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nano-perle di saggezza – prospettive intellettuali nello stender calzini

Il mio primo ex (ex molte cose, amore, complice, moroso, fidanzato etc etc) alla fine era una persona pratica  … financo saggia, solo che non lo avevo mai capito.

Ed io ero e resto una gran zuccona: “fai come c***o vuoi che non sbagli mai!!” esclamava a fronte dell’evidente incapacità (mia) di capire o arrendermi.

Così la zucconaggine è proseguita, intonsa, in quel fare come voglio per non sbagliare mai, e ciò in fondo  sembra possa consentire agli altri di mollare il colpo e lasciarmi lì ad arrovellarmi.

Prima ho capito, mentre stendevo i calzini, che non è una strategia niente male.

Non devo stare a batter colpo su colpo, basta la formula magica del  ” fai come come c***o vuoi che non sbagli mai”.

Oggi la prima applicazione. S’ha da capirne il dosaggio!

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Guerriere – un racconto breve

Facevo il corso di formazione di psicomotricità.

In quegli anni, 3 assolutamente magici, ho imparato il corpo e i corpi.

Ho combattuto guerre simboliche, testato la mia aggressività che dialoga con l’altrui.

Ho trovato la mia voce bambina, in mezzo ad altre voci, e mi sono fatta consolare da una amica preziosa.

Ho provato tutte, o quasi, le emozioni nel loro attraversare il corpo e prendere azione, toni, sguardo, consistenza e determinazione … in quel corpo.

Beh .. ho incontrato tantissimi altri corpi, che ruotavano attorno nello stesso spazio e nello stesso tempo, alla ricerca e alla scoperta delle mie stesse scoperte.

Ho fatto e abbiamo fatto, siamo sconfinati uni negli altri, senza perderci e ritrovando in fondo proprio noi stessi.

Un pomeriggio invernale, al solito in palestra, dovevamo suddividerci in 2 gruppi e ognuno a turno, con in mano un bastone (quelli di plastica da psicomotricità) doveva guidare il proprio gruppo contro l’altro. E simbolicamente dimostrarsi più forte e “vincente”.

Non mi ricordo esattemente come sia successo, ma mi sono travata lì, con quel bastone e quella responsabilità (tutta simbolica) di guidare il gruppo, ed essere credibile, fare il mio corpo credibile e forte e convinto, scoprire il mio coraggio che prendeva forza negli altri e la restituiva in un fluire armonioso e privo di parole.

Ciò che non pensavo succedesse era successo. Avevo combattuto l’avversario più ostico, la sfiducia in me stessa, mi ero fusa eppure resa indipendente in quel gruppo. Chiamatela catarsi, chiamatela come volete: una figata, un ricordo che non smette di trasmettermi energia!!!

Da allora sono state varie, e magari anche piccole, le mie prove di coraggio, spesso sono state estemporanee ma sempre

legate alla presenza forte del corpo che sono io:

yoga, free climbing, vacanza in bici in corsica, la nascita e il parto delle due mie figlie ....

Guerriere? forse


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Fatti e ri-fatti

Palestra.

La tremenda.

Ivano Vitali - Installazione di bambole rotte. 1978

Il luogo, anzi il Tempio dei Corpi.

ore 13.00 c.a.

La solita folla di signore, età media 35/50.

Alcune oggettivamente catalogabili nella serie “45enni molto glamour-sexi-modaiole”. Indubbiamente molto “fighe”, del genere attrice-velina agee.

(Lasciamo perdere la 63enne cyborg, fisico da 24enne palestrata, splendidi zigomi, faccia e corpo da urlo; solo le mani nodose, la non compattezza della pelle e .. il passo non più elastico – come quello dei 24 anni – denunciano la longa manus del chiururgo. E’ il mito della palestra. Inquietante e grottesca. Un archetipo della dea, vivente e ricostruita, reincorporata. Ci si chiede se abbia anche re-integrato le doti magiche, spirituali e soprannaturali)

Cosa si dice nel Tempio del Corpo?

INTRO cosa ci si è rifatte, ma ci sono “ritocchini” non  troppo invasivi, cose appena accennate, basta poco, (….) [¡¡¡????]

CUORE del discorso … il caso di cronaca recente, come è possibile che il professore non si sia accorto che stavano abusando di una alunna in classe … ma cosa stava guardando, come ha fatto a non vedere??

FINALE e nelle discoteche i giovani si “fanno” tutti, lo dice la più giovane -32 enne -! E’ che quando ci è andata lei .. e non si ballava nemmeno il latino americano … i ragazzi non stavano nemmeno in piedi (la droga .. e l’alcol)

e  lì fuori ci sono i genitori a prenderli in auto, (inconsapevoli)

ma lì, lì dentro se ne fanno di ogni, sono tutti fatti!!!

Ma i genitori come li educano???

THE END … è colpa dei genitori se i figli fanno cose così sbagliate. Hanno tutto. I figli.

(gli Altri, i Genitori sono sempre altro, sono loro mai NOI. Insomma i genitori sono la categoria alla quale le signore non appartengono pure avendo citato – precedentemente – i malanni stagionali dei virgulti che hanno generato, e quindi avendo mostrato che in realtà sono madri) Bho?

Allora, in fin della fiera, non capisco più cosa diavolo sia esser fatti e ri-fatti, e che nessi ci siano nella serie di ragionamenti che ho ascoltato, e peraltro trascritti più o meno fedelmente.

Nel Tempio mi rinfilo nell’iphone, che almeno lì ascolto roba di qualità.

Cafè Penguin orchestra – music for a found armonium