Mio padre nel lontano millenovecntoeccetera …. era rappresentante di classe.
E’ stato un genitore attivo, propositivo, capace nell’attraversare con me il mondo scuola.
Ho imparato da lui la passione combattiva (lui era meno frenetico di me, è il mio difetto e lo so) per non lasciare che le cose stessero immote.
Oggi sono rappresentante di Classe per mia figlia. Da due anni.
Oggi abbiamo avuto il primo esito positivo, di due anni faticosi di collaborazione fittizia, faticosa non sempre sentita e corrisposta dalla scuola.
Come “professionista dell’educazione” capisco le resistenze della scuola, ma come madre e figlia di quel padre, mi irrita vedere inutilizzati – per incoscienza – gli stumenti nati negli anni 70 per fare incontrare scuola e famiglia, per dare valore a questo incontro.
Come genitore, che osserva le fatiche della scuola, dei genitori e dei ragazzi,
mi dico “che spreco”…
Come figlia che ricorda l’escursus storico della partecipazione a scuola degli adulti/genitori, ricordo la ricchezza che questi portavano.
E che valore davano alla nostra storia di figli, a scuola.
Oggi, le varie monadi, a scuola, si guardano a volte in cagnesco, e tentano con esiti maldestri e discontinui a “trovarsi” .. parlare, incontrarsi, mettersi in gioco è la da venire.
E dove qualcosa accade, e se è “qualcosa” di diverso… la scuola diventa la Scuola,
per tutti un valore condiviso.
Da oggi mia figlia e i suoi compagni sono usciti da una classe piccola scalcinata,
per entrare in una aula più ampia, decente, ridipinta e con il parquet.
Un posto più bello dove stare…
Un piccolissimo segno che non siamo solo in balia di …
20 gennaio 2011 alle 19:44
Bello. Io due anni al nido però non li ho finiti.