte mia, ho ricevuto da mio padre alcune dritte di manutenzione domestica basilari in genere destinate ai maschi (minime manutenzioni elettriche, idrauliche, uso del trapano, verniciatura), ciò non ha mai messo in gioco la mia femminilità ma incentivato alcune capacita’ “per cavarmela” nella vita. Peraltro queste attività spesso per me rappresentano (ancora) sfide e gioco, al tempo stesso.
Ci sembra davvero che il percorso di conoscenza di un maschio passi da una identificazione con il maschile più stereotipata e rigorosa, che concede poco di conoscere i due sessi, i giochi da “femmine”, le espressioni complesse delle emozioni, e ogni variabile dal maschile puro sembra destinata ad una certa severa riprovazione, cosa che alle bimbe non capita …
Lo spauracchio di un maschio non maschile e’ sempre pronto ad esser sventolato.
L’uomo accede più facilemente a questo sapere se (da) adulto e in base ad un percorso più personale, fatto di sensibilità e fatica, dopo che l’identità maschile si e’ stabilizzata, almeno e’ la sensazione che abbiamo condivisa.