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Ripartire dall’ABC

Va da se che alle volte, nonostante mi abbiano insegnato il valore pedagogico del resistere (al cambiamento … Educativo), devo ammettere che l’educazione non e’ cosi’ omnipresente e la resistenza a capire a volte e’ proprio (proprio) capziosa e innaturale.

Allora va in questo senso l’insistita pretesa che la manifestazione del 13 febbraio in tutta Italia – “se non ora, quando?”non sia altro che una forma di becera di moralismo di una sinistra vecchia ed esausta. Lo hanno detto molto chiaramente le”deputate /amazzoni” del Pdl, intervistate per L’infedele, di Gad Lerner. Loro per questo non ci saranno alla manifestazione, figlia della sinistra bacchettone, loro che combattono per la dignità giorno per giorno, in silenzio e privatezza. Sembra che la lotta per la dignità sia diventata solo un fatto individuale e non anche un fatto collettivo. Ma forse non sanno che le donne italiane perdono lavoro e credibilità professionale a partire dal primo figlio?

Così tanto per tirare in ballo ” un fatto”  banale….

L’infedele ieri sera ne ha parlato, ma la puntata non l’ho ancora trovata da pubblicare …

E ad essere onesti forse non hanno tutti i torti, laddove l’agone politico sembra  piuttosto sfruttare il fastidio per le prassi erotiche di un vecchio premier, che non gli eventuali reati ad esso connessi.
Eppure forse se  siamo onesti laddove i nostri vecchi hanno manifestato ancora gusto della vita, con intelligenza, pudore, savoir faire, desideri fisici, alimentari e intellettuali …  (forse)  ne siamo stati, persino, lieti;  laddove questo ci diceva che negli anziani (il nostro futuro prossimeo venturo) prima della morte c’è ancora tanta vita, forse speranza.
Certo il senso della misura, dopo una certa eta’, sarebbe opportuno per non cadere nel grottesco, ridicolo e penoso. Come accade.

Ma pazienza, non facciamo i moralisti. Sono i reati che contano, non il viagra.
Ricordiamocelo.

Mentre la liberazione sessuale, la legittimazione di questa parte della (nostra) vita …  e’ un patrimonio storico ed intangibile di questo paese, del 50% del paese.

Noi donne.


Una parte legittimata, se non lo ce dimentichiamo, insieme alla conquista di una serie di diritti e di possibilità, servizi che la crisi economica e una politica vetusta, antiquata e maschilista, soprattutto molto ignorante (lega) o imbelle (pd), stanno erodendo.

Abbiate pazienza saremo in piazza non perchè schifate dal sesso di un vecchio, ma per i diritti, per il futuro, per il lavoro, per i servizi, per la maternità, per la famiglia e tutte le questioni che richiedono dignità, attenzione, finanziamenti, cultura e rispetto.

Abbia pazienza il signor b., se si colloca nella legalità potrà continuare a fare ciò che gli pare, basta che non sia a spese nostre, che non sia a carico del paese, che  non ci esponga al ridicolo internazionale (si sa che i contratti a volte “saltano”, se si risulta essere il paese di Pulcinella, o quello delle banane, insomma laddove la serietà non è garantita), basterebbe che non ci danneggiasse, e soprattutto basterebbe smettesse di voler essere il centro dei pensieri del paese.

Al limite, noi, ci potremo tenere quel senso di pietà e disgusto che vien fuori davanti alle persone che hanno perso il senso della loro dignità.

Per il  resto mi pare equo, no?


2 commenti

Noi laici stupiti e perplessi

Va da se che un non credente (i puristi apprezzeranno  questo sottile distinguo) difficilmente comprenderà, sino in fondo, il magistero della Chiese, e delle altre religioni.

Per quanto si sia cresciuti tutti, più o meno, e qui in Italia,  in un bagno cattolico a fatica si capiranno fino in fondo i commenti degli uomini di chiesa rispetto ad alcune questioni etiche.

Almeno credo che tale fatica appartenga facilmente a non credenti o agnostici. E al di la delle possibili reazioni individuali, a me resta un senso di stupore perchè fatico a capire come gli uomini di chiesa interpretino il disegno divino.

Cosa c’è o ci potrebbe essere di male nella fecondazione assistita, il cui studio ha dato il Nobel al Dottor Robert Edwards?

http://www.iltempo.it/spettacoli/2010/10/04/1206451-nobel_medicina_2010.shtml

Francamente vorrei una spiegazione che dia una qualche soddisfazione alla perplessità e allo stupore, perchè se penso che il disegno divino sia lasciare alla natura ogni potere, e non al dialogo tra “natura e cultura”, allora ogni tentativo umano di migliorare la qualità della vita sia inopportuno.

Fino al punto che non potrebbe più esser necessario curare le malattie perché è se uno si è ammalato dipende dalla natura e la scienza, ciò che l’uomo sa non deve intervenire a modificare ciò che è natura (divina).

Che poi ognuno proceda a pensare alle possibile derive di questa posizione.


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a proposito del cosa fare … abbonarsi in libertà/alla libertà

ascoltavo radiopopolare in fase di campagna di abbonamenti.
ebbene si!! ci siamo abbonanti a nome della minina …
comunque non è questo il topic.
ascoltavo una signora che affermava che lei è felice di pagare le tasse, anzi fiera di pagarle perchè sa che è in virtù delle tasse pagate che ci si può permettere il welfare e tutte quelle cose lì.
allora mi alzo anche io in piedi e dico la stessa cosa, sono contenta di pagare le tasse, lo era mio  padre (libero e piccolo) imprenditore, sono contenta di pagare strade e sanità a tutti.
ma a tanto onore si affianca un similare onere, quello che mi obbliga a stracciare i maroni se i politici, il cui stipendio è anche pagato da me, fanno cose idiote.
e no, mio caro silvietto, rompere le scatole (come solo posson dire i governantucoli) non è di sinistra, ma è frutto di una consapevolezza che lo stato è anche mio, sono io, e a tale stato io partecipo non per sudditanza o casualità.
ma per una causalità legata alle tasse che pago, in quanto cittadina.
argomentazione debole?
non so.
ma non è grave se tale può apparire, insomma sono abile a sopravvivere ad argomentazioni deboli, e ultimamente ne sento anche di ben più deboli…
siamo stufi e stanchi, e apparentemente privi di prospettive.
eppure la fierezza del dire, che no, io pago le tasse e va bene che sia così … sarebbe bello contare chi si alza in piedi a dire così e vedere chi resta seduto …
le tasse in germania sono calcolate al 57% contro il 43% italiano.
anche gli stipendi sono più alti.
ma in quanto ad evasione siamo più “furbi” noi.