La pagella della grande è stata una costellazione di 9, esclusi due 8 in scienze e geografia perchè non usa ancora con sufficiente padronanza i termini tecnici.
I suoi quaderni sono impeccabili da quando le maestre, di quest’anno, le hanno rimproverato il disordine.
Lei scrive molto bene, è brillante e capace di essere ironica e spigliata, nello scrivere. Si impegna, applica, legge un sacco e se la cava bene nel disegno .. ama poco la matematica, e sinceramente mi dispiace.
Ma se la scrittura, l’arte, la musica, il disegno, anche la medicina, l’attività fisica sono oggetto di stimolo familiare (nella famiglia allargata), di chiacchiere, di scambi scambievoli e curiosi. La matematica no. In questo io sono un panotto di ghiaccio e a scuola nessuna maestra sembra riuscire a trasmettere quel fascino dei numeri, che ho scoperto esserci l’unica volta che un collega matematico si è applicato a mostraci il fascino del gioco dei numeri.
Insomma se non si è portati per istinto, verso i numeri, prevale lo standard e non ci si innamora della materia.
Peccato.
In ogni caso, lei, se si applica anche lì va bene.
E allora che ca*** voglio?
Io niente!!
Ma loro, a scuola, che ca*** vogliono?
Che bisogno hanno di trovare l’eccellenza nei bambini, è vero fanno un bel programma didattico, ma non è possibile sgarrare, le attese sono molte e anche le pressioni.
Stanno malati, ma i compiti si devono fare, sennò la maestra si secca a dover recuperare: ma questo lo dice solo a lei, a me dice invece “non si preoccupi signora, si recupera benissimo, tutto, e solo in un paio di giorni”.
Digressione (scusate ma voi quando siete a casa malati, vi portano il lavoro a casa,
chessò tubi se siete idraulici, o una macchina nel letto se siete meccanici? beh i bambini si portano il lavoro a casa anche se sono malati. mah!!!)
Vanno a scuola 5 mattine e 4 pomeriggi ma hanno sempre un sacco di compiti.
Tutti i gg e nel week end.
Sicuramente è una ottima scuola.
Però nonostante ciò e nonostante lei sia una ottima allieva, mi suona stonato qualcosa.
L’ansia da prestazione, da voto, dal bel risultato, che le maestre distribuiscono a pioggia e lei si porta a casa.
L’altro giorno mi dice dimmi un castigo che posso darmi da sola … se non imparo bene le parole precise di scienze e geografia.
EEHHHHHHHHHHH????????????
:-O
!!!!!!!!!!!!
Così le ho parlato, spiegandole sommariamente, che questo genere di menate se le potrà fare alle superiori … e che stava dicendo una cavolata. Che a me è ed era sufficiente il molto che già fa!!
Ho provato a coinvolgere suo papà ma temo di aver peggiorato le cose, le ha detto che:
secondo lui, la sua esposizione della lezione, quando lui la interroga, è criticabile perchè gesticola troppo, usa troppo intercalari, quando ha un dubbio sulla lezione, è troppo dispersiva.
Magari dovevo stare zitta. Dovevo stare zitta e basta, senza magari.
Così ogni mattina lasciare casa per la scuola è fonte di ansia.
Che cosa serve nella vita l’ansia da prestazione?
Io mi accontenterei del piacere di imparare, della curiosità, della convivenza a scuola con altri e altre regole.