E mom camp fu
Sono state tre ore brevi e interessanti.
La prima cosa, buffa e’ stata la sensazione di rivonoscersi, passando dalle parole che leggi e conosci sul web … ai corpi, alle emozioni che le persone espimono davvero. La parola scritta sembra avere le stessa forme, l’energia, le caratteristiche della parsona che incontri in rete.
Gli incontri sono stati emozionanti, lo ammetto.
La sorpresa invece sta nell’altezza! Cavolo ma quanto sono alte – altissime certe blogger! Oppure sono io che porto con monchalance la mia altezza diversamente bassa?
Sponsor:
me lo aveva detto una cara amica che sarei andata nella tana del lupo. Vero! Certo e’ che alcuni (molti) sponsor hanno saputo esserci rispettando la natura del camp (o almeno quella che mi immaginavo io), trovando un modo discreto e utile di esserci e altri che hanno un po’ esagerato in presenzialismo. E vabbe’.
Immaginario sul camp.
Bello il luogo, credo ottima l’organizzazione anche per i bimbi, e i servizi ma il camp lo immaginavo molto piu’ easy going, piu’ flower power, meno strutturato. Ne avevo letto da qualche parte e mi immaginavo uno spirito piu’ leggero e casuale. Ma senza sponsor non ci sarebbero stati i servizi ai bimbi, e tutta una serie di dettagli che credo abbiano facilitato chi e’ arrivata con famiglia intera.
I papa’.
Sara’ che sono reduce da una serie di riflessioni con il mio compagno che vanno dalla fisica dei neutrini (qui lui spiega e io mi stupisco) alla questione dei gruppi sociali e web, nella misura in cui se definiscono un area ne escludono un’altra (qui discutiamo animatamente).
Cosi’ la riflessione mi ha seguito a cascata al camp, se il camp e il mom campi bimbi sono stati accuditi … i papa’ sono rimasti un po’ nel ruolo dei cavalier serventi. Non so, ma non tutti hanno apprezzato. Forse il prossimo potrebbe essere un mom&dad camp?
Intervista, speech, discorsi, lavoro cose ….
A parte che era la prima volta al mom camp, che avevo voglia di appiccicare le facce alle parola, e che ho portato il materiale del mio lavoro (volantini, brochure, etc… )
Questo dei materiali e’ stato interessante (un buon esito di tipo organizzativo) che ha significato anche poter promuovere la propria attivita’ professionale, e raccogliere altri spunti materiali idee. Con Gloria abbiam parlato di blog, twitter, mariti,figli, asili, contenuti professionali, della dimansione tra pubblico e privato che connota il lavoro simile che facciamo e di deontologia.. Con parole veloci, mescolate a mille altre.
Poi visto che il gruppo facebook #donneXdonne via twitter (con uno strano caso e nuova forma di democrazia social) mi aveva votato di portavoce .. avrei dovuto dire qualcosa. In ogni caso erano delle slide che contenevano i pensieri raccolti, sul tema proposto dal camp, nel gruppo facebook.
Ci avevano messo in scaletta l’intervento nel tardo pomeriggio, ma io sarei rimasta solo al mattino; gli organizzatori ci hanno detto che non sarebbe stato possibile anticiparlo o spostarlo. Perciò nulla. Ma abbiamo trovato casualmenre una valida alternativa per raccontare il gruppo: in una intervista a 4 voci ci ha fatto Elena Salomoni per Mamme in radio, che ha anche rispettato la possibilita’ di parlere coralmente del gruppo e delle idee che nascono, con ironia e divertimento.
Ci sarebbe da parlare a lungo della storia di donnexdonne e degli esiti imprevisti nati, e ci un “post appost”. Qui il podcast del nostro intervento.
🙂
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10 ottobre 2011 alle 07:07
Da rilanciare l’idea del mom-dad camp…mi piace!!!!