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Dei delitti e delle pene … #OBL

2 commenti

Devo una qualche gratitudine ad un paio di libri:  questo (dei delitti e delle pene) e  questo (storia della colonna infame). E al fatto che a scuola me li abbiano imposti, facendomeli amare.


Ieri è stato ucciso Osama Bin Laden.

Non è stata uccisa l’incarnazione del Male, ma un uomo. Un uomo indubbiamente colpevole di essere il mandante di una strage di impressionante potenza simbolica e mondiale, oltre che concreta e terribilmente misurabile  …. in vite umane.

Uno colpevole di molti altri delitti.

In molti ne sono stati compiaciuti, taluni per comprensibile e umanissimo sfogo per la morte di chi aveva “ucciso”, un amico, un parente, una moglie, un figlio, taluni per meno comprensibile ideologia, altri per evidente piaggeria.

Ma le voci in controcanto sono state davvero poche, qualche twitt condiviso sulla timeline di Twitter, qualche blog letto tra gli impegni delle giornata, lo zero cosmico apparso sui giornali italiani (almeno quelli on line), a casa ce li siamo anche spulciati un pò per trovare qualche voce diversa.

Gli altri, tutti, mediamente sollevati e contenti di questa morte. O terribilmente banali nel compiacimento verso la “sconfitta” del male ….

Infatti, il “male” si sconfigge con il male, non con la “legge”. La morte con la morte. La violenza con la violenza. Lo scempio con lo scempio. L’ingiustizia con l’ingiusto.

Il male si sconfigge, anche in democrazia, non con la legge, non con la giustizia, non con l’autorità che nasce dal giudicare e punire quelli che sono inaccettabili delitti contro l’umanità.

Mi sento fortunata, perchè – del godere della morte di un uomo – mi è stata data la possibilità di non farlo. Perchè  mi resta inesausta la voglia che sia la giustizia, e non la violenza, a tenere la rotta.

E’ li che mi fermo e aspetto. Fortuna vuole che non sia la sola ad aspettarmelo.

Non è utile la pena di morte per l’esempio di atrocità che dà agli uomini.

Se le passioni o la necessità della guerra hanno insegnato a spargere il sangue umano, le leggi moderatrici della condotta degli uomini non dovrebbono aumentare il fiero esempio, tanto piú funesto quanto la morte legale è data con istudio e con formalità. 

Parmi un assurdo che le leggi, che sono l’espressione della pubblica volontà, che detestano e puniscono l’omicidio, ne commettono uno esse medesime, e, per allontanare i cittadini dall’assassinio, ordinino un pubblico assassinio. 

Quali sono le vere e le piú utili leggi? Quei patti e quelle condizioni che tutti vorrebbero osservare e proporre, mentre tace la voce sempre ascoltata dell’interesse privato o si combina con quello del pubblico.

Quali sono i sentimenti di ciascuno sulla pena di morte?

Leggiamoli negli atti d’indegnazione e di disprezzo con cui ciascuno guarda il carnefice, che è pure un innocente esecutore della pubblica volontà, un buon cittadino che contribuisce al ben pubblico, lo stromento necessario alla pubblica sicurezza al di dentro, come i valorosi soldati al di fuori.

Qual è dunque l’origine di questa contradizione? E perché è indelebile negli uomini questo sentimento ad onta della ragione?

Perché gli uomini nel piú secreto dei loro animi, parte che piú d’ogn’altra conserva ancor la forma originale della vecchia natura, hanno sempre creduto non essere la vita propria in potestà di alcuno fuori che della necessità, che col suo scettro di ferro regge l’universo

Cesare Beccaria


2 thoughts on “Dei delitti e delle pene … #OBL

  1. diciamo comunque che ieri e’ stato deciso che OBL era morto. Se sia stato ucciso ieri o meno non lo sappiamo e non lo sapremo mai.

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