Qualcheduno o qualcheduna avrà avuto sentore dello scossone politico, che ha dato il colpo finale alla nostra fiducia verso i politici; ma non verso la politica. Quella no … teniamola buona, per il senso collettivo della cura della polis che e’ sempre bello contemplare e talvolta progettare.
Ognuno per quel che gli compete, e gli riesce.
Comunque oggi, solo oggi, farei una chiosa al pur sempre interessante e impeccabile) Gramellini a partire da questo suo articolo …
Non basta intraprendere l’eroismo del vivere, o perseguirne la nobiltà (ebbene si siamo tutti vili e lamentosi, talvolta), si tratta di restare umani e non dimenticarsi di altri in nome del nostro superiore dolore o fatica, o interesse.
Magari chiamandosene fuori con belle e forbite argomentazioni, o dichiarandosi perennemente infastiditi dall’altrui esistenza, pensiero, differenza, salvo argomentarla e liquidarla con eleganti aforismi.
Si tratta di “restare umani” come diceva Vittorio Arrigoni.
Inquieti e inquietati, ma disposti ad accettare l’altrui essere umani.
Si tratta di imparare a farlo, giorno per giorno, con una notevole dose di umiltà.
E la politica rinasce da qui, da una polis umana e capace di umanità.
Lo spettacolo indegno che abbiamo visto al Parlamento nasceva da calcoli, vendette, necessita’ opportunistiche di pochi, ben attenti a tenersi lontano dall’umano e dal bene della polis.
Bah! Un post di cui forse non si sentiva la necessita’ … 🙂
21 aprile 2013 alle 20:09
il senso dell’umano ,poi anche il senso della polis.Purtroppo la politica si è imbastardita e coloro che entrano in quel cerchio magico possono rimanerne sfigurati.Il fatto ancor più grave è che la “trasigurazione” o trasformazione viene avvertita come nuovo look che conferisce potenza falsa perchè si tratta di subordinazione ancillare.Essere capaci di creare territorialmente una politica di comunità già sarebbe un bel passo avanti,ma se si invoca una maggior comunicazione si corre il rischio di essere cacciati via come appestati,.Nessuna soluzione allora? Localmente ,oggi che siamo tutti arrabbiati, si deve tentare il percorso di una diversa comunicazione che significa maggior trasparenza da parte degli enti locali
21 aprile 2013 alle 21:07
Ciao Monica, credo che stavolta lo spettacolo indegno sia dovuto, come hai detto tu ed altri, alla resa dei conti dentro un partito che non è mai stato uno ma due o forse più. Era un’operazione sbagliata comprimere a freddo centro democristiano e sinistra (anche) ex-comunista. Oggi la pentola a pressione è infine esplosa. Renzi e D’Alema si sono vendicati, ognuno per sua strada, dei rospi ingoiati nei mesi scorsi. Bersani non ha saputo tenere insieme i numeri e le anime di quel coacervo. Restare umani è forse, a questo punto, che ognuno si riprenda la sua “identità”, la sua storia e ricominci un cammino nuovo. Su strade nuove.
22 aprile 2013 alle 04:30
Il problema che lo hanno fatto bellamente ignorando il collasso del paese, dell’economia e delle vite altrui. Capisco chi si vota alla politica per non finire in galera, non capisco chi glielo consente, capisco chi si vota alla politica … non capisco chi si sbroglia le matasse (come tu dici) nel modo peggiore ma sopratutto come detto prima alle spalle e alla faccia dei cittadini. Prima di arrivare al futuro abbiamo un presente difficile ingovernato per scelta… Temo
22 aprile 2013 alle 07:18
invece sì, si sente forte la necessità di condividere tale inquietudine e tale fame di umanità e umiltà. grazie
24 aprile 2013 alle 09:14
Bel pensiero…davvero necessario, direi…lo spettacolo della politica è da tempo a dir poco deprimente. E in-decente, cioè fuori da ogni rispetto verso quella che dovrebbe essere la sua finalità, come scrivi.
Da un lato credo che quello che avviene nella nostra “classe dirigente” (in primis i politici, ma non solo…) sia responsabilità loro e questo piano di responsabilità individuale ce l’ho ben presente.
Dall’altro, pero’, non posso non pensare a qualche forma di connessione con un “tessuto” sociale che, mi sembra, non se la passi bene non solo in termini di risorse economiche e concrete, ma anche in termini di relazioni, educazione, vivendo una crisi importante anche di progettualità ed ideali. Il fatto, ad esempio, che alle ultime elezioni un elettore su tre abbia rivotato Pdl dopo il disastro che ha lasciato….mi pare un aspetto su cui riflettere e cercare di rimetterci tutti in gioco.
…restando umani