mi hanno (ha) convinto, è stato il lui che condivide la mia vita.
con ottime motivazioni di salute (mantenere sano il cuore), di mal di schiena ripetuti, di postura scorretta, di stimolo al fare, muovermi etc etc etc.
la forma fisica non sarebbe un problema, quella regge nonostante (età), è la mia fortuna, una muscolatura che si mantiene anche se non faccio nulla.
e poi basta fingere di non osservare pancetta e tessuti meno tonici.
ma non è sempre facile ignorarli.
il suo (di lui) è stato un calcio nel sedere, metaforico, ma utile.
così oggi ero con musica in cuffia sul tapisroulant (30 min) e immersa in 4 serie da 20 addominali, infagottata ben bene.
poi doccia bollente e pranzo salutista.
BELLO! lo ammetto.
occorre però segnalare lo sforzo che mi sembra necesssario per continuare ad andare.
ignorare i fisici potenti e muscolosi, le donne copertina con glutei guizzanti.
accettare che i 46 anni non sono i trenta e il confronto non può reggere, soprattutto non è lecito (per me) pensare di farmi ingaggiare nella competizione forma fisica… anche se è uno dei leit motiv di una palestra.
uno dei motivi che mi impigrisce nell’idea di andare in piscina.
mi piace nuotare, e muovermi, mi piace farlo giocando e quando la misura diventa l’esposizione fisica mi impigrisco e ritiro.
il mondo che ci circonda lo pretende, pretende l’esposizione del corpo perfetto, e io ogni volta devo faticare per non farmi agganciare da questa lotta che mi fa sentire fragile, esposta al giudizio più severo (il mio) sulle imperfezioni fisiche.
detto questo mi sento tanto bene da pensare che me ne fregherò e andrò avanti così…
infine le chiacchere da palestra delle signore, in zona bagno/doccia aiutano a credere che la solidarietà femminile non esista davvero: critiche ferocissime, complimenti finti ed acidi, sbavamenti davanti al giovane palestrato … vabbè terrò le cuffie anche in doccia.