Dopo la serata di cui alla locandina, e attraverso alcuni dubbi emersi… ho capito che il web è ancora rappresentativo di un mondo a parte.
C’è chi ne fa un uso inconsulto e chi tema se ne faccia un uso inconsulto, c’è troppa informazione, e il dubbio che non la si sappia usate, c’è il timore che dietro lo schermo ci stiano i brutti pensieri di qualcuno.
Tutti dubbi leciti e legittimi, peccato che proprio questi dubbi, mi ricordino quanta attenzione si debba fare anche verso certi vampiri si nascondono in real life. Ci sono le chimere, le sirene, e i lupi travestiti da mamma capra: metafore e storie che narrano e spiegano da generazioni l’attenzione che si deve (anche) porre nell’incontro con gli altri.
Tanto quanto, nel mondo degli oggetti e nel mondo web.
Ma così come non ci sono scuole per imparare a vivere, nemmeno (non ancora) ci sono scuole per imparare la vita e gli alfabeti “digitali”, quelli che servono a scrivere e comunicare chi siamo e cosa pensiamo, via web.
Ma ammettiamo, per favore, che invece questo si potrebbe fare sin dalla più tenera età, stante che il web rappresenta una bella fetta della nostra vita globalizzata e digitalizzata?
Al di la di ogni giudizio, questo è il mondo che c’è, e qui impariamo che si può imparare attraversandolo, e ad attraversarlo, tracciando rotte e confini, inseguendo e scegliendo, con una buona dose di consapevolezza.
Alle volte, o almeno per me, in rete imparo molto anche a guardare la mia esperienza di genitore, a farmene forza, o a scolpire nuovi dubbi. Come in una strana gestalt tra me e ciò che è fuori da me, e che mi scuote, e scuote le mie certezze. Una ridda di informazioni, mi obbliga, ogni volta a fare i conti con la mia scarsa memoria, e con me stessa; complice un modo che ruota attorno, che preme e che bussa per chiedere ascolto e legiitimità. E’ fondamentale saper scegliere, imparare a selezionare, ma anche ascoltare, dare risposta. Un mondo che pone domanda di senso, su di me, su chi sono e chi voglio essere.
Un pò come si fa con i figli, un pò come fanno loro con noi.
Queste sono due perle che ho raccolto oggi, e che mi obbligheranno a chiedermi come posso fare io per insegnare, questi che ritengo un valore, come donna e come cittadina, e come madre alle mie figlie?
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8 Maggio 2012 alle 11:45
Grazie, Monica. Gli spunti di riflessione, anche grazie all’ipertesto della Rete, si intrecciano e si moltiplicano, e interrogarsi continuamente ci spinge a individuare i valori e le scelte per noi migliori. Io sposo questo genere di idee: goo.gl/9dac5