E’ questa.
Troneggia a centro casa, scalda 5 stanze e si permette di render inutili (per ora) i caloriferi.
E sono soddisfazioni.
Ma io auspico un futuro anche un poco fotovoltaico o robe simili…
Mi immagino il gusto di vender energia a Enel …
Ok la foto non le rende onore. In realtà e’ più glamour ed e’ una tipa molto calda!!
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Tristi ribelli in casa…
Casa fredda e spoglia. Nel semiazzuro autunnale, fuori casa, l’acero splende di foglie arrossate, e l’altalena, i giochi della minina attendono.
Le stanze sono oramai quai vuote, una lampadina, qui c’è, ma ne mancano su un altro soffitto. Ci si vede ben poco, ammetto.
E’ tutto spalmato di tristezza, restano le ultime cose, le meno necessarie, le meno curate, senza nemmeno una scatola attorno che ne motivi l’esistenza.
Ci sono delle scatole in cantina, tutte fiere e ben sigillate, recanti scritte – chiare – relative al contenuto. Saranno le ultime ad esser portate via, ma sono sicure della loro identità.
Mentre i mucchi sparsi delle cose, le meno utili, sostano penosi.
Alla fine devo portare via anche “quel” maledetto groviglio di abiti, ieri gli uomini di casa hanno portato via gli armadi. E i vestiti, sulle grucce, sono stati “posati” su un teli.
Si devono esser risentiti della trascuratezza, così le grucce si sono tutte avvinghiate le una alle altre, e il Mucchio riottoso e’ oramai ingovernabile!
I maglioni insieme agli abitini estivi, metalli e stoffe delicate, si impigliano e impicciano.
Raccolgo l’ammasso, ormai informe e indefinibile, e mi avvio fuori dalla stanza. Le grucce si inerpiano, nervose, agli stipiti, alle ringhiere della scala, alla porta di casa, e si incastrano nell’entrare in macchina.
Offese per la mancanza di cura o maldisposte davanti al trasloco, comunque sia dimostrano anima e ribellione.
Alla fine la malinconia del trasloco mi ha raggiunta…
Cambio casa: sadismi estetici ed architettonici…
La casa che sto lasciando: e’ “solo” una di una lunga serie di abitazioni, nove per la cronaca, ma e’ quella che non sono riuscita ad amare. Non provo alcun rammarico o gratitudine nel lasciarla. Per 4 anni mi e’ stata antipaticissima e non lo sapevo, colpita una irritazione endemica&epidermica&motivazionale, che non comprendevo.
Adesso mi posso permettere di capire il perché di tanto fastidio.
E’ troppo “marron”, sa-l-cavolo quale delirio ha afflitto i padroni nel volere tanto “marron” spiaccicato in giro (e non dico marrone ma ” marron” nome antiquato per colori vecchi). Infissi, porte, pavimenti tutti si esprimono nelle infinite varietà di questo colore.
In cucina, sul pavimento, impera un beige color cervello, che vi lascio immaginare. In due camere le piastrelle simulano, malamente, un parquet di legno. La sala e’ piastrellata da un delirio di fiori marron ocra su sfondo cervello: una vergogna per gli occhi. Anche la terza camera si espone nel suo delirio floreale, ma almeno non comprende il famigerato color cervello.
Ingresso, scala, primo piano sono circonfuse di marron-marron-marroncino-nocciola-castagna-testa di moro=marron di una boiserie che pretende di assomigliare alle venature del legno, ma, in rilevo.
Stante la scarsità di luce, argutamente, pensata nella zona ingressso, l’entrata fa molto catacomba o antro di Dracula.
La bizzarria locale (ne faro’ un post ad hoc) vuole che le porte delle abitazioni sfocino direttamente sulla strada. Quindi anche qui, la casa – unifamiliare su due piani – possiede un uscio che immette direttamente sulla strada, senza interfacce come cancelli o simili. Tale uscio non e’ illuminato la sera e non possiede un tettuccio protettivo, in modo da assicurarti una doccia integrale quando piove – la sera- mentre puoi “comodamente” tentare di centrare, per minuti, il buco della serratura senza vederlo. Meglio se hai un bimbo piccolo in braccio.
E’ ovvio che la porta che da sul giardino e’ illuminata e dotata di una tettoia adeguata alla bisogna.
Ma forse era una casa di lego che, in mancanza di istruzioni, hanno montato al contrario??? Saperlo….
Poi…Essendo stata progettata per accogliere i genitori anziani dei proprietari…e’ stata dotata di innumerevoli barriere architettoniche: scalini alti e scivolosi, porte strette per gente magrissima ….
Cosi si trovano sono scale e scalini in ogni dove, per entrare, uscire, andare in camera, in bagno.
Ovviamente il terreno limitrofo avrebbe reso possibile la costruzione di una casa su meno livelli., ovviamente.
Comunque tale “comodita’ “, fatta a scale, risulta impagabile anche se siete in possesso di bimbi piccoli (aiuta la neo madre a recuperare il peso forma in tempi brevissimi: con una media di 20/30 salite al gg .. Se ne consiglia l’uso assiduo prima – durante e dopo i pasti).
La faccenda si risolve così porta bimba, recupera bimba, metti pannolino, togli pannolino, lava e stendi body, stira body, fai letti, scendi a cucinare, torna su a cercare il ciuccio, il libro della figlia grande, torna a dare il cibo alle gatte, sali in bagno, corri giu’ in cucina, vai a vedre perchela bimba a nanna si lamenta …. Etc etc
Ecco poi, nessuno sconto alla vostra pazienza, c’è la faccenda cucina… !!!
Potendo fruire un locale di 6,60 mt per 3,50 circa e’ stato ricavato un “angolocottura” (!!!) microscopico e scomodo, molto scomodo, persino scomodissimo.
Dove non si riesce a preparare il cibo e cuocerlo richiede doti da fachiro. Il sadismo architettonico si sfoga in zona lavello dove in 116 cm stanno: 60 cm di mobile lavandino e il calorifero: chi lava i piatti deve essere giovane, atletico, non soffrire di lombalgie, per incastrarsi con eleganza nei 36 cm residui. La cosa esita bene .. patto di non essere sovrappeso, anziano, gravida o con pupi in braccio. Appunto!
Mi si e’ accusata di mancata gratitudine verso la casa. Manno’ ce l’ho solamente con il geometra che l’ha progettata priva di grazia e di cura, senza pensare “a chi” era destinata (e ai bisogni di gente anziana, come se uno avesse 25 anni a vita) e poi mi dovevo liberare dell’orrore davanti al senso estetico malvagio …. del marron!!!