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Twitter and so on

7 commenti

Fonte #Mai:)Content

Una riflessione piuttosto significativa, a mio avviso, anche per chi si occupa di educazione. Twitter fa parte di una una modalità comunicativa che fonde testo e oralità, e fa parte di un mutamento culturale, che si esplica anche  nelle modalità di trasmissione e  di insegnamento del sapere. Nonchè di co-costruzione del sapere.

Dicesi interazionale.

Posting in progress … (si può dire?)

Le vostre eventuali aggiunte saranno benvenute

Altre simpatiche digressioni su Twitter e socialnetwork le trovate qui e sebbene introducano altri sguardi, permettono di vedere  l’uso dei socialnetwork  e le modificazioni ad esso connesse. Web Conoscenza: Social Media Strategy – le slides e le infografiche sono sempre interessanti

E poi da Niemen Juournalism LaB e qui trovate l’intero articolo 

“The dissonance here could be chalked up to the fact that Twitter is simply a medium like any other medium, and, in that, will make of itself (conversation-enabler, LOLCat passer-onner, rebellion-facilitator) whatever we, its users, make of it. But that doesn’t fully account for Twitter’s capacity to inspire so much angst (“Is Twitter making us ____?”), or, for that matter, to inspire so much joy. The McLuhany mindset toward Twitter — the assumption of a medium that is not only the message to, but the molder of, its users — seems to be rooted in a notion of what Twitter should be as much as what it is.

Which begs the question: What is Twitter, actually? (No, seriously!) And what type of communication is it, finally? If we’re wondering why heated debates about Twitter’s effect on information/politics/us tend to be at once so ubiquitous and so generally unsatisfying…the answer may be that, collectively, we have yet to come to consensus on a much more basic question: Is Twitter writing, or is it speech? “

(uno speciale ringraziamento ai tweet e ai post di facebook di #Mai:)Content che lascia tracce interessanti, queste, che seguo)

7 thoughts on “Twitter and so on

  1. La comunicazione visuale predilige sicuramente il linguaggio scritto. Ma la scrittura deve essere usata con attenzione perché finisce per essere una modalità che viaggia a velocità differente rispetto alla realtà. Questo è il suo pregio ma anche il suo maggiore pericolo.

  2. grazie per la citazine e per l’approfondimento 🙂

  3. Avendo saputo di questo gruppo a maggior ragione…la disponibilità mia e di http://www.comunicazionegenerativa.org. sarebbe molto…generativo

    • Bello!
      A settembre credo riprenderemo a riflettere sul tema e da li potremmo provare a pensare ad un incontro più complesso, e da un pò anche me intereressa costruire legami fra più paradigmi ..

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