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Liguria: mare e figlie

Siamo al mare, nel luogo che mi sento “casa” da tutta la vita, luogo di affetti familari, profumi e ricordi: del sole intenso che filtra dalle persiane, bussa sugli occhi, del mare blu intravisto dal balcone, nel fresco del mattino.

E’ la prima vacanza del tutto sola e senza benefit di zie e nonne, per una logistica vivibile per la grande e la minima.

Come al solito viaggio, con loro, su due velocità e in due pianeti differenti. Ormai lo so, e stanchezza a parte, ci sono abituata.
Ma allo sparlar di una bimba (la mia piccola) non ci sono abituata.
Come già detto la grande e’ una “tizia” tranquilla e ubbidiente, che ha sempre generato complimenti sul buon carattere, sulla sua educazione, sul carattere pacato e sereno. Non e’ merito materno, e’ fatta così!!

La piccola che peraltro e’ anche dotata di un carattere anche più allegro e socievole, curiosa di scoprire il mondo e gli umani che lo abitano, di esplorarlo in ogni sua dimensione … e’ dotata anche di una notevolissima determinazione.
Cioe’ ai no si arrabbia, urla strepita svincola si getta a terra.
Questione di volontà durissima da smantellare, e di forza di volontà pronta alla battaglia con i genitori!

Cosa c’è di più attraente di un budello ligure, dotato di infinite file di cavallucci, moto, draghi, macchine, trenini, trattori che si animano a suon di 50 cent??
Si fa un giro e poi la “brava” madre estrae dal mezzo la piccola, convinta della necessita’ di acquistare costume bagno – cibi per cena – andare in spiagga.
Ma la piccola si lancia in una scenata madre …. Ehilà mica sono abituata a cotanta virulenza infantile, e nonostante i vari tentativi la scena prosegue, ed io ingoi la riprovazione sociale, cosa mai sperimentata prima di oggi:
A. Bambina viziata
B. Mamma che vizia
C. Bambina insoddisfatta
D. Mamma castrante
E. Varie ed eventuali
Una di queste opzioni a scelta o tutte mi mixate assieme, mi si rovesciano addosso.
Insomma tra nonni impietositi e compassionevoli, e genitori disapprovanti, ma almeno silenti appare lo ” stro****to” : il giovane padre virtuoso, che accanto a me dichiara – in modo assai “pubblico” e serpentesco (stupido padre aspide) alla soave pargola su passeggino:
“ecco tu non diventare come quella bimba!!!”.

E’ che ero impegnata a contener la piccina, altrimenti credo che lo avrei affrontato in singolar tenzone….

In 12 anni di onorata maternità, uno stronzo maleducato così non lo avevo mai incontrato…

Credo che con la piccola capiterà ancora: siatene avvisati!

Post disclaimer.. Quando ce vo’ .. Ce vo’ = il turpiloquio.