PONTITIBETANI

Zone Temporaneamente Autonome


Lascia un commento

M come massaggio infantile

In una delle mie vite, ho fatto il corso di massaggio infantile* aimi (il sito è in rifacimento, purtroppo), e per un certo periodo l’ho anche insegnato.

E’ una esperienza che vorrei recuperare, se ne troverò il modo.

Intanto sto  lavorando molto sul recupero: di tanti altri pezzi miei persi, smarriti o sgarrupati. Devo dire che percorrere le strade dei blog, delle donne, delle mamme, e dell’educazione – ogni giorno – mi aiuta in questo senso. Sto imparando ad avere anche nuovi sguardi sulla genitorialità; in rete, da sola e ragionandone con il mio compagno, papà della minina (l’altro 50% della mia genitorialità), questo mi rinfranca e ci fa andare avanti come famiglia. Insieme abbiamo avuto la minina e affrontati  gli innumerevoli nodi del essere coppia, genitori …  e non si finisce mai.  Lentamente anche recuperando le sensazioni della mia corporeità, (fase post partum lunghetta, mi chiedo se l’aver avuto una figlia a 44 anni incida sui tempi di recupero di forze psicofisiche). Da qui è sempre più semplice ri-tessere i frammenti che so e sento di aver perso con la minina. Come altri genitori immagino, per mille motivi, grandi e piccoli.


Come c’entra il massaggio infantile? Lo spunto iniziale lo devo a Marilde, mi ero ripromessa leggendola sul blog,  di scrivere un pò del massaggio.

E sicuramente c’entra con il cucciolo appena nato ad una coppia di amici, arrivato un pò prematuro. Una nascita anticipata, e un inizio un pò faticoso, lasciano dei pezzetti smarriti: un incontro filtrato da medici e incubatrici, e via discorrendo.

Cosa che rende faticoso l’inizio e generando nei genitori quella vibrazione che abbiamo sentito in loro, riguardo le paure; paure uguali a certe nostre paure, nella qualità, ma diverse nella quantità. Ci siamo riconosciuti, capiti, trovati. Noi ora più sicuri e loro ancora molto spaventati.

Parlando con loro accennavo al massaggio come momento per reincontrarsi in modo protetto, morbido, accogliente e caldo, per accarezzare la pelle, lasciando sciogliere le paure e le tensioni, del piccolo  …. ma anche dei genitori.

Mi sono ricordata ciò che  ho imparato come insegnante, un insegnamento attento e delicato, ed ho in mente anche la vibrazione emotiva fortissima ed oscillante della mamme che invece ho accolto e raccolto io, quale insegnante, nei corsi di massaggio.

Ho pensato che era anche quello che sarebbe occorso, a me alla piccola e al suo papà, per sciogliere un pò di nodi: essere accolti e raccolti. Poi è vero che siamo riusciti comunque  a superare le paure: la natura ha fatto il suo corso e le risorse della piccola ci hanno rinfrancato e solidificato. Ma pensando ai nostri amici ancora spaventati mi è venuto da pensare al massaggio, come luogo dell’incontro, dl dialogo pelle a pelle, dell’imparare a conoscersi, sentirsi accolti mentre si accoglie il proprio bimbo e il proprio essere e diventare genitori.

Spero che vorranno ri-cercare l’incontro con il loro cucciolo, e permettersi di farlo in un modo caldo e protetto, come so che può avvenire durante i corsi di massaggio infantile.

*a seguire:

questo è grosso modo una sintesi dei concetti  che sottendono al massaggio e delle modalità utilizzate per trasmetterlo). Avrei preferito, a livello deontologico, usare il materiale dell’A.i.M.I. ma essendo il sito in rifacimento mi accontento di quanto ho trovato in rete.

1. questo sito è abbastanza esauriente e sintetico al tempo stesso –  http://www.medicinalive.com/psicologia-e-medicina-della-mente/psicologia/il-massaggio-infantile-un-massaggio-piccolo-piccolo/

Dal punto di vista evolutivo, nell’uomo la sensibilità cutanea rappresenta il primo canale dell’esperienza e della comunicazione. Il contatto cutaneo significa quindi emozione, comunicazione, rassicurazione. Ha effetti benefici sulla salute, mentre facilita la crescita e lo sviluppo psicomotorio del piccolo. Il neonato ha bisogno di rilassarsi perché la nascita rappresenta sempre un evento stressante. E se è vero che lo stress è di per sé funzionale ad affrontare esperienze sconosciute, se si prolunga nel tempo è fonte ditensione fisica, ansia e paura.

Quando non è favorito il contatto precoce, il piccolo può restare in questo stato alcuni giorni e ciò influisce negativamente sulla qualità dell’attaccamento: quel processo mediante il quale il bambino si autoregola emotivamente attraverso la ricerca della vicinanza fisica e della disponibilità psicologica della madre, che gli permette di gettare le basi di una relazione solida, in grado di offrirgli la sicurezza necessaria per affrontare la vita.

I corsi di massaggio infantile prevedono 4-5 incontri, della durata di circa un’ora. L’insegnante non stimola direttamente il piccolo, ma insegna ai genitori come farlo, operando all’interno di piccoli gruppi composti da 5-6 bimbi di età compresa tra 0 e 12 mesi. Come confermano evidenze cliniche e ricerche scientifiche, il massaggio infantileinfluenza positivamente lo sviluppo del neonato. Per prima cosa lo rilassa, ne favorisce lo stato di benessere psicofisico, lo aiuta a divenire consapevole e a dare sollievo alle tensioni provocate da stress o da piccoli malesseri.

Sollecita la relazione e il gioco, i cui primi elementi sono il viso del genitore, la bocca, i capelli, le manine e più tardi i piedini. Previene e arreca sollievo al disagio di coliche gassose, stipsi e pianto, stimolando e fortificando i sistemi circolatorio, respiratorio, gastrointestinale, neuro-ormonale, immunitario, linfatico e muscolare. I movimenti ritmici delle mani, il rito da svolgere alla stessa ora, nello stesso luogo, il susseguirsi della frequenza, facilitano l’instaurarsi del ritmo sonno-veglia.

ALTRI LINK:

Massaggio e bimbi prematuri http://www.associazionepulcino.it/main/show_content/corsi_di_massaggio_infantile

Massaggio infantile Roma http://www.massaggioinfantile.roma.it/


5 commenti

la gloria della maternità

fillerouge cova, prepara la cuccia, poltrisce, racconta le avventure di frullecchio che le cresce in pancia.

mi ricorda lo stato di grazia, in attesa della figlia grande, tempo pigro, sospeso, dilatato, impigrito in un dentro che si espande, mentre il fuori continua a correre frenetico e forse inutile.

ora che lei me lo ricorda con tanta freschezza, sento una lieve malinconia di quello stato.

bisognerebbe saperlo tenere di riguardo e conservare … e rinnovare ogni giorno.

un momento di pacificazione.

la sosta.

devo solo capire in quale cassetto l’avrò mai nascosto … c’è disordine in questa mente!