PONTITIBETANI

Zone Temporaneamente Autonome


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Io ci saro’…

Ma non parlo della manifestazione.

Ci sarò e ci sono alla scuola media della figlia grande.

Anche se siamo solo io e la mamma di X., rappresentanti di classe sparutissima avanguardia dei genitori, che pensano che fare i genitori sia un problema strettamente individuale (genitori che tal volta, con un poco di fortuna, pensano che sia un problema genitoriale, altre volte trasformano il proprio ruolo una indifferenziata “faccenda di famiglia”) …
Invece e’ anche uno straordinario problema collettivo.
Tanto più quando i genitori hanno figli che entrano in un mondo sociale e pubblico: la scuola.
E allora ci siamo state per avere una aula appena più grande, pulita e con un pavimento nuovo.
Ci siamo state accanto alla mamma del solito ragazzino vivace, a parlare di sospensioni, di vuoti educativi, di strumenti di supporto che mancano.
Siamo i genitori che restituiscono alla scuola, senza dubbio infastidendola e interrogandola con domande e dubbi, il senso delle scelte che fanno, del fallimento generato dalla dispersione scolastica, dalla mancanza di in progetto che non sia in termini di didattica. Perché la vita contiene anche la didattica, ma non solo, e il diritto allo studionon e’ un concetto astratto.

In fondo, visto il profitto scolatico di mia figlia, la sua capacita’ di concentrazione, e di studiare in autonomia, potrei anche disinteressarmene e autopensionarmi da alcune responsabilità di ruolo.

Eppure credo che la scuola sia un bene collettivo e comune da tutelare, nelle sue parti spicciole e pratiche, nell’incontro tra famiglia-docenti, nelle differenze di opinioni, nella dimostrazione pratica (per i figli propri e altrui) che attorno a loro resta e regge una rete di sostegno alla crescita, non necessariamente visibile, ma presente.

Non e’ molto (lo ammetto) ed e’ frustrante l’assenza di strumenti – per lo studio – di una piccola scuola … Ma la scommessa e’ non lasciare vincere la solitudine e l’apatia….


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Mini post: adolescenti di mamma’

Ogni mattina davanti a scuola. Quella della figlia grande, ossia una scuola media.
Delle molte cose che al mattino, lunatica e acidella come non mai, non capisco, quella che meno capisco e’ la mamma dell’adoleacente maschio.
Parcheggia mediamente da schifo, in modo caimano e selvaggio, sotto l’occhio vigile di imperturbabili vigili, nel migliore dei casi scarica il figliolo e sgomma via. Nel peggiore scende, prende lo zaino, e accompagna la preziosa mercanzia quasi in braccio al poderoso Gaetano, il bidello della scuola.
Cosa che le madri delle femmine non fanno, le scaricano anche a più di 5 mt dalla scuola, invitandole a scorrer via, come merci sul tapisroulant del supermercato… forse pensando. ” vai, scio’, autonomizzati” ….
Ma, forse son donne lungimiranti, le madri dei maschi, forse sanno, e visto come va la politica oggigiorno forse figli irresponsabili e passivi saranno più adatti o adattabili allo status Quo????


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La Giornata della Memoria

Scuola Media: una insegnante solerte ricorda ai ragazzi che oggi e’ la giornata della Memoria.
E lo fa così: oggi e’ la Giornata della Memoria.
The End.

 

 

Questa e’ la scuola che continuo a pensare come luogo importante, e che vorrei difendere dalla insensata rapacità della riforma Gelmini…

e alle volte mi vergogno un pò che sia così indifendibile…

 

Stasera la figlia grande vedrà Ausmerzen di Marco Paolini in tv su la 7…