Quartieri popolari e edilizia dell’immigrazione degli anni 70 nel nulla dell’hinterland milanese.
Quartieri, paraltro ben tenuti, dotati di verde e parchi giochi. Ho visto di peggio, l’assenza di verde cittadino e scatoloni pieni di vite strizzate.
Nel parchetto, alle 13,30, ci sono solo i ragazzetti delle medie e qualcuno delle superiori, giocano a palla, cazzeggiano, telefonano, fanno gli ados.
Teneri e seccati dal mondo.
Non ce ne sono due che arrivino dalla stessa fetta di mondo.
Il resto della cittadina pullula di facce straniere, vari colori, in alcuni casi abbigliamenti tradizionali e inequivocabilmente stranieri.
Ad un certo punto, non fosse per l’architettura tipica italiana, sarebbe difficile decretare dove si è, New York, Londra, …. mondo?
Il vecchio calzolaio c’è ancora, ma il nuovo incalza.