L’intensita dell’esperienza web che sperimento come utente/produttrice di significati, spesso plurali/moltplicati/iperconnesi e amplificati dalle connessioni con il web, con le relazioni con amici, conoscenti, blogger, altri utenti facebook o twitter o linkedin mi rimanda sempre alla mia esperienza di persona unitaria. Corpo e mente.
La pratica oramai pluriennale come psicomotricista mi ha sempre indotto a cercare il nesso che percepivo e non riuscivo, e ancora non riesco del tutto, a nominare tra corporeità e web.
Il saggio di De Kerckhove mi ha messo sulla giusta strada.
“Al contrario di quanto avviene nella comunicazione orale, in forma scritta il linguaggio trova nuove collocazioni e si redistribuisce nei vari corpi. Gli alfabeti fonetici hanno il potere di separare il linguaggio dal corpo dei parlanti, non perdendo in efficacia nel riprodurre, trasportare e accumulare il significato. Nelle società pienamente alfabetizzate, i corpi (e, va da sé, le menti) riacquistano potere e controllo sul linguaggio. È un passaggio fondamentale per comprendere non solo il destino delle parole, ma della politica, della religione e delle vite individuali di ciascuno.”
“Leggere allarga la mente, senza dubbio, ma l’ampliamento avviene dentro la testa. Lavorare al computer implica che quasi tutta l’elaborazione mentale, che riguardi testi, immagini o suoni, si sposta fuori dalla propria testa. L’interattività è una condizione, non un’opzione. I miei studenti sono nativi digitali. Io li chiamo “screttori”[wreaders]. Uno “screttore” è qualcuno che non è capace di leggere nulla senza al contempo scrivere. Interagire con il materiale è d’obbligo. Il popolo multimediale non è fatto per i manuali. È l’ultima cosa che vuole, leggere un manuale. Deve calarsi nella materia e lavorarci da dentro. È abituato a operare in gruppo, in squadra, è multi-tasking, vuole toccare con mano, e realizza fuori dal suo cervello, su uno schermo, tutto quello che un “immigrato” come me era stato abituato a fare dentro. Quello che sto dicendo è che il nostro rapporto con lo schermo è molto complesso, è un rapporto in cui a tutti gli effetti una grande quota delle nostre funzioni cognitive viene data in delega.”
tratto da la mente aumentata di Derrick De Kerckhove ebook
Oggi come non mai saranno graditi link, spunti, idee, e sensazioni personali.
qui metto alcuni appunti/link in tema
UNO Intervista a Caronia sul volume Il corpo virtuale
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