Metafore
La Lega sembra voler rappresentare il maschio (e non gli uomini, o gli uomini e le donne) per sua scelta dichiarata, e il valore principale del maschio-padano è celodurismo; che viene erto a difesa della propria donna/terra contro un ipotetico maschio minaccioso. Un altro maschio: una identità aliena, ora definita da alcune parole svuotate di senso migranti, extra comunitari, meridionali, stranieri, e riempite da una forma, quella esterna/estetica, l’altro divnta, perciò, tutto ciò che è riconoscibile nella sua alienità banalizzata e superficiale, cioè il colore dei capelli, della pelle, l’alimentazione, l’abbigliamento, la provenienza geografica. Senza aver mai alcuna capacità o velleità di analizzare altre caratteristiche, diverse da queste, quali la cultura, la socialità, l’etica, la moralità. L’altro è diverso perché appare un pò diverso.
Un maschile che identifica il nemico in un (altro) maschio immaginato come predatorio e sconosciuto, che ha un’unica caratteristica, una aspetto differente. E svolge una unica azione: la “violazione” della terra/donna. Basta una (la) presenza e si attiva la minaccia. Ma è una minaccia irrisoria, in una ottica a lungo termine. La differenza, l’alienità è destinata a dissolversi con una generazione o due, a meticciarsi e confondersi. Senza danno.
L’ottica è miope, non è sistemica, non vede l’orizzonte, non ragiona sul lungo periodo, non coglie il percorso che si dipana tra passato, presente, mentre si proietta nel futuro. Ragiona sul qui ed ora, e nel qui ed ora si consuma.
Così non coglie le violazioni di questa “terra/donna” ad opera di chi sembra uguale, simile, non pericoloso. Il “maschio” davvero pericoloso e predatorio, spesso, non è un uomo ma un’organizzazione, una azienda, un processo, un progetto, che s’innesta nel territorio ed è in realtà molto molto pericoloso e subdolo. Ha un obiettivo altrettanto a breve termine: produrre molto reddito per uno o pochi, a danno di molti; consuma il territorio trasformandolo nella profondità, violando la terra, danneggiandola in modo permanente. Questo maschio che spesso è l’imprenditore, l’azienda anche locale che lo stesso aspetto, tanto simile da parer uguale, stessa giacchetta, stessa lingua o dialetto, stessa moneta.
Nessuno sembra cogliere o voler osservare la violazione a breve termine, tantomeno nessuno coglie il danno a breve, medio, o tantomeno lungo termine. L’apparente somiglianza tra violatore e l’inconsapevole complice della violenza, rende il secondo miope ed ottuso, siamo uguali, siamo padani, o texani, o svizzeri, è la stessa litania. Nessuno si sofferma a pensare ai pro e ai contro, anche perché tutto va consumato nel qui ed ora. Anche la violenza come tante cose sembra un take away (.. ma questo è un altro post in arrivo)
13 gennaio 2012 alle 09:13
sì. io direi anche terra/madre. perché come dice lea melandri è proprio lì, nel mistero e nel dono della maternità, che si annidano e si annodano molte psicopatologie maschili della vita quotidiana nei confronti delle donne.