Come è successo con l’intervista doppia a Flavia Rubino e Giuliana Laurita di The Talking Village e come era nelle mie intenzioni dopo il 21 luglio 2011, procedo con la mia ricerca di buone prassi, e di come alcune siano riuscite a bucare la rete entrando in una realtà che crede e che cerca di costruire alternative, innovazione e possibilità.
In questo senso avevo chiesto una intervista doppia alle ideatrici e conduttrici di due socialnetwork – su piattaforma ning – che potessero aprire le danze. Ma la gestione del tempo non sono mai così precise, e le interviste arrivano oggi.
Francesca Sanzo per Donne Pensanti
Maria Cimarelli per Working Mothers Italy
Descrivetevi in breve
FRANCESCA SANZO 38 anni, bolognese, curiosa, blogger, mamma, cittadina attiva, lettrice, appassionata di Rete e comunicazione.
MARIA CIMARELLI Professionista trasversale su diverse funzioni aziendali nel settore Financial Services/Insurance e Mamma di una principessa: connubio tipico da Working Mother.
Mia figlia colleziona personalità, più che un amico immaginario.. Nella mia giornata, rientrando a casa mi accoglie oggi Rapunzel, un’altra volta trovo principesse indaffarate all’ora del the…
Quali sono le caratteristiche del socialnetwork che avete “inventato”?
FRANCESCA SANZO Offre uno spazio di condivisione per tutti coloro che vogliano interrogarsi e fare proposte sul contrasto degli stereotipi di genere e per promuovere modelli alternativi di femminile. E’ anche un luogo virtuale che è anticamera di incontri e progetti in real life.
MARIA CIMARELLI Le caratteristiche principali di Working Mothers Italy (WMI) sono due. La possibilità di offrire spazi on-line per le mamme professioniste/ lavoratrici/ imprenditrici in cui possono parlare anche di lavoro e carriera. L’altra caratteristica è data dal fatto di essere la 1° associazione in Italia, rivolta alle mamme lavoratrici, indipendente, apartitica e non a scopo di lucro ed aperta alla partecipazione di tutte le persone ed organizzazioni.
Perché, come e quando lo avete aperto?
FRANCESCA SANZO La community di donne pensanti è nata dopo il blog e il progetto “Testimonia il femminile” che è una raccolta di narr-azioni per promuovere storie e modelli alternativi di femminile rispetto a quelli che trovano usualmente spazio in politica e sui Media. Era il maggio 2009 e cominciavano a circolare le prime voci di scandali e cortocircuito tra potere.-sesso – politica – tv. Molti giornalisti stranieri si chiedevano perché le donne italiane tacessero, in realtà le donne italiane erano, per la maggior parte, solo zittite, affatto zitte.
MARIA CIMARELLI Una scelta casuale quando ci siamo ritrovate, un gruppo di neomamme e professioniste, provenienti da diversi settori, a riscontrare un “vuoto” on-line intorno al tema del rapporto mamma/lavoro. Così nel dicembre 2008 WMI e’ nata per sostenere e migliorare la qualità della vita per le mamme lavoratrici e le loro famiglie.
E’ il vostro lavoro principale, una attività accessoria, un modo di partecipazione sociale e culturale? Altro ancora? Se non lo è: lo diventerà/ vorreste che lo fosse? in che formula.
FRANCESCA SANZO E’ il mio modo di essere cittadina attiva e di fare politica nell’unico modo che sento come efficace, ovvero attraverso l’esercizio della mia responsabilità sociale e personale. Non un lavoro: proprio per questo faticosissimo, perché man mano che crescono gli impegni, diventa sempre più difficile conciliarli con la mia attività professionale di free lance. Un obiettivo personale del 2012 è proprio quello di trovare anche uno spazio professionalizzante in quest’ambito, per me e per chi si impegna maggiormente.
Come ho scritto sopra, lo vorrei in parte, in parte ci sto provando attraverso il progetto Zero Stereotipi, nato con Giorgia Vezzoli di Vita da streghe: vorremmo mettere la nostra esperienza e professionalità in ambito comunicazione e web a servizio delle aziende e agenzie che vogliano fare business con comunicazione a impatto zero stereotipi. Offriamo consulenza strategica a questo tipo di clienti.
MARIA CIMARELLI Gestire una piattaforma e i servizi annessi, in cui mamme lavoratrici, aziende e istituzioni possano incontrarsi, discutere, confrontarsi e crescere insieme non può essere una parte residuale del mio tempo, in quanto Presidente e socia fondatrice. Attualmente, quindi, questa è la mia core activity ma rappresenta anche il mio personale impegno sociale intorno ai temi della parità di genere.
Per il vostro sn lavorate da sole o in gruppo?
FRANCESCA SANZO Donne Pensanti è un’associazione: i soci fondatori sono 6 e con loro condivido tutte le decisioni inerenti al progetto. Per quanto riguarda il social net, sono quella che ha maggiore esperienza professionale (sono social media expert anche per professione) e di conseguenza quella che ci investe più energie, ma dipende dai momenti. Le decisioni cercano di essere – per quanto possibile – corali.
MARIA CIMARELLI Il nostro social network vive del contributo di tutte le associate che grazie al continuo scambio di informazioni e supporto reciproco, crea quello spazio di condivisione e solidarietà che ci ha spinte all’inizio a creare WMI. Naturalmente ci sono professioniste ad hoc che appartengono allo staff di WMI e che contribuiscono alla realizzazione dei progetti e delle iniziative.
Qual’e’ l’innovazione che secondo voi introduce il vostro sn, qual’è la cifra stilistica, il valore aggiunto che introduce nel mondo web.
FRANCESCA SANZO Esistono moltissimi progetti che si occupano di questi temi, donne pensanti è stato sicuramente il primo che ha introdotto il concetto di community allargata a tutti e tutte coloro che volevano esprimere il loro punto di vista su questi temi e ha introdotto il concetto di gruppi territoriali di discussione. Da voce alle donne, non la prende per loro e questo credo sia una buona cosa, certamente la più apprezzata.
L’uso massiccio della Rete e delle sue potenzialità non è ancora entrato appieno nei contesti di studi e pratiche femministe e credo che donne pensanti abbia avuto successo perché ne ha saputo cogliere le potenzialità e il meccanismo di condivisione e passaparola.
MARIA CIMARELLI Come dicevo, siamo state le prime ad introdurre uno spazio di discussione sul web, rivolto alle mamme che portasse l’accento sul lavoro, sulla carriera e sul mettersi in proprio. Al momento, intorno a questa tematica, rimaniamo l’unica associazione senza fini di lucro online.
Come costruite la connessione tra il mondo web e il mondo extra web?
FRANCESCA SANZO Incontri, progetti nelle scuole, il libro “Svegliatevi bambine” e relative presentazioni, il video “La via en rose” in giro per l’Italia e – soprattutto – l’associazione che ci rende soggetti in grado di rapportarci con le istituzioni per lavori sul territorio, in particolare quello bolognese dove ha sede l’associazione.
MARIA CIMARELLI Le nostre attività spesso coniugano on-line e off-line. Per facilitare la conciliazione di recente abbiamo realizzato un progetto di Formazione sul web attraverso Webinar che consente un risparmio di tempi di percorrenza, un risparmio sui costi di locazione della sala, una trasversalità geografica dell’iniziativa e l’organizzazione del corso in orari flessibili (come la pausa pranzo). In questo caso per es., una tematica della formazione erogata verteva sul mettersi in proprio e proprio intorno al tema dello sviluppo d’impresa stiamo dedicando un ciclo di aperitivi formativi. Realizziamo infatti eventi di aggregazione per le mamme in proprio, vale a dire aperitivi tematici, con cadenza mensile, organizzati inizialmente a Roma e Milano e in fase di programmazione a: Torino, Como, Genova, Bologna, Ravenna, Pescara, Riva del Garda, Bari e Lecce.
Eroghiamo inoltre molteplici attività e servizi “in presenza”, come il Mentoring, il Coaching ed iniziative varie.
Quale tra le tante iniziative che avete proposto sentireste di definire “una buona prassi al femminile”, una idea innovativa che potrebbe aiutare altre realtà a imitare o inventare un nuovo modo di fare/lavorare/produrre cultura/ azioni culturali o politiche o altro?
FRANCESCA SANZO La community e i gruppi territoriali nati da essa con la produzione di volantini e materiali che – scaricati dalla rete – possono essere usati in vari ambiti, la sensibilizzazione sulla possibilità di segnalare le pubblicità svilenti allo Iap, innalzando il senso di responsabilità delle persone e l’efficacia del passaparola e i legami con altri nodi della rete femminile (Lorella Zanardo, Giorgia Vezzoli, Comunicazione di genere, Femminismo a Sud, ecc) per creare ponti e sinergie su questi temi
MARIA CIMARELLI Come accennavo, WMI ha creato il 1° Network Italiano di MomPreneur (mamme in proprio), al quale possono aderire mamme che sono già in proprio o che vorrebbero esserlo. Si affianca al contesto informale ed al networking, una vera e propria lesson learned finalizzata ad approfondire una tematica specifica. L’idea è quella di favorire apprendimenti, condividere “soluzioni” o informazioni ed anche facilitare una riflessione dei propri obiettivi, priorità e competenze. Ad ulteriore supporto per le mamme aspiranti imprenditrici è a disposizione un team di esperti (avvocati, commercialisti, consulenti del lavoro, ecc) per consulenze specifiche.
I principali obiettivi del network:
- Accompagnare nel passaggio tra lavoro dipendente e autonomo
- Facilitare il processo di Bilancio delle Competenze
- Acquisire informazioni o strumenti utili per la creazione o sviluppo d’impresa
- Supportare nella stesura del Business Plan e visione strategica
- Mettere in contatto e favorire sinergie di conoscenze e nel business.
Esiste una specifica connotazione del fare al femminile che, a vostro avviso, può/deve essere introdotta nel mondo del lavoro, nella società, nella politica; partendo proprio dalla vostra esperienza con tante donne sui sn?
FRANCESCA SANZO La narrazione, la capacità analitica delle donne: attraverso il racconto e la memoria si può creare una cultura della responsabilità che oggi è un po’ assente.
MARIA CIMARELLI La maggior parte delle mamme lavoratrici associate al nostro sn sono donne che faticosamente tentano di conciliare la famiglia e la carriera. In Italia il dibattito sui temi della conciliazione non è ancora stabilmente entrato a far parte del discorso pubblico e politico, come invece è avvenuto in numerosi altri paesi europei. L’obiettivo quindi dell’azione di WMI è di stimolare le nostre istituzioni verso una maggior presenza dei temi della conciliazione nell’agenda pubblica e politica del nostro paese. Altrettanto importante sarà favorire una cultura della conciliazione che aiuti le mamme a superare la logica del part time e a sviluppare strategie di gestione del tempo ad es., per non dover rinunciare alla carriera.
Il web ha cambiato le cose, in questo senso?
FRANCESCA SANZO Il web è uno strumento potentissimo e progetti come questo e come Donnexdonne, twitter e altri mezzi, lo dimostrano. Bisogna solo saperlo usare bene e fare in modo che non diventi troppo autoreferenziale ma sia anticamera a progetti che non ne rimangono invischiati.
MARIA CIMARELLI Il web ha funzionato come catalizzatore di attenzione e interesse verso il tema delle mamme lavoratrici, creare un sn ha consentito poi di creare condivisione, favorire lo scambio di esperienze e sinergie.
Rappresenta poi una fonte di grandi opportunità come, nel nostro caso, è stata la possibilità di realizzare formazione online. Durante i webinar, una classe di mamme iscritte alla piattaforma dedicata assiste dal vivo alla “lezione” e può commentare, fare domande, interagire, ecc tramite una chat aperta alla lettura della classe o anche solo in rapporto esclusivo con il “docente”.