Non ho mai amato la retorica del tricolore e nemmeno l’inno di mameli.
Ma quando ti tolgono la sedia sui cui stai seduto, comodamente in fondo, capisci che la sedia aveva valore.
Sciocco, ma siamo umani.
Speriamo di non perdere altro.
Infine una mostra sul un tricolore non convenzionale.
12 marzo 2011 alle 21:47
condivido il tuo pensiero al 100% e le foto sono molto belle!
13 marzo 2011 alle 08:16
mi auguro solo che l’Italia che mi ha dato i natali,quella nella quale sono stato allevato a valori che esprimono sentimenti di socialità e non dimercanzia e secessione possano irrobustire la volontàdi continuare nel percorso della nsotra bandiera nazionale
14 marzo 2011 alle 12:22
proprio cosi’!
16 marzo 2011 alle 08:43
….condivido, Monica!
Le foto sono bellissime…e forse ci ricordano quanto alcuni “fondamentali” siano da guardare con occhi non convenzionali…così da riscoprirli!
Aggiungo una delle mie “fisse” che conosci bene 🙂 … ovvero il lato-ombra del Risorgimento, ovvero le donne che hanno contribuito a creare l’Italia unita: Anita, Cristina di Belgiojoso, Giuseppa Bolognara Calcagno (Peppa la cannoniera), Enrichetta Di Lorenzo, Margaret Fuller (l’americana arrivata in Italia per vedere come si rivoltava un popolo), Sara Levi Nathan (la banchiera della rivoluzione) e Rosalie Montmasson, l’unica donna dei Mille di Garibaldi