per ora limito i links all’argomento, almeno finchè non trovo alcune definizioni pertinenti, che avevo letto; ma che ho, anche, inavvertitamente perduto nel mare delle pagine salvate o memorizzate.
il concetto è comunque questo, esiste ora grazie al web 2.0, la possibilità di creare contenuti partendo dal basso, ovvero come recita l’articolo di wikipedia (a sua volta generato degli utenti) una massiccia democratizzazione dei saperi.
Nel bene e nel male che ciò comporta, ma questo implica anche che ogni sapere è legittimo.
Perciò la mamma blogger tipo, oui m.me bovary c’est moi, impara e produce sapere qui, nella blogosfera. Ma appunto anche impara, confida, chiede, cerca, si documenta.
Ma nella giornata tipo della blogger-mother esiste anche la suocera, oppure mammà. Al peggio entrambe. Croce e delizia di ogni neo-madre. Incubo ricorrente di qualcuno che ci dirà come fare, cosa fare e quando farlo; pretendendo di dirci cosa fare con l’amato frugoletto, in virtù del bizzarro caso che le ha rese madri nostre o del compagno di vita.
Ohibò !!
Le stesse inoltre reclameranno la propria esperienza come attestazione di competenza: “anche io ho cresciuto un fglio/a”. Mentre il fumetto della mammina sarà “é certo: male, molto male”
Insomma la nonna materna e/o paterna sarà una rompiscatole che priverà la neo-coppia della sua legittimità educativa.
Oppure.
Oppure la blogger 2.0 può produrre un sapere diverso, dove le donne non litigano per lo scettro educativo, per il sapere, ma lo costruiscono sapientemente insieme. Perchè mia suocera dovrebbe essere, necessariamente, solo una incompetente educativa e non una donna che mi racconta, emozionata, com’è stato crescere suo figlio, che – inavvertitamente – può essere anche l’uomo che amo. E perchè non posso condividere con mia madre la stessa emozione di quando io mi feci male, il giorno che – mettiamo – anche mia figlia se lo è fatto? Sarebbe il 2.0 dell’educazione, in cui le donne, che per varie questioni si trovano ad avere il management della casa e il coordinamento delle prassi educative familiari, collaborano all’educazione dei bimbi. Ognuna usufruendo di ciò che è di propria competenza:
- la responsabilità materna della neo mamma e l’emozione di imparare, anche un pò da sé un nuovo ruolo;
- il sapere più antico di una donna anziana, un pò datato, magari. Ma di una donna, che mettiamo ha già affrontato simili preoccupazioni, il lavoro del marito, l’impegno ad acquistar casa, i bimbi irrequieti.
il finale potrebbe esser una maggiore solidarietà e un sapere più evoluto nel crescere i figli.
non competere ma cooperare …