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Dopo 8 anni … un bagno – considerazioni di inizio millennio

Esattamente sono otto anni che non faccio più un bagno in una vasca come si deve o almeno decente e a casa mia.

Dopo il faraonico locale bagno nella mia vita da ex moglie, nella vita successiva da mamma single c’era una micro vasca (di quelle a seduta) nella quale lavarsi o farsi la doccia era comunque improbabile.

Ecco perché andavo in piscina, lo capisco ora, giusto per assicurarmi un bagno e una doccia decente settimanali.

(della micro vasca faro ‘ un post a parte, s’impone).

Comunque e in sintesi:

ho richiesto ed ottenuto l’abbattimento – c.a. un mese fa – di un catacombale box doccia

quindi è riapparsa una vasca

e stasera … bimbe a nanna, compagno in uscita serale, ho finalmente fatto un sontuoso bagno! Dot!

Ma il millennio impone che io ne scriva sul blog, domandandomi a chi cavolo mai interesserà la storia di un bagno così atteso?

Nel dubbio si frappone una questione, a chi avrei mai detto – prima – di una doccia, o per estensione del mio privato, della figlia grande o delle questioni della piccola? Il confine pubblico / privato si e’ mobilizzato, e la domanda di cosa sia diventato pubblico o meno si impone. Come è cambiato il concetto di narrazione/esposizione di se, del proprio privato?

Il fatto di scriverlo intanto lo espone al divenire una forma letteraria, più o meno raffinata. Ciò che dico viene pensato per essere scritto, non è un passaggio così scontato, dovrà avere una forma leggibile e comprensibile, dovrà avere un tempo, un tono, uno stile, una forma, che riempiano diversamente il vuoto lasciato dalla parola/corpo che comunica attraverso voce, mimica, tono, postura, sguardo etc etc.

Il web lo rende un fatto collettivo, potenzialmente universale (nella misura in cui ciò sta nella potenzialità del web), lasciandolo fuoriuscire dall’area confidenziale di ciò che si racconterebbe all’amica o alla vicina, e cambiandolo irrimediabilmente.

Siamo nella civiltà della trasparenza, dei blog, dei socialnetwork, della tv dei grandi fratelli. E tanto più esponiamo il nostro privato, tanto più la nostra privacy diviene più importante e tutelata, tutelabile, oggetto di interessi, di invasioni, di attacchi, di illazioni, di sfuttamento o sfruttabilità. E’ un epoca di paradossi. Tanto liberi di dire quanto più attaccabili per questo.  E’ la dialettica privato pubblico che va ristabilita, e’ il loro rincontrarsi – rinnovati – che va proposto. E’ questo il senso che va ri-attribuito mentre spostiamo il confine, e ad occhio e croce, attribuiamo un diverso valore alla nostra intimita’.


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in viaggio


Il vero viaggio, la vera scoperta.
Non consiste nello scoprire nuovi territori.
Ma nell’avere nuovi occhi.

marcel proust

grazie, quest’oggi, a piattini cinesi e al mio amico l.
per i pensieri/concetti offerti sui loro blog,
che offrono nuovi sguardi per il mondo virtuale
che sempre più è reale – quotidiano – ordinario e “significante” (=segno e significato).

monica