Se il fenomeno non esplodesse come la solita bolla web, per cui si gonfia, gonfi, gonfia si espande, scoppia e muore! Lo s-nodo interessante ci sarebbe, intanto vedetevi questo ma poi leggetevi anche quest’altro.
E allora ho pensato a tutti i lavori invisibili, sottostimati e sottopagati, perché non sono cool, web, fashion.
Come scrive Blogger Creativa esiste un problema di visibilità, che riguarda davvero troppe persone e troppe storie, paradosso di una rete che mostra tanto, nascondendo altrettanto. Ma va bene così, visto che imparare a stare in rete, lascia aperta (virtualmente a tutti) la possibilità di mostrare quello che sta oltre.
A me sta a cuore precisamente questa dimensione, visto che anche il mio soffre, come tanti altri lavori di un problema di visibilità, di narrazione, di restituzione di un valore sociale, culturale, economico. In tema leggete un post di Christian Sarno, che spiega molto bene il concetto di gratuità nel nostro ambito di lavoro.
Forse il meglio di una società (o il suo miglioramento) si crea quando si rende visibile il lavoro costante dei tanti, ogni giorno volti a sostenere quella società, quando si rende evidente che il lavoro va sostenuto e valorizzato, in ogni sua forma e dimensione, E retribuito con appropriatezza.
Poi non importa se i lavori non risulteranno cool, creativi, belli, giovani, e simpatici, l’importante sarà aver restituito il valore.
Soprattutto #visibili un buon hashtag per tutti quelli che fanno lavori invisibili….
15 gennaio 2014 alle 10:21
ecco e a proposito una ottima riflessione su minima e moralia
“mi sembra che ci sia il totale disinteresse al discorso politico, a una qualsiasi forma di intervento, o anche solo di dibattitto, collettivo: se da una parte questo è frutto di un individualismo incistito e alimentato dalle condizioni economiche di cui sopra, che portano inevitabilmente alla competizione degli uni con gli altri, dall’altra è dovuto a una disillusione che si ferma ancora prima della famosa antipolitica, e che è più simile al disprezzo paternalistico di chi trova che la politica sia un film noioso, che ha visto molto tempo fa e che sa già benissimo come va a finire, ovvero in un nulla di fatto. Una posizione che peraltro non è del tutto incomprensibile, alla luce degli ultimi decenni di storia politica italiana, ma che si risolve nel rincorrere un modello non sostenibile senza neanche prendere in considerazione l’ipotesi di contestarlo, se non con forme di slacktivism del tutto superficiali e innocue. In questo senso un po’ di creatività in più, tutto sommato, non guasterebbe.”
http://www.minimaetmoralia.it/wp/su-coglioneno/