c’è da lavorarci ancora molto ma ora esiste il sito anche come dominio proprio
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Amiche di tastiera, sodali, cose da leggere, dubbi e politica. Ovvero colto in rete!
LGO spiega con leggerezza pesante, o pesante leggerezza il futuro della scuola:
“15 settembre 2010
Primo giorno di scuola.
Il Prof entra nell’aula con passo deciso, si dirige in fretta verso la cattedra e alza le braccia in segno di saluto. Abbassa il sinistro, tende il destro.
Chiede silenzio ai primini intimiditi ed eccitati.
– E’ un grande onore per me darvi il benvenuto in questo liceo, il più grande della città. In questi pochi anni da che sono qui abbiamo ottenuto grandi successi.
Il tono sale.
– Abbiamo lucidato lo scalone all’entrata dell’edificio.
Mormorii di approvazione
– Abbiamo selezionato dieci ragazze per il reality La scuola perfetta.” Segue qui
Extra mamma sta per pubblicare un libro
Donne Pensanti e Genitori Crescono si propongono di rivoluzionare Il curriculum vitae, pensando che anche il diventare madri e padri incentivi le competenze, che portiamo sul lavoro. Per me in particolare la sfida riguarda le donne, già molto discriminate nelle possibilità di lavoro e ancora di più dopo la gravidanza.
Ancora del morire, ma detto con tanta leggerezza ed ironia (e amore per la vita e i vivi) che quasi quasi ci faccio un pensierino:
“ Ho superato i quaranta, ho marito, figli e mutuo, e non è mai troppo presto per decidere di un paio di cose fondamentali nella vita. No, non mi metto a fare testamento, che è una vita che ci diciamo che dovremmo e prima o poi ci tocca.
E so che gli italiani per scaramanzia a queste cose preferiscono non pensarci finché non è tardi e tocca agli eredi scannarsi per 20 anni.
Oggi però vorrei comunicare un paio di cose che mi piacerebbero o non mi piacerebbero per il mio funerale. Così, tanto per capire quello che voglio dalla vita. Poi se nulla di tutto ciò accadrà, non è che a quel punto possa importarmene molto, ma magari per pura tigna mando i mazzamurielli a tirare i piedi ha chi ha disavvenut …” Il resto lo leggete da mammaamsterdam
ED infine qualcosa di curioso trovato su faccialibro (facebook):
http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/cultura/201003articoli/53641girata.asp = Pessimismo della ragione?
C’è l’ottimismo della scienza
http://femminismo-a-sud.noblogs.org/post/2010/03/30/repubblica-e-i-colori-dell-ipocondria = siamo tutte ipocondriache!!?
e buona giornata a voi!
P come possibilità o come problema
Flame in rete. Incendi e distinguo. Discussioni improbabili. Il giusto è quà e non di là, io sono buono e tu no.
Non dissimilmente a quanto accade in politica, (anche se lì, ne son certa, c’è chi gioca ad un altro gioco … sporco) si finisce per dicotomizzare le posizioni.
Per quanto posso, mi voglio tenere lo sguardo del possibile, del complesso, dell’incasinato, del contraddittorio e del paradosso. Un pò taoista come posizione, nevvero?
Soprattutto nei luoghi del web 2.0, delle conversazioni e dei confronti, ci sta l’incontro, anche teso, per ridefinir ruoli e posizioni; ma senza dimenticare che nessuno inventa niente davvero. Impariamo, ridefiniamo, siamo dei formidabili elaboratori di saperi, li riadattiamo e contestualizziamo, forse è una abilità frattale umana (che bello! chissa se si può dire??), creiamo nessi e poi nemmeno più ci ricordiamo da dove siamo partiti.
La rete è un emulatore del nostro cervello? Se lo è almeno in parte, significa mld di conessioni possibili, interpretazioni e nessi che nemmeno sappiamo da dove partano.
Una mia amica (la mia oracola) parlava di questa cose – rete intrenet etc- almeno 12 anni fa e si sentiva già un brontosauro! (vabbè l’abilità femminea alla non autostima è potente, per me resta l’oracola!!)
Insomma oggi non c’è nulla di quanto non abbia nessi con ciò che si faceva anni fa e se la rete è (o se fosse) una emulazione “nuronale” si capirebbe subito come diventi difficile dire chi ha iniziato …
Allora il problema, la questione sta dove indica A. Einstein: “La formulazione di un problema è spesso molto più importante della sua soluzione”, sta nella “necessità” di formulazione, e anche di complessificazione, sta nel leggere e complessificare il problema e non nell’individuare soluzioni semplificate, che si traducono in tu sei cattivo io sono buono.
Sta nella possibilità di stare e contemplare la complessità, di coglierne i nessi, gli scarti e le possibilità e poi scegliere, sapendo che ogni scelta opera selezioni, e che ci farà perdere qualcosa a favore di qualcosa di altro…