PONTITIBETANI

Zone Temporaneamente Autonome


Lascia un commento

Bellezza e paura vicino alle porte di Tannhäuser (siamo tutti replicanti)

« Io ne ho viste cose che voi umani non potreste immaginarvi:
navi da combattimento in fiamme al largo dei bastioni di Orione,
e ho visto i raggi B balenare nel buio vicino alle porte di Tannhäuser.
E tutti quei momenti andranno perduti nel tempo,
come lacrime nella pioggia.
È tempo di morire. »

La spesa al supermercato, complicità che trovi e che crei, con la signora davanti alla uova, con la mini (la figlia piccola) quando cerchi i donuts, e lei ti racconta il film del suo risveglio, quando lo tufferà nel latte. Il concessionario, valla tu a cercare un auto, immaginando la stretta interconnessione tra desideri, e budget.

Anche lei, sempre la piccola, mi chiede del budget e del conto bancario, non bastasse il suo ruolo di amministratrice delegata di un sacco di emozioni della mia vita.

Quanti momenti magici e pieni di stupore ci regala la vita, non scelti, ma accaduti. Colti. Raccolti. Conservati. In quello stupido supermercato. Rifaccio la carta, perché le battaglie ideologiche verso quella catena di supermercati, sono finite, e i punti e le offerte sono appetibili, per il famigerato budget.

Certe battaglie sono archiviate in una vita che non mi appartiene più, ormai appartiene alla storia, minima certo, ma vostra e toccante.

A chi la consegnerete? La spesa, l’amore, le piccole e le grandi domande. Quello che avete imparato, faticando tanto, una pochezza per tutti gli altri. Una enormità per le vostre piccole cose. Cercate di capire se all’amore, che non c’è ma forse vi pare di intuire, potrete consegnarvi, e consegnare la vostre piccolezze; o se quei momenti felici saranno base solida per la vita delle vostre figlie. Se la bellezza che vivi è quella che soddisfa e sazia, pure nella sua estemporaneità.

Ma abbiamo voglia di condividerla, comprendendo se il senso è comune, se siamo meno soli di quel che ci pare.

Le domande non sono, in fondo, altre che queste?blade-runner-2

Io non so perché mi salvò la vita.

Forse in quegli ultimi momenti amava la vita più di quanto l’avesse mai amata…

Non solo la sua vita: la vita di chiunque, la mia vita.

Tutto ciò che volevano erano le stesse risposte che noi tutti vogliamo:

“Da dove vengo?” “Dove vado?” “Quanto mi resta ancora?”

Non ho potuto far altro che restare lì e guardarlo morire.