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Vendere, vendersi, svendersi … mamm&marketing! lo spin off

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Mentre facevo una riflessione di sintesi sul post natio

 

Però vorrei rimettere a fuoco alcune faccende, che mi paiono costituire la scena di sfondo.
La rete, è di sua natura piuttosto libera, fluida, quasi anarchica, irriguardosa e irrispettosa di regole abituali, dotata di una sorta di modello di autoregolamentazione intrinseco e che si scopre solo navigando.
(mi pare che la questione wikieaks abbia ben illustrato questo concetto di libertà).
Quindi è intrinseca la nostra libertà di leggere o non leggere, fare e disfare, incazzarci, scazzarci, offendere, insultare; in linea di massima le regole che possono fermarci sono solo quelle dettate da buonsenso e buona educazione.
Per questo mi sembra interessante riflettere, laddove non c’è un sapere precostituito, ma un sapere che nasce dalla prassi, dall’esperienza diretta, gli spazi di riflessione sono importanti. Il dissenso è importante.
Mentre trovo sciocca l’offesa gratuita alle persone, perché non riesce a dissentire sugli argomenti, ma si spinge nel fermare la discussione con l’incazzo (e come sappiamo bene dalla tv i nostri politici e conduttori tv sono maestri).

Cavolo, ma spacchiamo pure il capello in quattro (tetrapiloctomia applicata) per argomentare il dissenso, i temi importanti che vogliamo evidenziare, ma restiamo sul tema, non facciamo nostro lo stile che vediamo in tv. Lo spazio del blog ce lo consente. […]

Mi restano le domande di fondo che non credo siano qui risolvibili, […] le mamme i consumatori non sono scemi, ma devono imparare a scegliere, qui fuori dalla rete nessuno sta insegnando a farlo. …

Ho riletto e mi sono chiesta ma i nostri figli, i cosiddetti nativi digitali, come impareranno? Dove e da chi?

Pensavo che muoversi in questo ginepraio, per noi adulti e mediamente acculturati è già un bell’impegno, ma per loro (i figli) chi sta filtrando e ridefinendo i saperi che si stanno , le regole e le meta regole, la deontologia, l’etica e il loro contrario.

Mi sembra che almeno per le regole Internet viva un assioma simile a quello di Watzlavick, che recita “non si può non comunicare”, quindi anche l’idea che in rete non ci siano regole è una regola ….

Cavarsela qui dentro, a 13 anni, non deve esser semplice… Ma anche da adulti, non mi pare semplice, soprattutto in assenza di snodi di riflessione, o no?

 

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