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la faccia

2 commenti

La signora XX era la madre di un ragazzo disabile, conosciuta mille anni fa. Persona molto intelligente, sensata, ironica e capace di grandi ricchezze umane.

Era, e penso che lo sia ancora, una donna esuberante e coraggiosa. Si era rifatta il seno, e lo diceva con la fierezza di una che l’inferno lo ha passato davvero (un tumore al seno), come di una rivincita della sua femminilità mai arresa. Che dire?

Massima stima.

Ecco Lucrezia Lante della Rovere, classe 1966 (mi coetanea o quasi) ed ecco Anna maria Bernini, classe 1965. Come suggerivo nel post precedente togliete l’audio e guardate due donne, non certo brutte, l’espressività, la mimica, i gesti, l’anima che le “anima” e la poesia.

Non si tratta di avercela con le donne rifatte, ma di donne che sembrano aver perso con il senso profondo e la capacità critica, di se. Senso perso in una operazione (o più) chiurgica o estetica che annulla l’espressività, riducendo la bellezza ad una maschera informe e quasi grottesca, ad una mummia femminile.

Non vorrei più vedere queste cose, eppure comprendo la necessità femminile di non perdere la propria natura femminile.

Ma è solo l’estraneazione estetica che ci mantiene donne?

Si torna il post precedente, con la domanda inesausta di non farci scippare il corpo, e stante l’interconnesione psiche-soma che ci rende unità … possiamo autorizzare gli altri a toglierci la nostra essenza??

 

 

2 thoughts on “la faccia

  1. Ho fatto quello che scrivi: ho tolto l’audio e guardato. Credo che il tag “mummie” renda l’idea…

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