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Zone Temporaneamente Autonome


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Inizi

Lo sappiamo tutt* il vero inizio è adesso, scuola, lavoro, autunno, partenza progetti.
Il nostro mondo gira attorno all’estate.
Si ferma un attimo e riparte.
Piacevolmente direi.

Ma dalla prima riunione dell’asilo della figlia mignon non si direbbe.
Non per tutti la ripartenza è friendly user.
Poi capita che qualcuno chi ti proponga di fare qualcosa, che tanto non dovrà fare.

Nulla è impossibile per colui che non deve farlo. Legge di Weiler

Appunto.
E le cose di fanno meno facili.

Ma è un settembre ricco di progettazioni, di possibilità che si aprono.

E mediamente la rete è il motore pulsante di questo inizio.
Così (scelgo e )me la sto godendo!

Buon settembre


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mix- appeal

Quartieri popolari e edilizia dell’immigrazione degli anni 70 nel nulla dell’hinterland milanese.

Quartieri, paraltro ben tenuti, dotati di verde e parchi giochi. Ho visto di peggio, l’assenza di verde cittadino e scatoloni pieni di vite strizzate.

Nel parchetto, alle 13,30, ci sono solo i ragazzetti delle medie e qualcuno delle superiori, giocano a palla, cazzeggiano, telefonano, fanno gli ados.

Teneri e seccati dal mondo.

Non ce ne sono due che arrivino dalla stessa fetta di mondo.

Il resto della cittadina pullula di facce straniere, vari colori, in alcuni casi abbigliamenti tradizionali e inequivocabilmente stranieri.

Ad un certo punto, non fosse per l’architettura tipica italiana, sarebbe difficile decretare dove si è,  New York, Londra,  …. mondo?

Il vecchio calzolaio c’è ancora, ma il nuovo incalza.

Speriamo che il mix si stemperi in civiltà e culture ….


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P come possibilità o come problema

Flame in rete.  Incendi e distinguo. Discussioni improbabili. Il giusto è quà e non di là, io sono buono e tu no.

Non dissimilmente a quanto accade in politica, (anche se lì, ne son certa, c’è chi gioca ad un altro gioco … sporco) si finisce per dicotomizzare le posizioni.

Per quanto posso, mi voglio tenere lo sguardo del possibile, del complesso, dell’incasinato, del contraddittorio e del paradosso. Un pò taoista come posizione, nevvero?

Soprattutto nei luoghi del web 2.0, delle conversazioni e dei confronti, ci sta l’incontro, anche teso, per ridefinir ruoli e posizioni; ma senza dimenticare che nessuno inventa niente davvero. Impariamo, ridefiniamo, siamo dei formidabili elaboratori di saperi, li riadattiamo e contestualizziamo, forse è una abilità frattale umana (che bello! chissa se si può dire??), creiamo nessi e poi  nemmeno più ci ricordiamo da dove siamo partiti.

La rete è un emulatore del nostro cervello? Se lo è almeno in parte, significa mld di conessioni possibili, interpretazioni e nessi che nemmeno sappiamo da dove partano.

Una mia amica (la mia oracola) parlava di questa cose – rete intrenet etc- almeno 12 anni fa e si sentiva già un brontosauro! (vabbè l’abilità femminea alla non autostima è potente, per me resta l’oracola!!)

Insomma oggi non c’è nulla di quanto non abbia nessi con ciò che si faceva anni fa e se la rete è (o se fosse) una emulazione “nuronale” si capirebbe subito come diventi difficile dire chi ha iniziato …

Allora il problema, la questione sta dove indica A. Einstein: “La formulazione di un problema è spesso molto più importante della sua soluzione”, sta nella “necessità” di formulazione, e anche di complessificazione,  sta nel leggere e complessificare il problema e non nell’individuare soluzioni semplificate, che si traducono in tu sei cattivo io sono buono.

Sta nella possibilità di stare e contemplare la complessità, di coglierne i nessi, gli scarti e le possibilità e poi scegliere, sapendo che ogni scelta opera selezioni, e che ci farà perdere qualcosa a favore di qualcosa di altro…