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Cambio casa: sadismi estetici ed architettonici…

3 commenti

La casa che sto lasciando: e’ “solo” una di una lunga serie di abitazioni, nove per la cronaca, ma e’ quella che non sono riuscita ad amare. Non provo alcun rammarico o gratitudine nel lasciarla. Per 4 anni mi e’ stata antipaticissima e non lo sapevo, colpita una irritazione endemica&epidermica&motivazionale, che non comprendevo.

Adesso mi posso permettere di capire il perché di tanto fastidio.

E’ troppo “marron”, sa-l-cavolo quale delirio ha afflitto i padroni nel volere tanto “marron” spiaccicato in giro (e non dico marrone ma ” marron” nome antiquato per colori vecchi). Infissi, porte, pavimenti tutti si esprimono nelle infinite varietà di questo colore.

In cucina, sul pavimento, impera un beige color cervello, che vi lascio immaginare. In due camere le piastrelle simulano, malamente, un parquet di legno. La sala e’ piastrellata da un delirio di fiori marron ocra su sfondo cervello: una vergogna per gli occhi. Anche la terza camera si espone nel suo delirio floreale, ma almeno non comprende il famigerato color cervello.

Ingresso, scala, primo piano sono circonfuse di marron-marron-marroncino-nocciola-castagna-testa di moro=marron di una boiserie che pretende di assomigliare alle venature del legno, ma, in rilevo.
Stante la scarsità di luce, argutamente, pensata nella zona ingressso, l’entrata fa molto catacomba o antro di Dracula.

La bizzarria locale (ne faro’ un post ad hoc) vuole che le porte delle abitazioni sfocino direttamente sulla strada. Quindi anche qui, la casa – unifamiliare su due piani – possiede un uscio che immette direttamente sulla strada, senza interfacce come cancelli o simili. Tale uscio non e’ illuminato la sera e non possiede un tettuccio protettivo, in modo da assicurarti una doccia integrale quando piove – la sera- mentre puoi “comodamente” tentare di centrare, per minuti, il buco della serratura senza vederlo. Meglio se hai un bimbo piccolo in braccio.
E’ ovvio che la porta che da sul giardino e’ illuminata e dotata di una tettoia adeguata alla bisogna.
Ma forse era una casa di lego che, in mancanza di istruzioni, hanno montato al contrario??? Saperlo….

Poi…Essendo stata progettata per accogliere i genitori anziani dei proprietari…e’ stata dotata di innumerevoli barriere architettoniche: scalini alti e scivolosi, porte strette per gente magrissima ….
Cosi si trovano sono scale e scalini in ogni dove, per entrare, uscire, andare in camera, in bagno.
Ovviamente il terreno limitrofo avrebbe reso possibile la costruzione di una casa su meno livelli., ovviamente.
Comunque tale “comodita’ “, fatta a scale, risulta impagabile anche se siete in possesso di bimbi piccoli (aiuta la neo madre a recuperare il peso forma in tempi brevissimi: con una media di 20/30 salite al gg .. Se ne consiglia l’uso assiduo prima – durante e dopo i pasti).
La faccenda si risolve così porta bimba, recupera bimba, metti pannolino, togli pannolino, lava e stendi body, stira body, fai letti, scendi a cucinare, torna su a cercare il ciuccio, il libro della figlia grande, torna a dare il cibo alle gatte, sali in bagno, corri giu’ in cucina, vai a vedre perchela bimba a nanna si lamenta …. Etc etc

Ecco poi, nessuno sconto alla vostra pazienza, c’è la faccenda cucina… !!!
Potendo fruire un locale di 6,60 mt per 3,50 circa e’ stato ricavato un “angolocottura” (!!!) microscopico e scomodo, molto scomodo, persino scomodissimo.
Dove non si riesce a preparare il cibo e cuocerlo richiede doti da fachiro. Il sadismo architettonico si sfoga in zona lavello dove in 116 cm stanno: 60 cm di mobile lavandino e il calorifero: chi lava i piatti deve essere giovane, atletico, non soffrire di lombalgie, per incastrarsi con eleganza nei 36 cm residui. La cosa esita bene .. patto di non essere sovrappeso, anziano, gravida o con pupi in braccio. Appunto!

Mi si e’ accusata di mancata gratitudine verso la casa. Manno’ ce l’ho solamente con il geometra che l’ha progettata priva di grazia e di cura, senza pensare “a chi” era destinata (e ai bisogni di gente anziana, come se uno avesse 25 anni a vita) e poi mi dovevo liberare dell’orrore davanti al senso estetico malvagio …. del marron!!!

3 thoughts on “Cambio casa: sadismi estetici ed architettonici…

  1. Noooo, il marron no, mi potrei suicidare (e il color cervello, azzeccatissimo, me lo vedo già anche se magari è diverso dal tuo).

    Si, ci sono cose che gridano vendetta a dio e se penso quanto ci sto pensando in ogni mm a questa casa che sembra la fabbrica di san Pietro, però almeno non c’è una cosa fatta che non sia stata meditata 300 volte e almeno ancora non ce ne pentiamo.

    Dai che è finita.

  2. La casa nuova e’ stata depurata di ogni marrone possibile!!
    E’ pensata e curata, nel possibile per renderla comoda. Detto ciò offro foto del delirio marron ad appassionati del genere horrorhome…

  3. Ma dai! Non sapevo che stavate traslocando! Molto carina la descrizione dei pavimenti!
    A volte ci vuole un cambiamento drastico! La tana uno se la deve sentire sua!

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