PONTITIBETANI

Zone Temporaneamente Autonome

Se non ora … quando? Altri materiali

Non penso a tutta la miseria ma  a tutta la bellezza che ancora rimane

Anna Frank



Essere donna è così affascinante, è un’avventura che richiede un tale coraggio.

Una sfida che non finisce mai.

O.Fallaci


ESSERE un corpo che sa, che conosce, che intuisce di sé e del suo futuro è molto di più che e AVERE un corpo.


… forse le donne orientate istintivamente o culturalmente verso la maternità, hanno con il domani un rapporto molto intenso, hanno radici nel futuro.

Laura Conti

 

La rappresentazione del mondo sul potere del denaro non può tenere conto di ciò che è gratuito, qualitativo, piacevole, anche se questo è prezioso come l’aria che respiriamo.

 

È un filo capace di narrare tante storie in cui ci si immagina un mondo diverso, forse anche migliore…

e quando si è capaci di immaginarlo, allora si può anche agire per realizzarlo!

Sul filo scorre una storia così com’è… ti accompagna con le sue immagini a cui ti puoi legare con i tuoi pensieri…

…desideriamo che esso trovi ospitalità in ogni luogo e nelle nostre menti.


 

 

Steso al filo sventola il piacere della collaborazione e il riconoscimento del valore dell’altra, che non toglie nulla al sé ma arricchisce entrambe


 

 

Scrive Raffaella

Onorevole Berlusconi,

Oggi non scendo in piazza contro i reati che lei potrebbe aver commesso…se così è, è giusto che i magistrati facciano il loro dovere e lei ne risponda…

Oggi io sono qui per dire “no” a qualcosa di più forte, che inizia molto prima di questa vicenda, è qualcosa di più sottile e indefinibile, qualcosa che le sue televisioni, i suoi giornali (e lei direttamente, in molte sue dichiarazioni) propongono e promuovono da anni: le donne come degne di considerazione (non importa in quale campo) solo se belle e se di quella bellezza sono disposte a far “merce”, usando cosce, seni, labbra…

La bellezza non ha merito alcuno…capita e, a dispetto di quello che quotidianamente siamo costretti a guardare (la profusione di facce di plastica e seni al silicone), sfiorisce, o meglio, si trasforma, se siamo capaci di vedere una bellezza anche nella maturità delle rughe e di un corpo non più giovane. Ma questo è un pensiero che forse va troppo in là…

Comunque questo modello non mi piace!

Non ho una figlia, ma se e quando ne avrò una, non voglio che pensi che l’unico modo per riuscire nella vita sia quello di usare il proprio corpo e, se non ha la bellezza, che si senta una fallita o si affanni per cercarne un surrogato…

Se la sua strada sarà lo spettacolo, non vorrei che guardasse le veline o le ballerine del bagaglino, ma uno spettacolo di Lella Costa, Luciana Littizzetto, Laura Morante, Paola Cortellesi, un film di Francesca Archibugi o Cristina Comencini, magari con Margherita Buy o Maya Sansa…

Se invece volesse percorrere altre strade, mi piacerebbe che conoscesse vite, “imprese” ed opere di altre donne: Nilde Iotti, Franca Rame, Teresa Sarti, Rossana Rossanda, Concita De Gregorio, Benedetta Tobagi, Paola Mastrocola, Ilda Bocassini, Margherita Hack, Livia Turco, Elsa Morante, Susanna Camusso, Livia Pomodoro, Emma Bonino, Rita Levi Montalcini, Rosetta Loy, Sibilla Aleramo, Eva Cantarella, Fernanda Pivano…(l’elenco potrebbe diventare lunghissimo)

E tutte le donne che sanno insegnare che non siamo solo “corpo”, ma anche molto altro e che è questo quello che conta davvero.


 

 

So che, quando questa guerra sarà finita, l’Afghanistan avrà forse più bisogno di donne che di uomini. Perché una società non ha nessuna possibilità di progredire se le sue donne sono ignoranti, o schiave. Nessuna possibilità. Da Mille splendidi soli


 

 

«Istruite fin dall’infanzia che la bellezza è lo scettro della donna, il loro spirito prende la forma del loro corpo e viene chiuso in questo scrigno dorato, ed essa non fa che decorare la sua prigione»

Mary Wollstone, Sui diritti delle donne


 

 


Non si nasce donne: si diventa.
Simone de Beauvoir


 

Non ho bisogno di denaro.
Ho bisogno di sentimenti,
di parole, di parole scelte sapientemente,
di fiori detti pensieri,
di rose dette presenze,
di sogni che abitino gli alberi,
di canzoni che facciano danzare le statue,
di stelle che mormorino all’ orecchio degli amanti.
Ho bisogno di poesia,
questa magia che brucia la pesantezza delle parole,
che risveglia le emozioni e dà colori nuovi.

Alda Merini


La rateta presumida

C’e una volta una topolina che scopa le scale di casa. Ad un certo punto, mentre scopa, trova un soldo. “Che fortuna ho avuto!” dice la topina, “Cosa ci potrei fare?Se mi compro una caramella mi si rovinano i denti, e se mi compro……e se mi compro…” fa ipotesi e le scarta. Infine trova.”Ecco mi comprerò un nastro. Un nastro rosa.”

La topolina si lega il fiocco rosa sulla coda e immediatamente, arrivano i pretendenti. C’è fila in fondo alla scala. Arrivano un cane , un asino, un gatto. Tutti le dicono:”Topolina, sei deliziosa, ti vuoi sposare con me?” Allora lei fa delle domande:” Dimmi che cosa farai di notte?” e ancora”Fammi sentire la tua voce che ti voglio conoscere meglio”. Il cane abbaia, l’asino raglia, il gallo fa chicchirichì. In ultimo arriva il gatto Mellifluo, vellutato, seduttore, bello. Lui fa miao. La topolina cade in estasi: “Sei tu, sei tu il mio amore. Ti sposo.” Annuncia le nozze.

Gli amici topi le dicono: “Sei pazza, è un gatto, ti mangerà!” Lei risponde a malapena, con indulgente sufficienza: “Questo gatto mi ama, mangia gli altri topi ma non mangerà me, fidatevi. Sarò la prima topolina a domare un gatto, aspettate e vedrete: con me diventerà un altro, ne farò un gatto che mangia verdure.” Si sposano.

Un minuto dopo le nozze, il gatto le si avvicina …….e la mangia.

Le donne provano la temperatura del ferro da stiro toccandolo. Brucia ma non si bruciano. Respirano forte quando l’ostetrica dice “non urli, non è mica la prima”. Imparano a cantare piangendo, a sciare con le ossa rotte. Portano i figli in braccio per giorni in certe traversate del deserto, dei mari sui barconi, della città a piedi su e giù per gli autobus. Le donne hanno più confidenza col dolore. È un compagno di vita, è un nemico tanto familiare da esser quasi amico. Ci si vive, è normale. Strillare disperde le energie, lamentarsi non serve. Trasformarlo, invece: ecco cosa serve. Trasformare il dolore in forza. È una lezione antica, una sapienza muta e segreta: ciascuna lo sa.

Concita De Gregorio


One thought on “Se non ora … quando? Altri materiali

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